Piante aromatiche: l’Aglio orsino

aglio orsino

L’Aglio Orsino (Allium ursinum) è una pianta erbacea perenne, conosciuta anche come Aglio selvatico, Aglio degli Orsi o Aglio dei boschi.

Appartiene alla famiglia delle Liliacee ed è originario dell’Asia e dell’Europa, dove cresce allo stato spontaneo nei boschi di latifoglie fino ai 1.000 metri di altitudine. In Italia lo si può reperire facilmente in tutte le regioni, un po’ meno in Sardegna, dove è considerato una pianta rara.

E’ caratterizzato da un fusto eretto con foglie ovate e setose, lunghe una trentina di centimetri e dal colore verde brillante.  I bulbi sono allungati con tuniche grigiastre, mentre i fiori sono di colore bianco, a forma di stella e riuniti in ombrelle.

Piante acquatiche; la Calla di palude

calle palustri

La Calla palustris, meglio conosciuta come calla di palude, è una pianta acquatica perenne appartenente alla famiglia delle Araceae, originaria dell’America e dell’Asia del nord e dell’Europa. Si sviluppa sul fondale dei laghi e dei corsi d’acqua tranquilli interrando i rizomi, ma può essere anche galleggiante. Possiede foglie carnose, cuoriformi e dai lunghi piccioli; in autunno spuntano le infiorescenze avvolte da una lunga spada bianca; in autunno, la spadice produce dei frutti rossi contenti un solo seme.

Le calli palustri amano le acque ferme, non teme il freddo, anche se è meglio non sistemarla in acqua troppo bassa perché tende a gelare; il terreno che preferiscono è quello acido; per piantarle basta sistemarle in contenitori riempiti di terriccio universale e sabbia, da immergere in un lago non troppo profondo.

Piante aromatiche: la Cannella

cannella

Continua il nostro viaggio virtuale alla scoperta delle piante aromatiche maggiormente utilizzate alle nostre latitudini. Oggi è il turno della Cannella, appartenente alla famiglia delle Lauracee ed originaria della Cina e dell’Asia tropicale.

Il genere comprende due specie, la Cinnamomum zeylanicum (con foglie ovate lunghe più di 10 centimetri e fiori bianchi di piccole dimensioni, riuniti in pannocchie)  e la Cinnamomum cassia, meglio conosciuta come Cannella cinese (con foglie acuminate e corteccia dal colore grigiastro).

La Cannella vera e propria, ovvero quella che utilizziamo per esaltare diversi piatti, si ricava dalla corteccia, che viene lasciata essiccare e poi ridotta in polvere. Come si coltiva?

Le piante stolonifere

piante stolonifere

Le piante stolonifere sono quelle che producono stoloni e che si possono moltiplicare per mezzo di essi. Lo stolone è un ramo laterale che spunta da una gemma vicina alla base della pianta, che si allunga fino al suolo scorrendo su di esso, producendo radici e foglie. Lo stolone è molto utile in quanto consente il passaggio dei nutrienti dalla pianta madre ai nuovi germogli, almeno fino a che la pianta diviene indipendente.

Le piante stolonifere producono questi rami in più direzione, e per questo riescono a diffondersi velocemente, tanto che a volte riescono a coprire l’intero territorio impedendo l’attecchimento di altre piante.

Piante acquatiche: l’Elodea densa

elodea densa

L’Elodea densa è una pianta acquatica perenne appartenente alla famiglia delle Hydrocharitaceae originaria dell’America centrale e meridionale; l’elodea possiede fusti sottili, lunghi fino 5 metri e molto flessibili, lungo i quali spuntano molte foglie dal colore verde scuro e dalla forma allungata. Tra giugno e luglio spuntano dei fiori bianchi seguiti da piccole capsule che contengono i semi.

Per crescere nel modo migliore, l’elodea ha bisogno di essere affondata sui fondali di corsi d’acqua o laghetti tranquilli e luminosi, in quanto non ama l’ombra; per potersi sviluppare bene necessita di essere interrata e non lasciata galleggiare sulla superficie dell’acqua, perché una prolungata esposizione delle foglie ai raggi del sole rischia di far morire tutta la pianta; l’elodea non teme il freddo, anzi, riesce a sopportare, seppur per brevi periodi, le temperature vicine allo zero.

