Fiori da piantare in autunno: il Papavero blu

Il Papavero blu (Meconopsis betonicifolia) è una pianta dalla bellezza spettacolare, appartenente alla famiglia delle Papaveracee ed originaria di Alaska, Himalaya e Scozia. E’ caratterizzata da una rosetta di foglie di colore verde chiaro, al centro della quale spuntano dei fiori a cinque o sei petali di colore azzurro.

Si tratta di una pianta resistente alle basse temperature, che si adatta quindi anche alla coltivazione nelle zone più rigide della nostra penisola, dove mostrerà il meglio di sé sia nella coltivazione in vaso che nella decorazione di bordure, aiuole e – soprattutto – giardini rocciosi. Per ottenere una fioritura prolungata nel tempo, occorre eliminare i fiori secchi ed appassiti di tanto in tanto.

Funghi delle piante: il cancro del cipresso

Il cancro del cipresso è una malattia causata da un fungo, il Seiridium cardinale, e colpisce diverse specie di cipresso; la presenza di questa malattia è stata appurata per la prima volta nel 1928 in Nord America e da allora si è diffusa anche in Nuova Zelanda e anche in Europa. In Italia è giunta nel 1951 in Toscana, ma oggi è diffusa in tutto il Paese e provoca ingenti danni.

Accorgersi se un cipresso ha contratto questa malattia è abbastanza semplice: innanzi tutto la pianta ingiallisce, poi i rametti si arrossano fino a disseccarsi; questo fenomeno si manifesta gradualmente in tutta la pianta e può avvenire dall’esterno all’interno e dall’alto verso il basso.

Sui rami colpiti, soprattutto alla base, si nota la fuoriuscita della resina e il legno appare di colore più bruno rispetto a quello delle parti non colpite dal fungo. Con l’aggravarsi dell’infezione, la presenza del cancro del cipresso si nota anche a livello della corteccia, nella quale si presentano spaccature e cavità.

Fiori resistenti al freddo

Appena qualche giorno fa una nostra lettrice ci ha chiesto informazioni sui fiori più resistenti al gelo. Questo ci ha fatto pensare che forse sono in molti ad avere la stessa curiosità e dal momento che sul blog le risorse in merito non mancano, abbiamo deciso di fornirvi un elenco, senza dubbio incompleto, delle piante e dei fiori che non si lasciano intimorire dai rigori dell’inverno.

Spirea

Il genere Spirea, della famiglia delle Rosaceae, comprende alcuni arbusti decidui di dimensini medie e portamento tondeggiante. Le specie sono divise in due grandi gruppi: le spiree bianche, a fioritura primaverile, e le spiree rosa, a fioritura estivo-autunnale. Sono piante di facile coltivazione e la loro rusticità le rende resistenti tanto al gelo quanto al caldo torrido.

Muscari

I Muscari sono un genere di piante appartenente alla famiglia delle Liliaceae, note anche con il nome di pan del cucco o cipollaccio. Delle circa trenta specie che costituiscono il genere la più diffusa è la Muscari armeniacum, caratterizzata da fiori tubolari molto profumati, di colore azzurro con margini bianchi.

Cicoria, commestibile e curativa

La Cicoria (Cichorium) è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Compositae ed originaria del bacino del Mediterraneo, molto diffusa alle nostre latitudini sia allo stato spontaneo che nella coltivazione domestica. E’ caratterizzata da una lunga radice carnosa, da un fusto ricoperto di peluria e da foglie di forme diverse, a seconda della varietà. I fiori sono di colore lilla o bianchi e fanno la propria comparsa nella stagione primaverile o in estate.

Come detto, cresce per lo più allo stato spontaneo, ma è diffusa anche come pianta coltivata, sia per scopi prettamente culinari (generalmente si fa bollire e si condisce a piacimento) sia per le proprietà curative. La Cicoria è infatti utilizzata come diuretico, lassativo e depurativo, ma viene anche largamente usata nelle cure dimagranti o come alimento per i diabetici. La coltivazione non richiede particolari accorgimenti, purché si rispettino le esigenze della pianta in termini di illuminazione e temperatura, come dimostra la scheda che segue.

Malattie delle piante, il marciume del colletto

I marciumi del colletto sono malattie delle piante che interessano la loro parte basale; la malattia si manifesta cioè a livello del terriccio, dove è possibile osservare la comparsa di una marcescenza marrone o rossastra che gradualmente si espande anche alle radici sottostanti e al resto del colletto. La conseguenza è l’avvizzimento generale della pianta che finisce per spezzarsi nel punto in cui è stata attaccata.

