Cosa seminare a febbraio, la lattuga

La lattuga (Lactuca Sativa) è una pianta annuale appartenente alla famiglia delle Compositae caratterizzata dalle foglie larghe di forma ovoidale o allungata e di colore verde in diverse tonalità a seconda della varietà, oppure rosso o, ancora, giallognolo. Le lattughe si possono dividere in lattughe romane, dalle foglie allargate e non sovrapposte, in lattughe cappucce, che si trovano in commercio tutto l’anno, e in lattughe da taglio, conosciute anche come lattughine, caratterizzate da foglie tenere e che si riformano velocemente.

La lattuga si sviluppa bene nei climi temperati e non ama né i freddi intensi né i caldi secchi; il terreno ideale nel quale coltivare la lattuga è quello sciolto e ben lavorato dato che il suo apparato radicale si sviluppa principalmente nello strato superficiale del terreno.

La riproduzione della lattuga avviene per semina da gennaio a settembre, da effettuare in semenzaio nei mesi più freddi e poi da trapiantare in piena terra dopo trenta o quaranta giorni dalla semina.

Cosa seminare a febbraio: il Nasturzio

Se avete intenzione di circondarvi di Nasturzi nel corso della prossima primavera, è proprio febbraio il momento più adatto per dedicarsi alla semina. E’ comunque opportuno evitare l’esposizione in piena terra e seminare invece i nasturzi in contenitori singoli, per poi trapiantare le piantine a dimora nella tarda primavera.

E’ una pianta che non ha bisogno di cure particolari, ma occorre trovare la posizione giusta all’interno del giardino, in un luogo dove possa essere raggiunta dal sole diretto per molte ore nel corso della giornata. Il Nasturzio rende al meglio anche se coltivato come rampicante o come strisciante nella decorazione di vasi sospesi o di bordure ed aiuole. Per prolungare la fioritura fino al termine dell’estate è necessario eliminare le parti appassite di tanto in tanto.

Una decorazione per davanzali con le viole del pensiero

Le viole del pensiero, scelte dalla garden designer Dana Frigerio per realizzare la deliziosa composizione floreale che stiamo per presentarvi, appartengono al gruppo delle viole orticole, piante rustiche, annuali o biennali che, a seconda delle varietà e delle zone climatiche, fioriscono per gran parte dell’anno. Le pansè hanno portamento cespitoso o prostrato, possono raggiungere i venti centimetri di altezza e sono caratterizzate da deliziosi fiori mono o policromatici.

Come potete vedere, Dana le ha accostate a rami secchi e inserite all’interno di vasi di latta per creare una composizione adatta ad impreziosire con stile il davanzale di una finestra. La scelta di contenitori un po’ usurati conferisce all’insieme un elegante effetto shabby chic, esaltato dall’accostamento di imponenti portacandele in pietra.

Non sarebbe bellissimo se poteste realizzare qualcosa di simile a casa vostra? Ecco dunque cosa vi occorre per creare la vostra composizione floreale:

Piante officinali: la Frassinella

La frassinella, conosciuta anche come limonella e dittamo e una pianta officinale appartenente alla famiglia delle Rutaceae; il suo nome botanico, che è Dictamnus albus, deriva da “Dikte”, il nome di un monte che si trova nell’isola di Creta e “thamnos”, che significa arbusto.

La frassinella, infatti, si presenta come un arbusto alto dai 3 ai 10 dm che cresce spontaneo in Europa e nelle zone temperate dell’Asia; il dittamo non è molto diffusi in Italia anche se possibile trovarlo in alcune zone boschive della Penisola, mentre è totalmente assente nelle pianure alluvionali del centro-nord e delle isole.

La frassinella è una pianta aromatica che, in maggio e giugno produce dei fiori composti da quattro petali rivolti verso l’alto e da uno verso il basso di circa 5 centimetri di diametro e di colore bianco e rosa; le sue capsule contengono i semi di consistenza coriacea. Se vi imbattete in una pianta di frassinella, prestate attenzione nel maneggiarla, in quanto è ricoperta di ghiandole che secernano sostanze irritanti per la pelle.

Forzatura

Con il termine forzatura si indica l’insieme delle tecniche impiegate,

Il Geranio tomentosum

Tra le tante varietà di Geranio merita una menzione particolare il Pelargonium tomentosum (Geranio tomentusum), meno spettacolare nella fioritura rispetto ad altre specie, ma apprezzato per la bellezza del suo fogliame. I fiori sono estremamente piccoli, di colore bianco (lilla o rosa in alcuni ibridi) e fanno la propria comparsa nella stagione primaverile, per poi decorare la pianta fino ai primi freddi autunnali. Le foglie sono variegate, di grandi dimensioni rispetto al altre specie di geranio, e delicatamente profumate, specialmente se sfregate tra le dita.