Papaver rhoeas, ovvero il papavero comune

papavero

Papavero è il nome comune di un genere di piante erbacee della famiglia delle Papaveraceae, al cui genere appartengono circa 125 specie; quella più conosciuta è il Papaver rhoeas, ovvero il classico papavero che si vede nei campi, una pianta diffusa in tutte le zone a clima temperato dell’Europa e dell’Asia. Il papavero comune, chiamato anche rosolaccio, possiede il fusto eretto ricoperto da peli grigiastri che, se tagliato, emette un liquido bianco; i fiori sono rossi con i petali molto delicati che spuntano da aprile fino a luglio; i frutti sono composti da capsule contenenti dei piccoli semi neri.

I fiori del papavero sono ermafroditi e sprovvisti di nettare per cui l’impollinazione avviene grazie agli insetti che sono attirati dai suoi colori vivaci. Nel papavero selvatico si trovano diversi principi attivi che sono contenuti nel latice che la pianta produce, sostanza che va usata con molta cautela, anche se non è pericolosa come quella del papavero da oppio.

Del papavero si utilizza tutta la pianta che va preferibilmente raccolta prima della fioritura, anche se i petali sono la parte più usata; una volta raccolti vanno seccati in un ambiente ombroso e caldo e conservati in un contenitore di vetro a chiusura ermetica.

Erbe aromatiche: l’issopo

Issopo

L’issopo, il cui nome botanico è Hyssopus officinalis e una pianta aromatica, erbacea e perenne appartenente alla famiglia delle Labiatae, originaria dell’Europa e dell’Asia. L’issopo nasce spontaneo in molte zone dell’Italia settentrionale montana, anche se in alcune regioni si sviluppa pure in pianura. L’issoppo è formato da fusti eretti ramificati alla base che possono raggiungere i 50 centimetri d’altezza, le foglie sono strette e lunghe e di forma appuntita, di colore verde intenso; i fiori sono riuniti in una spiga e sono di colore azzurro.

Alberi monumentali: la Sequoia gigante

sequoia gigante

Dopo una scorpacciata di articoli sulle piante da giardino o da appartamento che fanno bella mostra di sé in questo periodo dell’anno, torniamo ad occuparci di alberi monumentali, andando a conoscere più da vicino la Sequoia giagante (Sequoiadendron giganteum), originaria della Sierra Nevada in California ed appartenente alla famiglia delle Taxodiacee.

Si tratta di una pianta dall’aspetto imponente, che può raggiungere e superare i 100 metri di altezza, collocandosi quindi tra gli esemplari più maestosi in natura. Presenta un fusto eretto, con diametro fino a 10 metri, e corteccia bruno-rossastra spugnosa e con ampie fessure.

I rami crescono in linea orizzontale o rivolti verso il basso, dando alla pianta un aspetto conico (a volte cilindrico). Le foglie sono aghiformi, dal colore grigio-verde e lunghe dagli 8 ai 10 centimetri. In estate la Sequoia gigante produce dei frutti simili a pigne dal colore rosso bruno, che a maturità lasciano cadere numerosi semi.

Rinvasare le orchidee: aprile è il momento giusto

rinvasare orchidee

Oggi continuiamo la nostra rassegna di lavori da fare nel mese di aprile, affrontando il tema del rinvaso delle orchidee. Le orchidee sono piante molto particolari che non crescono in terra, e quindi per rinvasarle è necessario adottare qualche piccolo accorgimento in più. È possibile rinvasare le orchidee o rinnovare il substrato nel quale crescono senza aumentare le dimensioni del vaso come invece succede per altre piante.

Le orchidee vanno coltivate in cestini di plastica riempiti con il substrato adatto, oppure in vasi di plastica che potrete poi inserire in un portavaso; ciò è particolarmente utile in quanto potrete estrarre dal portavaso la pianta con facilità e tenere a bagno le radici per l’innaffiatura.

