Orti collettivi: è boom in Francia

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In tempo di crisi anche riuscire a risparmiare qualche euro negli acquisti rappresenta una conquista. Possedere un fazzoletto di terra è forse la fortuna più grande che si possa avere: si ha la possibilità di coltivare ortaggi e verdura, rendendosi autonomi da questo punti di vista. In Francia si sta diffondendo l’idea di orti collettivi tra vicini.

Davanti ad una idea del genere, l’orto sul balcone quasi sembra una bazzecola. In pratica quando in Francia si parla di orti collettivi, parliamo di “Incroyables comestibles”: non ortaggi nel cortile della propria casa, ma in luoghi pubblici ed accessibili o in un pezzo di terra messo a disposizione da un possidente nei confronti della comunità. I social network sono stati complici molto forti in tal senso, avvicinando le persone e dando ampio spazio ad una solidarietà di tipo diretto e partecipativo. Non è proprio una novità per chi ricorda gli appezzamenti inglesi del “Food to share”, cibo da condividere. In quel caso si partì in molti paesi prima da una condivisione locale e poi si è passati allo sfruttamento dei parchi e degli spazi pubblici: la verdura smise di essere scarsa e costosa e quelli che erano semplici luoghi di incontro, crearono lavoro e coesione.

E’ quello che sta succedendo nella zona della Loira e dell’Alsazia con gli orti collettivi. Dove ortaggi invernali e verdura come insalata, radicchio e tanti altri buoni vegetali vengono condivisi con la condivisione del lavoro. Giovani ed anziani hanno preso la zappa e la vanga in mano ed hanno iniziato a piantare ortaggi in qualsiasi zona verde della loro cittadina, addirittura all’interno di scuole ed attorno ai commissariati.

Il risultato? Da mangiare per tutti grazie ai frutti dell’orto e una nuova coesione sociale: abbattimento numerico di giovani sbandati e di anziani lasciati soli in casa. Ognuno fa la sua parte e tutti sono felici, sazi e coinvolti.

Photo Credit | Thinkstock

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