Liquirizia, trapianto e malattie

Coltivare la liquirizia in vaso o nel proprio giardino è possibile anche in Italia. Senza incontrare, almeno in teoria, particolari problemi se si è in grado di offrire alla pianta le giuste cure. Vediamo nello specifico cosa c’è da sapere sul trapianto e sulle malattie che colpiscono l’esemplare.

liquirizia

Trapianto della liquirizia

Per ciò che concerne la coltivazione della liquirizia è consigliato partire dalle piantine pronte per la messa a dimora. La fase della semina deve essere seguita con maggiore attenzione e accortezze: poter partire da un esemplare già formato, anche se ancora molto acerbo è senza dubbio conveniente sia per colui che vuole destreggiarsi in questa avventura, sia per la pianta stessa che ha più possibilità di sviluppo. Per ciò che concerne il trapianto bisogna ricordare che la liquirizia ha bisogno di molto spazio per dar modo all’apparato radicale di crescere adeguatamente. Sia che si usi un vaso sia che si propenda per una coltivazione in piena terra la buca deve avere almeno una profondità di 50 cm.

Malattie della liquirizia

Le vere nemiche della pianta di liquirizia sono le malattie fungine. Esse rappresentano la minaccia principale alla salute di questa pianta. In particolare è necessario proteggere il più possibile l’esemplare dalla ruggine. Si tratta della patologia più pericolosa che possa colpire la pianta: è infatti in grado di attaccare sia il fusto che le foglie. In generale è necessario tentare di evitare qualsiasi contaminazione. Nessun problema invece arriva dalle piante infestanti: la liquirizia è in grado di tenerle a bada da sola.

Photo Credit | Thinkstock

 

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