Orto sul balcone, problemi con il condominio?

vaso erbe aromatiche balcone

Parliamo sempre di orto sul balcone, dando per scontato che la gente attorno a noi rimanga affascinata dai nostri sforzi e dai nostri risultati. Ma se così non fosse, quando i regolamenti di condominio possono fermarci dall’avere i nostri ortaggi?

Già la passione ci spingeva in precedenza darci alla coltivazioni di pomodori ed insalate. Complice la crisi ora si tratta spesso di una vera questione di sopravvivenza ed alcune persone stanno trovando problemi perché le loro abitazioni si trovano in condomini dalle regole decisamente limitative. Anzi, entriamo più nello specifico. Quando si palesano casi di questo genere in realtà il problema non sono tanto i regolamenti vigenti quanto la grettezza e durezza di alcuni condomini che trovano che piante da orto sul un balcone possano essere non adatte a rappresentare il decoro che il proprio complesso mediterebbe.

Autoerotismo mentale ovviamente, che rischia semplicemente di limitare un’attività utile ed interessante come la coltivazione di un orto sul balcone. Purtroppo se il regolamento condominiale vieta espressamente la creazione di un orto in tal senso non si può fare altro che alzare le mani a meno che non si trovi un serio appiglio per una causa civile che potrebbe impiegarci anni per arrivare ad una soluzione e non è detto ce sia positiva. Se invece in qualche modo il problema è solo l’estetica, dopo aver gentilmente ricordato al condomino che vi ostacola di concentrare la propria attenzione sui suoi spazi abitativi, potete darvi da fare per rendere la coltivazione di ortaggi più presentabile attraverso kit specifici o semplicemente tenendo curato il tutto, sempre pulito ed ordinato. E magari offrire, come smacco, un bel pomodoro o un cavolo di vostra produzione. Forse assaggiando una bontà coltivata naturalmente da voi si ricrederà sull’estetica.

Avete mai sperimentato problemi in tal senso? E se si come siete riusciti a risolverli? E’ bastata una discussione pacifica o siete dovuti ricorrere ad avvocati?

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