Castagno, pianta preziosa

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E’ difficile parlare dell’autunno senza nominare la castagna, frutto tipico della stagione e molto apprezzato nella dieta nostrana. Ma prima di arrivare a sbucciare le nostre caldarroste, cominciamo dalla descrizione della pianta, diffusa in tutta l’area mediterranea e nel sud dell’Inghilterra.

Il nome scientifico è Castanea sativa, appartenente alla famiglia delle Fagacee e comprendente diverse specie, tra le quali il Castagno europeo, il Castagno giapponese ed il Castagno americano.

Fino a qualche decennio fa la pianta del Castagno veniva considerata estremamente preziosa, poiché rappresentava una valida risorsa per l’alimentazione, fornendo al tempo stesso legna da ardere nel periodo invernale. Poi se ne scoprì l’uso commerciale, specie per le varietà più pregiate, vendute “a peso d’oro” dai produttori. Un buon aiuto, insomma, per l’economia delle zone montane e collinari, che poteva contare sulla stagione autunnale per risollevarsi e progredire.

Col passare degli anni, però, la coltivazione del Castagno ha perso un po’ del suo antico fascino, a causa soprattutto delle malattie che hanno colpito numerosissimi esemplari (vedi il cosiddetto mal d’inchiostro o il cancro della corteccia), portando all’abbandono dei castagneti da parte dei produttori.

Solo negli ultimi anni si sta registrando un’inversione di marcia, grazie al regresso delle malattie ed agli innesti studiati dai produttori per rilanciare un settore particolarmente remunerativo. Attenzione però, perché non tutte le varietà di castagna portano soldi a palate. Nel caso decideste di produrre in proprio le vostre pianticelle, ricordate che esistono diversi tipi di frutto, non tutti pregiati e costosi.

La varietà più rinomata è senz’altro il Marrone, caratterizzato da una pellicola facilmente separabile dal frutto e per questo reperibile sul mercato a prezzi elevati. La classica castagna, invece, non sempre è di facile pelatura e generalmente viene lessata in acqua prima di essere consumata. Ci sono poi le castagne eurogiapponesi e giapponesi, meno diffuse ma più resistenti alle malattie.

La descrizione del castagno e dei frutti finisce qui, ma l’argomento merita attenzione e ci riproponiamo di dedicargli a breve un secondo capitolo. Nell’attesa, gustatevi una simpatica gallery.

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