Stella di Natale: attenzione alle parti tossiche

La pianta di Natale per eccellenza è senza dubbio l’Euforbia pulcherrima, meglio conosciuta con il nome di Stella di Natale, della quale ci siamo occupati tante volte qui su Pollice Green.

Pur essendo considerata la pianta di Natale per antonomasia, la Stella di Natale è originaria dell’America centrale e per questo è difficile farla adattare al nostro clima che non è certo quello del suo ambiente naturale; per fortuna, però, con qualche accorgimento, è possibile far durare la Stella di Natale anche dopo le feste.

Della Stella di Natale, la prima cosa che colpisce è sicuramente la bellezza delle sue brattee, simili a foglie color rosso intenso, ma come spesso accade, le cose belle nascondono anche dei pericoli, e la Stella di Natale non fa eccezione a questa regola. Innanzi tutto, fate attenzione la lattice che esce dalle foglie e dal fusti in quanto se entra a contatto con la pelle può provocare eritemi, prurito e bruciore, soprattutto se entra dentro agli occhi.

Se il lattice viene ingerito, rivolgetevi al medico o al Pronto Soccorso più vicino, in quanto può provocare nausea, diarrea e vomito. Ovviamente non è necessario creare allarmismi: per gli adulti basta un po’ di attenzione e quindi, lavarsi accuratamente le mani e non portarle alla bocca dopo che si sono toccate le varie parti della pianta.

Per i bambini, invece, sono necessarie più attenzioni, in quanto è più difficile evitare che si mettano le dita in bocca; attenzione, quindi, se notate che il piccolo si aggira intorno alla Stella di Natale, magari attratto dal colore rosso delle brattee. La soluzione migliore e più sicura è quella di posizionare la Stella di Natale in un luogo che il bimbo non possa raggiungere.

Lo stesso discorso vale anche per gli animali che potrebbero essere attratti dalle foglie e quindi morderle o mangiarle, con le stesse conseguenze degli umani.

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