Piante appassite: cosa fare per recuperarle

Nonostante tutte le cure estive, può succedere che con questo caldo le piante appassiscano; ciò è da mettere in conto soprattutto se siete partiti, o intendete partire per le vacanze: infatti, la pianta, oltre al caldo può aver sofferto anche per la mancanza d’acqua. Cosa fare, quindi, per cercare di recuperare una pianta appassita?

Per alcune specie può essere sufficiente asportare i fiori secchi e le corolle appassite per indurre un nuovo sviluppo vegetativo, oppure sistemarle in un luogo umido o buio. Per altre specie, invece, sono necessari interventi più profondi per recuperare la pianta, come lasciar scorrere nel vaso dell’acqua a temperatura ambiente per circa un’ora, in modo da farla arrivare alle radici.

Se nonostante questi sforzi la pianta continua ad appassire, bisogna occuparsi del terreno nel quale è posta a dimora; osservate il terriccio: se vedere che è staccato dai bordi, vuol dire che è diventato troppo compatto e che non lascia passare l’acqua fino alle radici, per cui è necessario un trattamento d’urto.

Le cure di agosto per i bonsai

D’agosto i bonsai richiedono attente cure soprattutto se le temperature sono molto alte e l’aria secca; in particolare, quest’ultima potrebbe essere dannosa per i bonsai di origine tropicale che per vivere bene hanno bisogno di molta umidità. Per cercare di ovviare all’inevitabile secchezza dell’aria di questo periodo, cercate di tenerli lontani da fonti di calore, ma esposti in luoghi luminosi, favorendo l’umidità con dei sottovasi pieni di argilla espansa in grado di trattenere l’acqua che fuoriesce dal vaso e di trasformarla in vapore che creerà un microclima ideale intorno alla pianta.

Per le specie di bonsai non tropicali basta un’attenta annaffiatura quotidiana, in quanto anche un brevissimo periodo di siccità potrebbe provocare ingenti danni; anche i bonsai vanno annaffiati nelle prime ore della giornata, e assolutamente non la sera a causa della differenza di temperatura tra l’acqua e il terriccio.

Anche se sarebbe bene bagnare pure le foglie, evitate di farlo, in quanto l’acqua sulla chioma e le alte temperature potrebbero far sviluppare lo oidio, facendo seccare le foglie; quindi, in alcune specie come la Querce e l’Acero, la soluzione migliore rimane il sottovaso con l’argilla umida.

Lavori estivi: come ringiovanire le peonie

Se nel vostro giardino ci sono delle peonie, uno dei lavori estivi più importanti da fare è il ringiovanimento degli esemplari più adulti; queste piante, infatti, se coltivate in piena terra, dopo cinque o sei anni devono essere diradate tramite la divisione dei cespi in modo da ottenere nuovi esemplari e ringiovanire la pianta.

Al genere Peonia appartengono circa 33 specie di piante originarie dell’Europa e dell’Asia; alcune di esse sono erbacee e altre legnose. Le peonie erbacee, che possono raggiungere un’altezza di 80 centimetri, sono caratterizzate da un apparato radicale molto profondo e dal fatto che in inverno perdono la parte aerea, per poi germogliare in primavera. Le peonie legnose sono piante rustiche e di facile coltivazione, fioriscono all’inizio della primavera e resistono sia alla siccità estiva che al freddo invernale, anche se le giovani piante vanno protette dalle gelate.

I mesi estivi sono quelli migliori nei quali effettuare il diradamento dei vecchi cespi che sono a dimora in piena terra e che hanno raggiunto dimensioni importanti e un’età di circa cinque o sei anni.

Streptocarpus, la Primula del capo

Lo Streptocarpus (detto anche la Primula del capo) è una pianta appartenente alla famiglia delle Gesneriacee ed originaria dell’Africa del sud, molto apprezzata per la bellezza della sua fioritura. E’ costituita da una rosetta di foglie ovate e rugose di colore verde scuro e da fiori blu, viola o bianchi, che compaiono nella tarda primavera, per restare poi a far bella mostra di sé sui fusti fino all’autunno inoltrato.

