Significato dei fiori: la celidonia

E’ conosciuta sotto tutta una serie di nomi la celidonia, in buona parte estrapolati dal suo nome latino (Chelidonium majuse) e da tradizioni che la vogliono come un erba fortemente utilizzata da streghe e fattucchiere. La verità? Parliamo di una pianta che al pari delle rondini, con le quali condivide l’etimologia del nome, ci annuncia che la primavera sta arrivando.

Il suo nome deriva, infatti, dal greco “chelidon” che significa rondine ed al pari pari della comparsa delle stesse, anche i fiori della celidonia si affacciano dal terreno con l’arrivo della bella stagione. La celidonia è molto diffusa lungo i fossi, e cresce spesso spontanea vicino ai ruderi abbandonati. Per riconoscerla vi è un metodo infallibile: spezzandone un rametto  fuoriesce un lattice di colore giallo-rossastro.  Una credenza popolare arriva addirittura a sostenere che le rondini usino strappare con il becco dei rami di celidonia (o chelidonio) dalla pianta per strofinarli sugli occhi ancora chiusi.  Tutto nacque dalla testimonianza Plinio, che sosteneva di aver visto aprire gli occhi di alcuni piccoli di rondine proprio grazie a questo stratagemma, tanto da spingere, in tempo romano, all’utilizzo di questa pianta per combattere la cecità ed i problemi oculistici delle persone. I medici romani consideravano la pianta una vero e proprio “dono dal cielo” per le proprietà terapeutiche che la sostanza estratta dalla sua pianta possiede.

E che dire di Paracelso che sosteneva che il succo di celidonia fosse perfetto per curare le occlusioni del fegato? In effetti questa pianta ha diversi usi fitoterapici interessanti, ma li vedremo in altro contesto. La più bella tra tutte le storie che sono girate attorno a questa fioritura è però quella che riguarda il chimico Raimondo Lulli: era convinto che l’estratto della pianta potesse resuscitare i morti!

Nel linguaggio dei fiori, grazie a questa sua capacità di “guarire” da alcune malattie, il fiore di celidonia ha pian piano conquistato il significato di liberazione dalla sofferenza e di presagio di felicità.

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