Piante grasse: la Faucaria

faucaria

Al genere Faucaria appartengono una trentina di piante succulente, alcune delle quali difficilmente reperibili nei vivai. La famiglia di appartenenza è quella delle Aizoacee, mentre l’area di origine si può individuare nell’Africa meridionale, sebbene al giorno d’oggi siano piante abbastanza diffuse in tutto il Globo.

La Faucaria è caratterizzata da foglie carnose con margini appuntiti e dentellati. Generalmente le foglie sono di colore grigio-verde, ma possono anche presentare una puntinatura bianca o comunque molto chiara. Se lasciata crescere in ambiente poco illuminato, tende ad allungarsi, mentre se coltivata in presenza di molta luce, la Faucaria crescerà a forma di rosetta, regalando un ottimo spettacolo per la vista.

La maggior parte delle specie in primavera o in estate si arricchisce di splendide fioriture gialle, simili a quelle dei crisantemi, che poi restano in bella mostra per diversi giorni prima di appassire.

Per coltivarla al meglio e sperare che ci regali tutto il suo fascino, occorre posizionarla in una zona luminosa della casa, evitando però il contatto diretto con i raggi del sole. A seconda della specie, può anche sopportare le gelate invernali, ma non per un lungo periodo di tempo. Il consiglio è dunque quello di porla all’esterno delle mura domestiche nel periodo più caldo dell’anno, per poi riportarla in casa ai primi freddi autunnali.

Le irrigazioni devono essere regolari nel periodo estivo, facendo in modo che il terreno non si asciughi completamente tra un’innaffiatura e l’altra. In inverno, invece, la Faucaria riesce a provvedere autonomamente ai propri bisogni idrici, chiedendo di essere bagnata solo in presenza di clima particolarmente secco. La concimazione va effettuata nel periodo vegetativo, aggiungendo del fertilizzane liquido per piante grasse all’acqua delle innaffiature ogni 15-20 giorni.

La propagazione avviene per semina nel periodo primaverile o per talea di germoglio in autunno, lasciando asciugare il frammento da piantare ed interrandolo poi in luogo caldo e asciutto.

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