Significato dei fiori, la carlina bianca

Ci sono dei fiori che talvolta passano inosservati per la loro semplicità e per la capacità che hanno di nascondersi all’occhio umano. La carlina bianca è uno di questi: semplice, grazioso ed utile. Vogliamo vedere insieme il suo significato nel linguaggio dei fiori?

Entrando nello specifico dobbiamo sottolineare che più di un singolo fiore si tratta di un vero e proprio genere di piante, il cui nome fu suggerito dal botanico di Arezzo Andrea Cesalpino. Il nome “carlina” deriverebbe direttamente da Carlo Magno che decise di utilizzare questa pianta conosciuta anche nell’antichità, per curare dalla peste i propri soldati in seguito ad un sogno fatto nel quale un angelo avrebbe suggerito lui di utilizzare questo esemplare come terapia di elezione per le truppe stanziate nei pressi di Roma. Un racconto a metà tra storia e leggenda che, va ammesso, ha il suo fascino, a tal punto da essere raccontata da Jacopo Teodoro Bergzabern, uno dei botanici del medioevo più conosciuti del suo tempo.

Secondo altre scuole di pensiero, il nome della carlina potrebbe dipendere dalla parola carduncolos (piccolo cardo o cardina) e questa tesi sarebbe avvalorata dalla somiglianza del fiore con le asteracee. La tradizione vuole, ad ogni modo, che la pianta fosse conosciuta nel medioevo e che anche prima nel nord Italia ed in Austria venisse utilizzata per verificare il tempo meteorologico: appesa fuori dalle case indicava l’arrivo delle piogge con la chiusura delle sue brattee, che si riaprivano con il bel tempo.

Nel linguaggio dei fiori la carlina esprime solitudine. Ancora non è chiaro il perché di questa espressione. Si presuppone però che tale significato le sia stato donato per via delle spine che la caratterizzano e quell’aspetto di “scostanza” che la caratterizza. Essenzialmente si tratta di una fioritura a se stante che tende ad “isolarsi” nonostante sia facilmente rintracciabile nella flora spontanea italiana.

Photo Credit | Thinkstock