Leggende di Natale, la nascita del vischio

vischio

Nonostante il nostro Pollice sia tradizionalmente dedicato al giardinaggio in senso stretto, il clima natalizio ci incoraggia ad affrontare i nostri consueti argomenti da punti di vista diversi; siamo certi d’altra parte di fare cosa gradita a tutti i nostri lettori appassionati facendo trovare loro sotto l’albero qualche storia “vegetale” da narrare.

Appena ieri vi abbiamo raccontato l’origine leggendaria della credenza secondo la quale baciarsi sotto il vischio porta fortuna; oggi vogliamo narrarvi un’altra leggenda sempre sul mio amato vischio, legata però alla sua comparsa sulla terra. Anche in questo caso, come vedrete, le lacrime sono legate a questo simbolo natalizio di gioia e felicità, come a dirci che al dolore può sempre seguire una nuova gioia inaspettata…forse per questo io l’ho sempre amato tanto?

In ogni caso, veniamo alla nostra storia: pare che la notte in cui nacque Gesù un vecchio mercante avaro e un po’ imbroglione si sia ritrovato per puro caso a Betlemme; qui fu richiamato dalle grida gioiose degli abitanti che accorrevano alla grotta, uomini e donne che lui non conosceva e che lo chiamavano “fratello” perchè anche lui si recasse ad adorare il figlio di Dio sceso fra gli uomini.

Incuriositò li seguì e, giunto alla grotta, si accorse che ciascuno di loro, per quanto povero e male in arnese, aveva recato con sè un dono per il bambino adagiato dentro la mangiatoia; fu a questo punto che il mercante si rese conto di quanto arido fosse il suo cuore: lui, immensamente ricco fra tutta quella povera gente, era l’unico a mani vuote. Di colpo vide tutta la sua vita, la sua solitudine e il male che aveva fatto e chiese perdono tra le lacrime, la testa poggiata ad una albero proprio davanti alla grotta. E all’albeggiare si accorse che le sue lacrime sincere si erano trasformate in bacche perlescenti, le bacche del vischio che oggi rallegra il nostro natale.

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