Piante di Natale: l’Ammocharis

Manca ormai meno di una settimana al Natale e se non avete ancora deciso quale pianta regalare alla mamma, alla suocera, alla fidanzata o all’amico patito di giardinaggio è questo il momento di recarsi in una vivaio per l’acquisto del dono. La Stella di Natale è ovviamente il regalo più indicato, ma ci sono diverse altre piante di Natale che possono offrire una valida alternativa, come per esempio l’Ammorachis, splendida bulbosa appartenente alla famiglia delle Amaryllidacee ed originaria delle regioni temperate del Globo.

La fioritura dell’Ammorachis generalmente si presenta nella stagione autunnale, ma in particolari condizioni può avvenire anche in inverno, proprio nel periodo di Natale, regalando così un effetto cromatico perfettamente in linea con i colori delle festività di fine anno. La coltivazione di questa meravigliosa pianta non presenta difficoltà, come viene spiegato nella scheda che segue.

Piante aromatiche: lo zafferano

Sicuramente tutti conoscerete lo zafferano, una deliziosa spezia usata in cucina per arricchire primi e secondi piatti, ma forse non tutti sapete da quale piante viene estratta; ebbene, la pianta dello zafferano è il Crocus sativus, una pianta erbacea bulbosa appartenente alla famiglia delle Iridaceae, originaria dell’Asia occidentale, ma diffusa spontaneamente nei Paesi del bacino orientale del Mediterraneo.

Il Crocus sativus è caratterizzato da lunghe foglie, raccolte in ciuffi, di colore verde scuro e dai fiori violacei che appaiono in autunno e dai quali vengono raccolti gli stimmi arancioni dai quali si ottiene, appunto, lo zafferano.

La raccolta degli stimmi avviene la mattina presto, rigorosamente a mano e, una volta colti, i fiori vengono liberati dalla spata bianca e gli stimmi vengono fatti essiccare su alcuni stracci di tela con braci di carbone. Per ottenere un chilo di zafferano sono necessari circa 120.000 fiori dai quali vanno prelevati gli stimmi e fatti essiccare, e questo spiega il prezzo molto elevato della spezia.

Piante bulbose: il Giacinto del Capo

Il Giacinto del Capo (Galtonia caldicans) è una pianta bulbosa appartenente alla famiglia delle Hyacinthacee ed originaria del continente africano. E’ caratterizzata da fusti che superano il metro di altezza e da foglie strette ed allungate di colore verde chiaro. I fiori sono di colore bianco, a forma di campanula, delicatamente profumati e fanno la propria comparsa nella stagione estiva.

E’ una pianta che può essere coltivata sia in piena terra che in vaso, sia come esemplare singolo che in gruppo, in modo da formare candide macchie all’interno del giardino. Si adatta perfettamente alla decorazione di bordure ed aiuole, resistendo anche alle temperature prossime allo zero. L’unico accorgimento da usare è quello di non esporla ai venti, onde evitare che i lunghi fusti si spezzino.

Fiori da piantare in autunno: il Crocus biflorus

Al genere Croco abbiamo già dedicato un capitolo sulle pagine di PolliceGreen, descrivendone caratteristiche e tecniche colturali. Oggi torniamo sull’argomento, per trattare però del  Crocus biflorus, magnifica pianta bulbosa appartenente alla famiglia delle Iridacee ed originaria del Mediterraneo e dell’Asia del Sud. E’ costituita da fusti sottili che possono raggiungere i 20 centimetri di altezza e da foglie basali lunghe e strette di colore verde scuro sulla pagina superiore e biancastro su quella inferiore.

I fiori sono formati da sei tepali di colore bianco, con evidenti striature scure nella parte esterna, e fanno la propria comparsa all’inizio della stagione primaverile. Il Crocus biflorus si coltiva direttamente in piena terra, vista la resistenza alle basse temperature, ed è particolarmente indicato per la decorazione di bordure, aiuole e giardini rocciosi.  Lo si può coltivare anche in vaso, dove però regalerà un effetto meno spettacolare.

Bulbose autunnali: la Merendera montana

La Merendera montana è una pianta bulbosa appartenente alla famiglia delle Colchicacee ed originaria delle zone montuose dell’Europa. E’ caratterizzata da foglie nastriformi di colore verde brillante e da fusti molto corti (difficilmente superano i 5 centimetri), che portano fiori a sei petali di colore viola.

