Alberi secolari a rischio in tutto il mondo

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Gli alberi secolari rappresentano il nostro più grande patrimonio naturale insieme a spazi come la Foresta amazzonica ed il Grand Canyon. La loro presenza non è un pregio solo scenografico, ma soprattutto fotosintetico: essi sono infatti dei grandi produttori di aria per noi respirabile. Ed ora sono a rischio in tutto il mondo.

Con l’arrivo di questo periodo di feste, si tende a concentrare l’attenzione sugli alberi di natale e sugli abeti. Le altre tipologie di pianta, vengono come messe da parte. Con gli alberi secolari in pericolo, al momento è un lusso che non possiamo permetterci. L’allarme arriva direttamente dall’Australia e riguarda proprio i grandi patriarchi del verde, come vengono chiamati comunemente dagli addetti ai lavoro questi alberi.

Piante antiche ed imponenti nell’aspetto che sostengono con la loro fotosintesi clorofilliana un ecosistema che con la loro morte soffre in maniera sensibile, rendendo l’aria meno respirabile e la zona dove sorgono priva di ripari per animali. Ciò che sta avvenendo nell’emisfero australe ed in tutto il mondo è stato raccolto in un articolo pubblicato sulla prestigiosa rivista di settore Nature dai ricercatori dell’Australian National University di Canberra, coordinati da David Lindenmayer. Gli alberi secolari, tra l’alt5ro, sono considerati dagli esperti dei depositi naturali di carbonio e forniscono con il loro ciclo vitale nutrienti per il suolo e per le altre piante.

Nell’articolo degli esperti australiani viene sottolineato come il piantare alberi nuovi al posto di quelli secolari, sebbene sia auspicabile, non possa essere considerata una mossa risolutiva. Gli alberi giovani non hanno infatti le stesse “capacità” di quelli secolari come il compianto “Senatore”. E’ necessario quindi, sostiene il dott. Lindenmayer, agire per salvaguardarli. In ogni parte del globo.

Photo Credit | Thinkstock

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