Il marciume del colletto è una malattia fungina e a causarla sono i funghi appartenenti ai generi: Phytophtora, Rhizoctonia, Sclerotinia, Thielaviopsis e Pythium. Partticolarmente aggressivo è il fungo Pythium debaryanum, noto anche con il nome di marciume delle piantine dei semenzai, che attacca al colletto delle giovani piante durante le prime fasi di sviluppo e può distruggere intere piantine nell’arco di pochi giorni.

Come trapiantare il sedano in vaso

Il sedano è tra le piante aromatiche più utilizzate in cucina, sia per profumare sughi e soffritti, sia per arricchire le insalate o farcire i formaggi; il sedano può essere facilmente coltivato negli orti a produzione familiare, e possiede il grande pregio di poter essere trapiantato in vaso e utilizzato come “pianta viva”, ossia da usare al bisogno, prelevando foglie e coste quando servono.

Per avere a disposizione sedano fresco anche durante l’inverno bisogna trapiantarlo in vaso e tenere il contenitore all’interno in un luogo luminoso, non troppo riscaldato e non troppo freddo; il vaso deve essere di circa 30 centimetri di diametro e con una profondità di 35 centimetri. Sul fondo del contenitore deve essere posizionato uno strato di ghiaia, di circa due centimetri per coprire i fori di scolo.

Il sedano deve essere trapiantato con la zolla; il giorno prima di effettuare l’operazione, bagnate bene e a fondo il terreno, mentre il giorno del trapianto, con la vanga quadra, praticate intorno alla pianta dei tagli verticali per compattare la zolla e separarla dal terreno; alla fine dei tagli, avrete ottenuto una specie di esagono e la zolla sarà pronta ad essere estratta.

L’orchidea Brassavola

La Brassavola è un particolare tipo di orchidea originario dell’America centro-Meridionale (in particolare di Venezuela e Messico) ed appartenente alla famiglia delle Orchidacee. Allo stato spontaneo sono sia epifite che litofite e possono crescere indifferentemente sia nelle zone a clima temperato che in quelle con temperature più basse. Alle nostre latitudini, invece, si consiglia di mantenere la Brassavola in casa o in serra nella stagione più fredda dell’anno, azzardando la collocazione all’esterno solo in tarda primavera, quando ormai è scongiurato il pericolo di gelate tardive.

Quanto alle caratteristiche della pianta, si può dire che è costituita da fusti che possono raggiungere i 60 centimetri di altezza e da una singola foglia di colore verde brillante. I fiori possono essere singoli o multipli, a seconda della specie, e fanno la propria comparsa nel periodo estivo o autunnale, decorando l’ambiente esterno di bianco, giallo o verde chiaro.

Ciliegio, la coltivazione

Come abbiamo visto, novembre è il mese giusto per procedere all’impianto del ciliegio. Vi abbiamo anche detto a quale distanza è opportuno piantare i diversi esemplari, a seconda che si tratti di alberi di ciliegio dolce o di ciliegio acido, e quali sono le varietà autofertili di ciliegio dolce (Prunus avium), ovvero quelle in grado di fruttificare anche se coltivate come esemplari singoli.

Oggi vedremo invece come si coltiva il ciliegio, ovvero di quali cure necessita per crescere forte e rigoglioso. Cominciamo dalla concimazione: il ciliegio va concimato ogni anno a fine inverno irrorando il terreno con concime minerale complesso. L’irrigazione è fondamentale soprattutto durante i periodi siccitosi, soprattutto appena prima della raccolta. La potatura del ciliegio dolce deve invece essere eseguita il meno possibile, anche quando l’albero è ormai adulto.

Alberi ornamentali: il Liquidambar

Il Liquidambar è un albero di grandi dimensioni appartenente alla famiglia delle Hamamelidaceae, originario dell’America del nord; questo albero si caratterizza per il fusto molto ramificato, la chioma dalla forma piramidale che con il tempo diventa rotonda e, soprattutto, per le foglie che in autunno assumono un caratteristico color arancio o porpora che rendono l’albero molto ornamentale.

In primavera appaiono i fiori, di colore bianco-verde poco appariscenti che, in estate inoltrata lasciano il posto ai frutti, delle capsule spinose che contengono i semi.