Per ottenere una bella fioritura primaverile, occorre piantare i bulbi in questo periodo dell’anno (ottobre-novembre), scegliendo una posizione soleggiata, ma al riparo dai venti rigidi dell’inverno. Si può coltivare in vaso, ma vista la resistenza alle temperature prossime allo zero, la si può allevare anche in piena terra, dove regalerà delle grandi soddisfazioni crescendo come tappezzante sia nella decorazione di bordure ed aiuole sia nella formazione di giardini rocciosi.

Fioriture invernali: la Puschkinia scilloides

La Puschkinia scilloides è una pianta bulbosa appartenente alla famiglia delle Liliacee ed originaria del Medio Oriente, anche se la sua diffusione si è ormai estesa a tutte le zone temperate del Pianeta. E’ caratterizzata da bulbi che portano foglie allungate di colore verde scuro. I fiori sono a forma di campanula, bianchi o azzurri, e fanno la propria comparsa alla fine dell’inverno o all’inizio della primavera.

Solitamente la Puschkinia scilloides si coltiva in piena terra, dove tenderà ad autoseminarsi, allargandosi a dismisura, fino a formare dei tappeti colorati. Nel momento della messa a dimora, è bene scegliere la collocazione giusta, preferibilmente ai piedi di grandi alberi, che possano garantirle una certa protezione nel periodo invernale. La si può coltivare anche in vaso, dove però regalerà uno spettacolo meno appariscente.

Bulbose da piantare in autunno: l’Erythronium

L’Erythronium (Eritronio) è una pianta bulbosa appartenente alla famiglia delle Liliacee ed originaria dell’Asia, dell’Europa e dell’America del nord, ormai diffusa in tutte le zone a clima mite del Pianeta. E’ caratterizzato da foglie molto grandi, allungate, di colore verde scuro, spesso screziate di marrone o di verde chiaro. Nella stagione primaverile, dal centro delle foglie si alza un fusto eretto che porta un fiore simile a quello del giglio, con colorazioni che vanno dal bianco al giallo, dal rosa al viola, a seconda della varietà.

Generalmente l’Erythronium si coltiva in piena terra, essendo una pianta che resiste egregiamente alle basse temperature, ed è proprio la stagione autunnale quella più adatta per interrare i bulbi. Può anche essere coltivato in vaso, purché se ne rispettino le esigenze di luminosità e terreno. In ogni caso, la coltivazione della pianta è abbastanza semplice e regalerà delle grandi soddisfazioni nel periodo primaverile, quando si mostrerà in tutta la sua bellezza.

Piante bulbose: la Ixiolirion tataricum

L’Ixiolirion tataricum è una pianta bulbosa appartenente alla famiglia delle Amaryllidacee ed originaria dell’Asia centrale, sebbene la sua distribuzione si sia diffusa anche in alcune zone dell’Africa (Egitto) ed in Israele. E’ costituita da steli che possono raggiungere i 60 centimetri di altezza, e da foglie molto simili ai fili d’erba, lunghe, sottili e di colore verde chiaro. I fiori sono a forma di stella, viola o azzurri e si adattano perfettamente anche all’utilizzo come fiori recisi, vista la lunga durata.

E’ una pianta che si adatta sia al clima desertico che a quello estremamente freddo, considerando che i bulbi mal sopportano l’eccessiva umidità, preferendo piuttosto l’apparente disseccamento causato dal caldo o dal gelo. Alle nostre latidudini la sua coltivazione non è molto diffusa, ma non è escluso che in alcune zone d’Italia possa trovare le giuste condizioni di vita, ripagando l’amante del giardinaggio con una spettacolare esplosione di colore nella stagione primaverile.

Bulbose da piantare in autunno: la Romulea bulbocodium

La Romulea bulbocodium è una pianta bulbosa appartenente alla famiglia delle Iridacee ed originaria dell’Europa (in particolare della zona mediterranea). E’ caratterizzata da fusti molti corti, che raramente superano i 10 centimetri e da fiori particolarmente decorativi, costituiti da sei petali di colore viola e bianco.

