L’Aspidistra variegata

L’Aspidistra variegata (o Aspidistra elatior) è una pianta da giardino o da appartamento originaria dell’Asia e del continente africano ed appartenente alla famiglia delle Liliacee. E’ costituita da radici rizomatose, dalle quali si sviluppano ciuffi di lunghe foglie molto decorative di colore verde e bianco-crema. I fiori sono poco importanti dal punto di vista decorativo, in quanto spuntano tra le foglie, rimanendo nascosti. La fioritura è di colore rosso porpora e fa la propria comparsa nella stagione estiva.

E’ una pianta che si può coltivare sia ta le pareti domestiche che in piena terra, purché la temperatura ambientale non scenda al di sotto del -5°C. L’Aspidistra variegata è inoltre una pianta molto resistente, riuscendo a crescere anche in condizioni di scarsa luminosità.

Indivia, quando seminarla

L’indivia (Cichorium endivia) cresce spontanea in tutti i paesi del Mediterraneo dove un tempo veniva usata soprattutto a scopi medicinali; attualmente viene impiegata per la preparazione di gustose insalate. Più precisamente, esistono due sottospecie di indivia: indivia riccia e indivia scarola, quest’ultima è ottima anche consumata cotta.

La semina dell’indivia va praticata a scalare, nel periodo compreso fra marzo e agosto: le prime piante, frutto delle prime semine, faranno al propria comparsa verso la fine di maggio e fino alla fine dell’estate, le semine successive daranno indivie in autunno-inverno.

I semi vanno posti in solchi profondi un centimetro e mezzo, distanti circa quaranta centimetri l’uno dall’altro. Su una fila lunga tre metri possono quindi essere coltivate nove-dieci piante. Per crescere al meglio le indivie hanno bisogno di terreni freschi e ben drenati, ricchi di sostanza organica.

L’orchidea Doritis

Tra le tante orchidee coltivate alle nostre latitudini merita un posto di primo piano l’orchidea Doritis, originaria delle zone a clima temperato dell’America e dell’Asia. E’ costituita da un fusto piuttosto lungo che porta foglie larghe e carnose, presenti sulla pianta per gran parte dell’anno. I fiori compaiono numerosi sui fusti (da dieci a venti), sono di colore bianco, rosa, lilla o rosso e fanno bella mostra di sé a partire dalla primavera. La fioritura è scalare e dura per diverse settimane, regalando alla pianta un magnifico aspetto fino al termine dell’estate.

L’orchidea Doritis si coltiva in vaso tra le pareti domestiche, ma può anche essere spostata all’esterno nei periodi più miti dell’anno, garantendole comunque la giusta illuminazione ed irrigazione. Pur essendo un’orchidea estremamente delicata, non è poi così difficile prendersene cura, purché vengano rispettate le sue esigenze ambientali.

Cosa seminare a febbraio, le carote

La carota, il cui nome botanico è Daucus carota, è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Umbelliferae tipica delle zone a clima temperato, che viene utilizzata soprattutto come ortaggio.

Le carote possono essere seminate tutto l’anno a seconda delle zone: le regioni meridionali possono essere seminate all’aperto già a febbraio, in modo da ottenere una semina primaverile, a patto di coltivarle in un luogo soleggiato e riparato dal vento; se le condizioni climatiche non permettono una semina in questo periodo, potete effettuarla da aprile a maggio per avere una raccolta estiva oppure da fine agosto alla fine di ottobre per una produzione autunnale e invernale.

Precedentemente, vi avevamo spigato come coltivare le carote in vaso, oggi vediamo come seminarle in piena terra.

Piante rampicanti: l’Evolvulus

L’Evolvulus convolvuloides (detto anche Convolvolo) è una pianta appartenente alla famiglia delle Convolvulacee ed originaria delle zone temperate. E’ caratterizzata da fusti lunghi e sottili che portano foglie spesse, ovali, di colore verde scuro, che tendono a disseccare durante la stagione più fredda dell’anno. I fiori sono di grandi dimensioni e fanno la propria comparsa nella stagione primaverile, per mantenersi a lungo sui rami, rallegrando l’ambiente circostante con la loro colorazione blu.

E’ una pianta che si può coltivare in vaso, sebbene regali il meglio di sé nell’allevamento in piena terra, dove tenderà a crescere come una rampicante, attaccandosi ai sostegni artificiali e raggiungendo gli 80 centimetri di altezza. In medicina l’Evulvulus convolvuloides è utilizzato nella preparazione dei farmaci per la cura delle patologie legate al sistema nervoso ed in particolare per la perdita di memoria.

Cultivar

Il termine cultivar fu introdotto ufficialmente al XIII Congresso di

Ceduo

Si definisce ceduo un tipo di bosco destinato al taglio

L’orchidea Encyclia

Al genere Encyclia appartengono circa 15 specie di orchidee epifite originarie dell’America centro-meridionale; la forma di queste orchidee dipende dalla specie, tuttavia hanno alcuni tratti comuni come gli pseodobulbi, che producono due lunghe foglie lievemente carnose di colore verde chiaro; i fiori possono essere anch’essi di colore verde chiaro, oppure bianchi o rosati, con puntinature o venature marroni oppure porpora.

