Fiori da piantare a Febbraio, il garofano indiano

tagete garofano indiano

Sotto il nome di tagete vanno circa 50 specie di piante fiorite, annuali o perenni, appartenenti alla vastissima famiglia botanica delle Asteraceae; noto anche con il nome comune di garofano indiano, il tagete è tra i fiori più diffusi in assoluto, sia per la coltivazione in vaso che per quella in aiuole e bordure, grazie alla sua facilità di coltivazione e alle calde tonalità dei suoi fiori che vanno dal giallo al rosso scuro e permettono di creare, in associazione con altre annuali, splendide macchie di colore.

I fiori fanno la propria comparsa in tarda primavera (verso Maggio-Giugno) e rimangono a far bella mostra di sè fino ad autunno inoltrato; si tratta capolini a petali doppi o singoli che ricordano i garofani o le margherite e crescono solitari su fusti lunghi e sottili adornati da foglie verde scuro, frastagliate che emanano un odore a dire il vero non troppo gradevole (caratteristica a cui il tagete deve il nome comune di “puzzola“). La pianta ha portamento cespuglioso e può raggiungere un’altezza compresa fra i 25 e gli 80 cm.

Quanto alle cure colturali, il garofano indiano ama le esposizioni soleggiate e teme molto il freddo (difficilmente resiste a temperature inferiori a 10°C); le giovani piante devono quindi essere tenute al riparo fino all’arrivo della primavera. Le innaffiature devono essere regolari ma moderate, in modo da evitare ristagni idrici. La pianta non ha grandi necessità in fatto di terreno, purchè questo sia ben drenato.

Le concimazioni vanno effettuate durante il periodo di fioritura; per tutta la durata di quest’ultima bisogna intervenire ogni 20 giorni aggiungendo concime liquido per piante fiorite all’acqua delle innaffiature. Il tagete non necessita di potature, basta eliminare fiori e foglie appassite.

La moltiplicazione avviene in Febbraio-Marzo per semina in cassetta; occorrerà attendere circa un mese dopo la germinazione per mettere le giovani piante a dimora definitiva.

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