Viene considerata una pianta d’appartamento, vista la scarsa resistenza alle basse temperature, ma può anche essere coltivata all’esterno delle mura domestiche in estate o nelle zone ove la temperatura non scenda al di sotto dei 15°C. Concludiamo ricordando che i fiori possono anche essere utilizzati nella composizione di mazzi e bouquet, proprio perché capaci di durare a lungo.

La fertilizzazione delle piante in vaso

Le piante in vaso hanno bisogno di essere fertilizzate di frequente, in quanto le sostanze nutritive contenute nell’acqua di annaffiatura vanno verso il fondo, facendo impoverire la terra troppo velocemente; per ovviare a questo inconveniente, oltre a scegliere un terriccio adatto al tipo di pianta, bisogna fornirle un fertilizzante dotato di tutte le sostanze necessarie al suo corretto sviluppo.

I fertilizzanti sono di due tipi: a lenta cessione e a pronta assimilazione; quelli a lenta cessione sono in granuli o pellettati e vanno mischiati al terreno quando si procede al rinvaso della pianta; i fertilizzanti a pronta assimilazione, invece, vanno mescolati all’acqua di annaffiatura e forniti alla pianta ogni quindici o venti giorni.

Se avete usato in modo appropriato il concime a lenta cessione quando avete rinvasato la pianta, non è necessario fornirle altri tipi di fertilizzante almeno per i primi due o tre mesi, altrimenti dovrete concimare regolarmente durante il periodo vegetativo, ovvero dalla primavera fino all’autunno, usando i fertilizzanti specifici per ogni pianta; ne esistono, infatti, di adatti a ciascun tipo: per piante verdi, per piante acquatiche, per le acidofile, per le orchidee, per le piante da fiore, e via dicendo.

Erbe aromatiche: il Cumino

Il Cumino (Carum carvi) è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Umbrelliferae, originaria dei paesi del bacino Mediterraneo, ma coltivata in tuta l’Europa e in Asia come pianta aromatica e medicinale. Fisicamente si presenta come un cespuglio dalle piccole foglie verdi di forma allungata, dotato di fiori a forma di ombrello di colore rosa o bianco che compaiono in tarda primavera e in estate. Quasi a fine estate, la pianta produce dei semi molto profumati che vengono usati in erboristeria, per produrre liquori, e anche in cucina per aromatizzare pane e dolci. Tutta la pianta del cumino è commestibile.

Il cumino viene considerato una pianta medicinale in quanto possiede importanti proprietà digestive e antispasmodiche ed è utile in caso di flatulenza, indigestione, diarrea e crampi intestinali; inoltre, è ottimo per rinfrescare l’alito e come acqua di colonia.

A parte i semi che vengono usati per aromatizzare diversi piatti, del cumino si utilizzano anche le foglie e le radici; le foglie fresche possono essere consumate in insalata, mente le radici possono essere essiccate e polverizzate, oppure cotte come verdure; infine, l’olio essenziale viene impiegato nella fabbricazione di liquori e digestivi.

Artocarpus altilis, l’Albero del pane

L’Artocarpus altilis è un imponente albero di origine tropicale appartenente alla famiglia delle Moracee. E’ caratterizzato da un fusto che può raggiungere i 20 metri di altezza nei luoghi di origine, mentre alle nostre latitudini mantiene dimensioni contenute, specie se coltivato in vaso come pianta da appartamento. Le foglie sono ovali ed appuntite, di colore verde brillante, mentre i fiori sono riuniti in spighe di colore giallastro e fanno la propria comparsa nel periodo primaverile.

Si tratta di una pianta molto importante dal punto di vista alimentare, specie nei paesi di origine, dove i suoi frutti vengono consumati cotti al posto del pane (non per nulla l’Artocarpus altilis viene detto anche Albero del pane) o essiccati e macinati per essere poi utilizzati a mo’ di farina.  In Italia è estremamente difficile la coltivazione in piena terra per via del clima poco favorevole, mentre l’allevamento in vaso riesce a regalare parecchie soddisfazioni per la bellezza del fogliame.