Alcune specie di orchidee del genere Encyclia producono fiori molto grandi, altre, invece, presentano dei piccoli fiori riuniti in spighe; sempre a seconda della specie, i fiori sbocciano in inverno oppure in tarda primavera.

Piante tappezzanti: l’Acinos alpinus

Se avete l’esigenza di decorare un giardino roccioso o di ricoprire un angolo morto del vostro giardino, potete puntare sulla coltivazione dell’Acinos alpinus, una pianta tappezzante particolarmente gradevole per la vista per via della coloratissima fioritura. Si tratta di una pianta originaria delle zone montuose dell’Europa centrale e meridionale ed appartenente alla famiglia delle Lamiacee.

E’ costituita da fusti relativamente sottili, che portano foglie ovali o lanceolate, spesse e ruvide, di colore verde scuro. I fiori sono di forma tubolare, riuniti in verticilli di colore viola e ricoperti di peluria. Il periodo migliore per godere della bellezza della pianta è quello che va dalla tarda primavera alla fine dell’estate, quando l’Acinos alpinus produrrà un gran numero di fiori, colorando di viola aiuole, vasi e giardini rocciosi.

Pollone

Con il termine pollone si indica un ramo vigoroso, con

Fioriture primaverili: l’Epimedium

L’Epimedium è una pianta erbacea perenne originaria dell’area mediterranea ed appartenente alla famiglia delle Berberidacee. Presenta fusti sottili di colore brunastro e foglie cuoriformi, verdi o rossastre a seconda della stagione. I fiori sono riuniti in grappoli di colore bianco, giallo, lavanda o rosso porpora e fanno la propria comparsa nella tarda primavera.

E’ una pianta coltivabile sia in vaso che in piena terra, sebbene nel secondo caso sia necessario proteggere adeguatamente i rizomi nella stagione più fredda dell’anno. L’Epimedium si adatta perfettamente alla coltivazione in bordure ed aiuole, ma regala il meglio della sua bellezza se utilizzato nella decorazione dei giardini rocciosi, pur avendo uno sviluppo molto lento. La coltivazione di questa pianta è abbastanza agevole e non richiede conoscenze particolari nell’arte del giardinaggio.

Cosa seminare a febbraio, gli spinaci

Tra le verdure che possono essere ancora seminate a febbraio ci sono gli spinaci, una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Chenopodiaceae, originaria dell’Asia e giunta in Europa attorno all’XI secolo d.C. Gli spinaci, il cui nome botanico è Spinacia oleracea, sono tra le verdure con il più altro contenuto di ferro, oltre che sali minerali e di altre sostanze nutritive, e per questo vengono molto utilizzati in cucina per realizzare diverse preparazioni.

Gli spinaci riescono a svilupparsi bene nei climi temperati, anche se sono in grado di resistere a temperature di alcuni gradi sotto lo zero e anche a leggere gelate; al contrario, non amano la siccità e quindi non vanno esposti direttamente ai raggi del sole. Il terreno ideale per la coltivazione degli spinaci è quello sciolto, ben drenato e a medio impasto; regolarmente è bene effettuare la sarchiatura in modo da far prendere aria al terreno e da eliminare le erbe infestanti.

Potatura rose, fatelo a febbraio

Quando potare le rose

Da qualche mese ormai vi invitiamo a dedicarvi alla potatura delle rose, ma qual è il periodo migliore per effettuare tale operazione? La potatura delle rose va effettuata in base alla temperatura esterna e quindi andrà anticipata o ritardata a seconda della regione in cui si vive.

Nelle zone a clima temperato è opportuno munirsi di cesoie e pazienza nella stagione autunnale o al massimo all’inizio dell’inverno. In tale situazione climatica, infatti, è meglio evitare di ritardare troppo la potatura per non trovarci poi a dover intervenire su una pianta già in ripresa vegetativa.

Nelle zone a clima freddo, invece, come ad esempio nelle regioni del nord Italia, la potatura delle rose va effettuata in inverno, anche nel mese di febbraio, prima della ripresa vegetativa ma quando le temperature non sono così rigide da provocare danni alle ferite create dai tagli.

Diradamento

Il diradamento è un’operazione che viene eseguita in agricoltura quando la caduta fisiologica dei frutti (la cascola) non basta a ridimensionare la fruttificazione eccessiva (che danneggia i rami e le gemme); il diradamento consiste infatti nella eliminazione dei frutti già formati, preferibilmente in modo manuale.

La quantità di frutti da asportare va calibrata in base al potenziale produttivo della pianta per valutare il quale può essere utile tenere conto della sua età e del suo vigore, considerato che le piante più giovani e vigorose sono in grado di portare a maturazione più frutti rispetto a piante più anziane e più esili.