Il nespolo del Giappone

nespolo giapponese

Il nespolo è decisamente l’albero della mia infanzia; nelle campagne assolate della mia terra è infatti comunissimo scorgere i nespoli ergersi, piuttosto timidi a dire il vero, fra i maestosi alberi di ulivo e i ben più allegri limoni e capitava piuttosto spesso, in primavera, che io e le mie sorelle ne mangiassimo i frutti appena tolti dagli alberi divertendoci poi a lanciare lontani i grossi semi bruni; comprenderete quindi come a questo semplice alberello siano legati alcuni dei miei ricordi più dolci (è proprio il caso di dirlo!) di bambina.

Anche per questo oggi ho scelto di parlarvene, tanto più che tra non molto (diciamo verso Marzo-Aprile) sarà possibile acquistarne gli esemplari già grandicelli presso vivai e garden center per procedere alla messa a dimora nel proprio giardino.

Il Nespolo del Giappone (Eriobotrya japonica) è un albero originario di Giappone e Cina orientale appartenente alla Famiglia delle Rosaceae; è attualmente diffuso negli Stati Uniti e nei paesi mediterranei come arbusto ornamentale e come albero da frutto, soprattutto in Spagna e in Italia (dove viene coltivato per lo più nella provincia di Palermo e in Calabria). Si tratta di una pianta sempreverde che raggiunge altezze non superiori ai due metri, due metri e mezzo e presenta grandi foglie di colore verde scuro; i frutti (le nespole) fanno la propria comparsa in primavera e sono piuttosto piccoli, di colore giallo-arancio e forma semi-sferica e si consumano freschi, mentre da novembre a febbraio il nespolo si ricopre di numerosi fiori bianchi riuniti in pannocchie ma poco vistosi.

Più precisamente, si distinguono due varietà di nespolo: il tipo cinese con frutto più grosso a forma di pera e polpa gialla ed il tipo giapponese con frutto piccolo e rotondo e polpa giallo pallida. Fra le cultivar più diffuse in Italia troviamo il Nespolo di Ferdinando, Precoce di Palermo, Nespolone di Palermo, Grosso Lungo e Grosso Tondo.

Quanto alle cure colturali, pur prosperando soprattutto nei climi miti, il nespolo resiste anche a temperature sotto lo zero seppure per periodi limitati; la posizione ideale è quindi soleggiata. All’irrigazione si procede dopo la raccolta (che avviene quando i frutti hanno assunto un bel colore giallo ambrato) ma sempre senza eccessi (è opportuno intervenire ogni 10-15 giorni). Non è necessaria neppure una vera e propria potatura, basta sfrondare periodicamente la chioma.

La concimazione dovrà avvenire all’inizio dell’autunno aggiungendo al terreno fertilizzanti organici.

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