La divisione dei bulbi si pratica proprio in questo periodo dell’anno (in autunno), per ammirare poi la splendida fioritura nella stagione primaverile. La Romulea bulbocodium è una pianta che si adatta alla decorazione di bordure, aiuole o giardini rocciosi, sebbene regali il meglio di sé come pianta tappezzante, avendo una notevole capacità di allargarsi. La coltivazione è abbastanza semplice, purché si rispettino le esigenze della pianta in fatto di luce e temperatura. Di seguito trovate la scheda relativa alla coltivazione.

Bulbose da piantare in autunno: il Narcissus cyclamineus

Tra le tante varietà di Narciso, ci piace segnalare il Narcissus cyclamineus, una pianta bulbosa appartenente alla famiglia delle Amaryllidacee ed originaria dell’Europa e dell’Africa, particolarmente apprezzata per la forma dei fiori. Questi infatti sono costituiti da una parte interna a forma di corona increspata e da una parte esterna a sei petali, ripiegati all’indietro. Le foglie sono allungate e cilindriche, così come i fusti, che possono raggiungere il mezzo metro di altezza.

Come le altre varietà della stessa specie, il Narcissus cyclamineus è abbastanza semplice da coltivare, purché se ne rispettino le esigenze di luce e temperatura. Se non avete ancora provveduto a mettere a dimora i bulbi, siete ancora in tempo per recuperare e verrete ricompensati da una splendida fioritura in febbraio-marzo.

Bulbose da piantare a settembre: la Muscari Macrocarpum

In un capitolo precedente ci siamo occupati del genere Muscari, altamente decorativo ed adatto alla coltivazione in bordure, aiuole e giardini rocciosi. Oggi ci occuperemo di una particolare varietà di questo fiore, la Muscari macrocarpum, appartenente alla famiglia delle Liliacee ed originaria dell’Asia e dell’Europa centrale. Si tratta di una pianta caratterizzata da fusti molto corti (non superano i 20 centimetri di altezza), che portano foglie lunghe e nastriformi di colore verde chiaro.

I fiori sono riuniti in pannocchie dal colore giallo o lilla, a seconda della specie, e fanno la propria comparsa nel periodo primaverile, decorando il giardino con delle simpatiche macchie di colore. Se volete circondarvi della magia di questo fiore nella prossima primavera, è proprio questo (settembre-ottobre) il momento di interrare i bulbi, sia in piena terra che in vaso.

Fioriture autunnali: la Nerine undulata

La Nerine undulata è una pianta bulbosa appartenente alla famiglia delle Amaryllidacee ed originaria dell’Africa del sud. E’ caratterizzata da fusti lunghi e sottili, solitamente privi di foglie, che si allungano fino al mezzo metro di altezza. Le foglie, invece, lineari e di colore verde brillante, rimangono circoscritte all’area basale della pianta, mantenendosi spesso vive anche durante la stagione fredda. I fiori sono nastriformi, formati da sei tepali e riuniti in ombrelle di colore bianco o rosa. Fanno la propria comparsa nella stagione autunnale e durano per diversi giorni, anche se le temperature tendono a scendere considerevolmente.

E’ una pianta che si adatta alla coltivazione in piena terra, laddove le temperature non scendano al di sotto dello zero, nella decorazione di bordure ed aiuole. Volendo, si può coltivare la Nerine undulata in vaso, dove durerà più a lungo, risultando però meno decorativa.

Le bulbose che si riproducono per squamatura

Settembre è il mese giusto per riprodurre alcune bulbose per squamatura. La squamatura è una tecnica di moltiplicazione che si effettua dissotterrando i bulbi e staccandone le squame.

Le squame devono essere dotate di una porzione basale, e quindi bisogna fare attenzione a scegliere quelle meno rovinate; una volta effettuata questa operazione, il bulbo può essere rimesso subito nel terreno. Generalmente, le bulbose che vengono riprodotte per squamatura sono la Fritillaria e il Giglio, ma questo metodo può essere usato anche per altre piante con i bulbi formati da squame.

Come dicevamo, le bulbose che più spesso vengono riprodotte con questa tecnica sono la Fritillaria e il Giglio; la Fritillaria deve essere messa a dimora in autunno, preferibilmente su un terreno drenato e arricchito da materia organica; i bulbi devono essere collocati ad una profondità di circa dodici centimetri. Anche il Giglio deve essere messo a dimora in autunno in un terreno drenato, meglio se esposto al pieno sole; i suoi bulbi devono essere interrati a circa due centimetri di profondità.