Significato dei fiori: il rododendro

Oggi, continuando con i nostri consueti appuntamenti del lunedì riguardanti il linguaggio dei fiori, esploreremo il significato del rododendro. Un fiore davvero caratteristico il cui nome, derivante dal greco, può essere tradotto come “albero delle rose” (rhodon= rosa e dendron= albero). Le sue origini sono molto antiche: alcuni frammenti di questa pianta sono stati trovati in reperti millenari provenienti dalla Cina e dal Caucaso.  La delicatezza dei suoi fiori ha fatto si che alla sua fioritura venisse dato il significato di “fragile incanto”.

Le prime notizie scritte di questo fiore risalgono al cinquecento. La sua “nascita” in Europa è relativamente recente, dato che venne importata nel nostro continente solo nell’Ottocento. Furono poi gli inglesi a far si che questo fiore crescesse in apprezzamento e magnificenza attraverso gli studi e le sperimentazioni dei botanici che ne crearono decine di specie ibride. Fu in particolare George Forrest, scienziato della Royal Horticultural Society, a favorire questo sviluppo.

Nel corso della sua permanenza nello Yunnan infatti scoprì alcune varietà del fiore non conosciute. Ancora oggi viene inserito nei mazzi di rose che vengono venduti con l’intenzione di attirare l’attenzione della donna amata: frutto della tradizione decennale di considerarli un simbolo della prima dichiarazione d’amore.

Il rododendro è uno degli arbusti più apprezzato tra le piante da fiore sempreverdi. Spesso è utilizzato come simbolo di eleganza e bellezza, in virtù della sua fioritura molto bella ma pervasa da un particolare alone di morigeratezza. In alcuni casi assume anche il connotato di cautela. Alcune specie di rododendro infatti sono altamente tossiche.

Su questo particolare fiore esiste una leggenda ladina che vogliamo raccontarvi.  In un castello di ghiaccio viveva la regina delle neve insieme al suo bel figlio, il principe della neve. Andando a caccia il giovane si imbatté in una distesa fiorita abitata da una ragazza stupenda, la principessa dei fiori.

Il giovane vide la ragazza sparire tutto di un tratto e triste tornò dalla madre, piangendo sconsolato perché innamorato della principessa dei fiori ed intenzionato a sposarla.  Per accontentare il figlio la regina della neve si recò dalla principessa dei fiori per chiederle di sposare il figlio. Ma quest’ultima non voleva saperne di recarsi in un posto dove non fiorivano fiori.

E la principessa non poteva nemmeno farli crescere da sola, sebbene volesse sposare il principe anche lei. La madre dovette dare la triste notizia al principe della neve, che iniziò a disperarsi fino ad ammalarsi. La regina cercò aiuto dovunque. E il suo camminare continuo non solo le consumò le scarpe ma le ferì i piedi che iniziarono a sanguinare.

Tornata sconsolata al castello il principe vide che ai piedi della madre erano spuntati dei fiori di un bel rosso sangue, mentre dalle sue lacrime cadute per terra erano sbocciate piccole palle bianche, le stesse che si vedono in primavera sui cespugli dei rododendri. In questo modo anche nel castello di ghiaccio nacquero dei fiori ed il principe potè sposare la sua principessa.

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