Il Geranio tomentosum si coltiva in contenitore o in piena terra, nella decorazione di aiuole o bordure, ma rende al massimo della bellezza se collocato in vasi sospesi, visto il portamento strisciante o ricadente.

La pianta di jojoba

Forse non avrete mai sentito parlare della Simmondsia chinensis, ma sicuramente conoscerete l’olio di jojoba: bene, perché la pianta dai cui semi si ricava questo prezioso olio vegetale è proprio la Simmondsia, un cespuglio originario del deserto della California e del Messico, appartenente alla famiglia delle Simmondsiaceae.

Nonostante il nome ufficiale Simmondsia chinensis questa pianta non ha niente a che vedere con la Cina, questo nome è dovuto a una trascrizione sbagliata da parte di un botanico; il nome comune jojoba è stato creato dalla popolazione dei nativi nordamericani “O’odham” che abitano nel deserto di Sonora nel sud-ovest degli Stati Uniti e del Messico, che da sempre usano i semi di questa pianta come unguento.

La jojoba si presenta come un arbusto legnoso alto circa due metri, caratterizzato da foglie ovali e coriacee di colore verde, ricoperte da una patina cerosa; la Simmondsia è doica, ossia porta fiori i fiori maschili e femminili su piante diverse; i fiori sono piccoli di colore bianco-giallastro e la fecondazione avviene tramite il vento, ossia è anemofila.

Cascola

Con il termine cascola si indica la caduta prematura dei

Gardenia, coltivazione e cure

La Gardenia è una pianta arbustiva sempreverde appartenente alla famiglia delle Rubiacee ed originaria della Cina, del Giappone e dell’Africa del Sud. E’ caratterizzata da foglie lanceolate ed oblunghe, lucide, cerose, di colore verde scuro, e da fiori bianchi molto profumati che fanno la propria comparsa in primavera ed in estate.

E’ una pianta coltivabile in appartamento per gran parte dell’anno, data la scarsa resistenza alle basse temperature. Solo in estate si può azzardare l’esposizione al di fuori della mura domestiche, garantendo però alla Gardenia il corretto ombreggiamento nelle ore più calde della giornata. Temperatura a parte, è una pianta di facile coltivazione che richiede poche cure, a patto che si trovi la giusta collocazione all’interno della casa.

Ripicchettatura

L’operazione detta di ripicchettatura consiste nel trasferimento delle giovani piantine

Ortensie, varietà e cure

Al genere Hydrangea, meglio conosciuta come Ortensia, appartengono circa ottanta specie di piante dal portamento sia arbustivo che rampicante, caratterizzate da fusti piuttosto robusti che possono raggiungere i 15 metri di altezza, sebbene le specie più coltivate alle nostre latitudini non superino i 4 metri. Le foglie sono lobate, a margine dentato, di colore verde chiaro o scuro, a seconda della specie. I fiori possono essere sterili o fertili, a forma di stessa e riuniti in pannocchie di colore bianco, rosa, lilla malva o azzurro e fanno la propria comparsa nella stagione estiva.

La specie più coltivata è senza dubbio l’Hydrangea macrophylla, originaria del continente asiatico (in particolare della Cina e del Giappone) e caratterizzata da portamento tondeggiante e da foglie dentate di colore verde chiaro. I fiori sono riuniti in corimbi sterili di colore rosa, azzurro, bianco o lilla, spesso sfumati. All’interno della stessa specie si distinguono due varietà differenti, il Gruppo Hortensia, con corimbi globosi ed appariscenti, ed il Gruppo Lace Caps, con corimbi composti da fiori ancora schiusi circondati da infiorescenze aperte.

Piante officinali: il lapazio

Il lapazio o romice è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Polygonaceae. Il lapazio, il cui nome botanico è Rumex crispus, è una pianta originaria dell’Asia e dell’Europa orientale, e in Italia è diffusa soprattutto al nord allo stato spontaneo.

Questa pianta è dotata di un robusto rizoma sotterraneo e si caratterizza per il fusto alto fino a due metri molto ramificato nella parte superiore e, per le foglie dalla forma oblunga e lanceolata. L’infiorescenza del lapazio è una pannocchia formata da fiori riuniti in fascetti; questi fiori sono formati da tre tepali esterni e da tre tepali interni che crescono all’interno del frutto che è un achenio dalla forma piramidale. Il nome della pianta, ossia “rumex” deriva dal latino “lancia”, con rifermento alla forma delle sue foglie.

Il lapazio viene usato in erboristeria in quanto possiede proprietà depurative, astringenti, lassative e rinfrescanti, e può essere usata in caso di mal di gola, tosse secca e laringite.