Il “fiore cadavere” sboccia ancora

fiore cadavere sboccia ancora

Per la seconda volta consecutiva, a distanza di quasi dodici mesi, l’Amorphophallus titanum, conosciuto anche come “fiore cadavere” per il suo odore nauseabondo, è fiorito in Brasile, nell’orto botanico di Inhotim. Una fioritura che fa sempre notizia, anche se meno rara rispetto al passato.

Lo scalpore che crea , anche se una simile fioritura è avvenuta anche a Basilea lo scorso novembre, è più che naturale se pensiamo alla tipologia di fiore. L’Amorphophallus titanum infatti, oltre che essere uno dei più puzzolenti mai comparsi sulla faccia della terra, è anche uno dei fiori più grandi. Per chi non lo conoscesse o non ne avesse mai sentito parlare prima, parliamo di un fiore alto quasi due metri. Difficile da non notare, anche in un orto botanico come quello di Inohtim, pieno di piante e fiori meravigliosi.

Come vi anticipavamo, sebbene non più eccessivamente rara, la fioritura del fiore cadavere rappresenta ancora un evento. E per vedere questo magnifico spettacolo, che dura davvero il tempo di un battito di ciglia, migliaia di estimatori si stanno recando presso il suo luogo di residenza. La finestra temporale di visione è molto stretta: solo 72 ore circa. Per ammirare un vero titano vegetale odorante di carne marcia.

L’odore è parte della sua strategia sessuale: serve per attirare le mosche e gli scarabei necessari alla sua impollinazione. L’Amorphophallus titanum ,è alto 1 metro e 67 centimetri ed è orginario dell’Indonesia. Nel suo ecosistema naturale può arrivare a raggiungere un’altezza di circa 3 metri. Storicamente è stato scoperto dal botanico italiano Odoardo Beccari ed anche la nostra Firenze ha ospitato la sua fioritura insieme ad altre cittadine europee ed americane. Il fiore cadavere è tanto gradevole nell’aspetto quando ributtante nell’odore. Sapevate che ne esiste una versione “mini” da poter coltivare sul balcone? Si tratta di una specie diversa, ma altrettanto “profumata”. Se siete interessati, provate a chiedere ai rivenditori specializzati il tubero del Draculuncus vulgaris. Un nome davvero azzeccato per una pianta del genere.

Photo Credit | Getty Images

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