Afide della rosa, insetto parassita

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Se vedete le vostre rose avvizzite, prive del loro naturale splendore nonostante le cure alle quali le sottoponete, aguzzate la vista e cercate di capire se sopra di loro vi sono dei piccoli animaletti verdastri o rosati: se la risposta è positiva sarete sicuramente al cospetto di esemplari di Macrosiphum rosae, l’afide della rosa. E’ un insetto parassita appartenente all’ordine dei rincoti ed alla famiglia degli aididi.

Come il suo nome non smette di ricordarci per un attimo, si tratta di un insetto che colpisce, in questa sua variante, esclusivamente le rose e le rosacee. La sua diffusione è capillare in qualsiasi parte del globo e può essere riscontrata indipendente dalla tipologia di coltivazione della rosa: l’afide della rosa è, infatti, facilmente rintracciabile sia in quelle intensive che nei parchi. Il parassita in questione è lungo qualche millimetro, e può essere indistintamente alato o non alato. Vive in colonie, e si concentra soprattutto sui boccioli floreali ancora chiusi e sui germogli.

Il danno che l’afide della rosa crea sulla pianta è strettamente legato alle punture che esegue per nutrirsi: abbiamo quindi una deformazione dei germogli, con conseguente stop del loro sviluppo e la deformazione dei boccioli, i quali o non si aprono, o fioriscono in modo irregolare.  Se ciò non fosse sufficiente, gli insetti producono anche abbondanti quantità di melata, imbrattando la pianta stessa e favorendo la creazione di ustioni, asfissia della stessa e l’attacco di fumaggini e nelle ipotesi migliori un danno estetico dei fiori e delle foglie.

Questo afide sverna di solito come uovo: negli inverni miti ed in zone climatiche favorevoli è in grado di essere presente anche d’inverno sulle piante in forma adulta e femminile. In caso contrario, l’infestazione si manifesta in primavera, a ciclo continuo fino all’arrivo dell’inverno. Combattere questo insetto non è semplice. La lotta viene condotta chimicamente, ma prima di arrivare a tale strumento,  si verifica la presenza contestuale di eventuali antagonisti come gli acari trombididi, gli imenotteri afididi ed i coleotteri coccinellidi,  per citarne alcuni. In caso di loro assenza si agisce con dei prodotti specifici normalmente in commercio o con piretrine naturali.

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