Se si incide la corteccia, si ottiene una sostanza resinosa che profuma di incenso, che viene usata nell’azienda conciaria e che, un tempo, veniva utilizzata anche per produrre la gomma da masticare; proprio alla sostanza resinosa si deve il nome “Liquidambar”, ovvero ambra liquida. Il Liquidambar viene generalmente impiegato nei parchi e nei giardini come esemplare singolo.

Ciliegio, l’impianto

Abbiamo già visto come sia possibile distinguere due specie di ciliegio: il ciliegio dolce (Prunus avium) e il ciliegio acido (Prunus cerasus). Il primo, di grosse dimensioni, viene coltivato soprattutto per il consumo dei deliziosi frutti, il secondo invece, di grandezza più contenuta, è maggiormente diffuso come albero da frutto ornamentale.

Il ciliegio è un albero piuttosto resistente e si adatta bene tanto ai climi rigidi quanto a quelli siccitosi. Il ciliegio dolce in particolare, ha bisogno di terreni profondi, ben drenati, mentre quello acido è meno esigente e prospera anche su terreni poco fertili anche argillosi e calcarei. Quest’ultimo è più facile da coltivare anche per le proporzioni della chioma che è più facilmente domabile. I primi frutti in ogni caso si potranno raccogliere solo dopo qualche anno.

Fioriture invernali: Edgeworthia

La stagione invernale solitamente non offre fioriture spettacolari in casa o in giardino, ma ci sono alcune piante che regalano uno spettacolo di rara bellezza anche nella stagione più fredda dell’anno. Una di queste è l’Edgeworthia, magnifica pianta arbustiva appartenente alla famiglia delle Timelacee ed originaria dell’Asia (in particolar modo del Giappone).

Si tratta di una pianta che assume la forma di un alberello, risultando parecchio decorativa per via dei rami flessibili. I fiori hanno una forma molto caratteristica e fanno la propria comparsa alla fine dell’inverno, rallegrando l’ambiente esterno con colori tenui (crema, giallo o bianco) e con un profumo delicato. Molte specie di Edgeworthia resistono alle basse temperature ed è per questo che vengono scelte per la decorazione di giardini e viali anche nelle zone con inverni rigidi. La coltivazione non richiede competenze specifiche in materia di giardinaggio e di adatta perfettamente anche alle esigenze di coloro che hanno poco tempo da dedicare a questa nobile arte.

Alberi da frutto, il ciliegio

Esistono due specie di ciliegio distinte in base al frutto: il Prunus avium, dal frutto dolce e il Prunus cerasus dal frutto acido. Il primo viene ampiamente coltivato per la produzione di frutta da portare in tavola, il secondo invece è più facilmente rinvenibile in giardini e piccoli frutteti, dove viene coltivato sia a scopo ornamentale che per la raccolta di frutti anche se questi ultimi trovano impiego nell’industria alimentare per la produzione di confetture e sciroppi (si tratta infatti delle ben note amarene).

Per quanto riguarda la loro coltivazione in giardino bisogna tenere conto, al momento della scelta, che il Prunus avium occupa molto più spazio del Prunus cerasus potendo raggiungere anche gli otto metri di altezza e sviluppando una fitta chioma; inoltre molte cultivar sono autosterili, non possono cioè produrre frutti se sono coltivati come alberi isolati necessitando della vicinanza di un altro albero impollinatore che fiorisca in contemporanea (chiedete consiglio al giardiniere). Il Prunus cerasus è invece autofertile ed è quindi in grado di fruttificare anchese coltivato come esemplare singolo.

Piante succulente: il Carpobrotus

Il Carpobrotus (comunemente conosciuto come Fico degli Ottentotti) è una pianta succulenta appartenente alla famiglia delle Aizoacee ed originaria dell’Africa meridionale. E’ caratterizzata da foglie carnose, strette ed allungate, di colore verde brillante o porpora a seconda della stagione. I fiori sono grandi, colorati di rosso, rosa o giallo e fanno la propria comparsa nel periodo primaverile, per poi restare a lungo a far bella mostra di sé sui fusti.

Il Fico degli Ottentotti ha portamento ricadente o tappezzante e si adatta dunque sia alla coltivazione in vasi sospesi che all’allevamento in piena terra, dove tenderà a ricoprire rapidamente vaste zone di terreno. La coltivazione è piuttosto semplice e – una volta piantati pochi esemplari – ci si ritroverà circondati di splendidi colori per gran parte dell’anno. Di seguito, come sempre, trovate la scheda relativa alla coltivazione.