Piante da appartamento: la Ctenanthe

La Ctenanthe è una pianta sempreverde e perenne appartenente alla famiglia delle Marantaceae, originaria delle regioni tropicali dell’America. Il suo nome deriva dal greco “kteis”, che significa “pettine”, e “antro”, ovvero “fiore”. Questa pianta produce ciuffi di grandi foglie oblunghe che possono raggiungere la lunghezza di quaranta centimetri.

Le foglie della Ctenanthe sono molto ornamentali: di colore verde scuro raggiate o macchiate nella pagina superiore, a seconda della varietà; ad esempio, nella varietà Variegata le foglie sono caratterizzate da striature verde chiaro o bianco, nelle foglie della varietà Tricolor sono presenti delle piccole macchie gialle nella pagina superiore, mentre quella inferiore è color porpora.

È molto raro che gli esemplari coltivati in appartamento possano fiorire, ma quelli che crescono in serra possono produrre dei fiori tubolari di colore giallo o bianco.

Piante da appartamento: l’Aechmea fulgens

Ci siamo già occupati del genere Aechmea, magnifica pianta da appartamento molto apprezzata per la bellezza della fioritura e per il carattere decorativo del fogliame. Oggi ci dedichiamo alla descrizione dell’Aechmea fulgens, appartenente anch’essa alla famiglia delle Bromeliacee ed originaria dell’America del sud. Si tratta di una pianta epifita alla stato spontaneo, ma che può anche essere coltivata in vaso alle nostre latitudini.

Le foglie di Aechmea presentano un colore verde brillante e sono riunite in una rosetta basale, dalla quale nella stagione estiva partono dei lunghi fusti, che portano fiori blu o rossi, a seconda del grado di maturazione. Anche i frutti sono caratteristici e decorativi, essendo costituiti da bacche rosse, che restano per lungo tempo sul fusto. Solitamente l’Aechmea si coltiva in casa, ma nelle zone a clima temperato si può anche azzardare la coltivazione in giardino o comunque all’esterno delle mura domestiche.

Rampicanti a crescita rapida, l’Antigonon

L’Antigonon leptosus è un arbusto rampicante sempreverde appartenente alla famiglia delle Polygonaceae ed originario dell’America del sud. E’ una pianta ad accrescimento piuttosto rapido e vigoroso che produce, in primavera-estate, fiori di colore rosa-rosso riuniti in grappoli; le foglie di colore verde intenso raggiungono i dieci centimetri, mentre la pianta, dai fusti piuttosto esili, può raggiungere un’altezza complessiva di circa sei metri.

Nonostante ciò l’Antigonon leptosus rientra tra i rampicanti che è possibile coltivare in vaso in serra o veranda, scelta consigliabile nelle zone caratterizzate da un clima più rigido dal momento che la pianta non è particolarmente resistente ai climi freddi e può essere trasportata all’esterno solo quando le temperature non scendono più sotto il 15 °C.

Fioriture estive: il Lychnis

Il Lychnis è una pianta appartenente alla famiglia delle Caryophyllacee ed originaria dell’Europa dell’Asia, diffusa ormai in tutte le zone a clima temperato del pianeta. E’ caratterizzata da fusti lunghi e sottili, che portano foglie riunite in rosetta dal colore verde-grigiastro, ricoperte di peluria. I fiori sono di forma e dimensioni diverse a seconda della specie, di colore lilla, arancio o bianco.

Durante la stagione invernale la pianta può restare sempreverde, a patto che il clima non sia troppo rigido. In ogni caso, sarebbe opportuno tagliare i fusti per permettere alla pianta di mantenersi compatta in attesa della ripresa vegetativa. Concludiamo ricordando che il Lychnis solitamente cresce allo stato spontaneo, ma può essere utilizzato anche per la decorazione di bordure ed aiuole, dove creerà delle splendide macchie di colore.