Oleandro, moltiplichiamolo per seme o per talea

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L’oleandro (Nerium oleander) è un arbusto sempreverde molto diffuso nel sud della Penisola e nei paesi del bacino mediterraneo. Coltivato in piena terra può raggiungere fino a tre metri di altezza; ha inoltre un portamento maestoso e produce fiori in abbondanza.

Se ne abbiamo un bell’esemplare in giardino e vogliamo ottenerne nuove piante l’estate è il momento giusto per moltiplicarlo per seme o per talea: se moltiplichiamo l’oleandro per seme otterremo piante con caratteristiche diverse da quelle della pianta madre, se invece ricorriamo alla talea le nuove piante saranno identiche all’originale.

Oleandro, moltiplicazione per seme

I semi di oleandro vanno interrati dentro a una vaschetta piena di terriccio universale mescolato a sabbia. Una volta fatta la semina il terreno deve essere nebulizzato in modo da inumidirlo senza creare ristagni di acqua. Il contenitore andrà quindi posto in un luogo la cui temperatura si mantiene costante fra i 20 e i 24 °C.

Le nuove piante impiegheranno circa un mese a germogliare; quindi potranno essere trasferite in vasetti di circa 10 cm di diametro, riempiti anch’essi con una miscela di terriccio universale e sabbia cui aggiungeremo della torba. La messa a dimora definitiva potrà avvenire dopo tre anni.

Oleandro, moltiplicazione per talea

Il metodo di gran lunga più diffuso per la moltiplicazione dell’oleandro è la talea fatta radicare in acqua: preleviamo da un esmplare di bell’aspetto e in buona salute due o tre rametti apicali della lunghezza di 15-20 cm, priviamoli di tutte le foglie basali e immergiamoli in un bicchiere pieno d’acqua ricoperto con carta stagnola (che foreremo inserendovi una talea per buco). Il bicchiere andrà mantenuto in posizione luminosa e ad una temperatura costante di 18-20 °C. L’acqua andrà integrata quando il suo livello si abbassa. Una volta che le talee avranno messo radici potranno essere poste a dimora in piena terra o in vaso.

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