Odontoglossum, varietà e cure

odontoglossum

Torniamo a parlare di Orchidee sulle pagine di PolliceGreen, per presentarvi stavolta una delle più spettacolari, l’Odontodossum, originaria dell’America centrale e meridionale.

Si tratta di un genere che comprende più di 200 specie, che hanno come caratteristica comune la presenza di pseudobulbi di forme diverse, dai quali prendono origine le foglie nastriformi e carnose, dal colore verde brillante. I fusti possono essere eretti o ricurvi, colorati di verde o di rosso, a seconda della specie. I fiori sono abbastanza grandi ed appariscenti, con colorazioni che vanno dal rosa al rosso, spesso striati o macchiati.

La coltivazione dell’Odontoglossum è piuttosto semplice ed adatta dunque anche a chi ha poca dimestichezza con il giardinaggio o poco tempo da dedicare alle amiche piante. L’unico fattore negativo è che rispetto ad altre Orchidee, la sua fioritura è relativamente breve.

Azalee e Rododendri

rododendro

Rododendri e azalee sono piante arbustive appartenenti al genere Rhododendron della famiglia delle Ericaceae; il nome del genere deriva dal greco rhodon=rosa e dendron=albero e letteralmente significa albero dai fiori rosa. A partire dalle osservazioni condotte da Carlo Linneo nel ‘700 azalee e rododendri furono considerati due generi di piante completamente diversi però, man mano che le specie conosciute si fecero più numerose, nell’800 finirono per essere riconosciute come un unico genere, il rhododendron appunto.

Ne consegue che il nome di azalea non avrebbe più motivo di essere usato, se non come denominazione comune del rododendro. In realtà però la distinzione tra rododendri e azalee viene ancora ampiamente tenuta in considerazione, anche dai giardinieri professionisti. Nei post a seguire, in cui vi parleremo delle caratteristiche botaniche di queste arbustive e vi sveleremo i segreti per coltivarle al meglio, terremo quindi presente questa distinzione.

Piante acquatiche: l’Euryale ferox

euryale ferox

L’Euryale ferox è una pianta acquatica appartenente alla famiglia delle Nympheaceae originaria dell’India e della Cina; è una perenne sempreverde dalle radici carnose dalle quali partono dei lunghi fusti che portano in superficie una massa di spine che in alcuni giorni si apre assumendo le sembianze di una grande foglia rotonda di colore verde scuro con delle striature porpora. Le foglie dell’Euryale ferox, che emergono ogni 10 giorni e rimangono galleggianti, sono piuttosto grandi, ovvero possiedono dimensioni che vanno dai 60 ai 90 centimetri.

I fiori spuntano in primavera e hanno la forma di coppe di colore viole, rosa o rosso, con i petali esterni bianchi; nascono sott’acqua perché essendo autofertili non hanno bisogno di un orientamento areato per l’impollinazione. In estate l’Euryale ferox produce delle piccole bacche tonde piene di semi e commestibili.

L’Euryale ferox ama i corsi d’acqua tranquilli e i laghetti non troppo profondi posti in posizione soleggiata oppure a mezz’ombra; è una pianta che teme molto il freddo e quindi d’inverno va portata in casa e collocata in contenitori di grandi dimensioni. Per assumere un aspetto rigoglioso ha bisogno di essere concimata ogni settimana da marzo a ottobre con del concime per piante acquatiche.

Piante aromatiche: il genere Patchouli

PATCHOULI

Del genere Patchouli fanno parte circa quaranta specie di piante perenni sempreverdi appartenenti alla famiglia delle Lamiaceae e originarie dell’Asia; la specie più conosciuta è la Pogostemon cablin, che si sviluppa come un piccolo arbusto dai fusti legnosi, dotato di molte foglie lucide, ovali, dal margine dentellato e dal colore verde scuro. Se le foglie di questa varietà di Patchouli vengono strofinate, emettono un acuto profumo speziato molto usato dall’industria profumiera per produrre diverse fragranze; in erboristeria sono usate le foglie essiccate.

Il Pogostemon cablin ama essere coltivato in zone ombreggiate e con temperature non inferiori agli 8°C; può essere usato anche come pianta da appartamento, in quanto è molto decorativa, sia per le sue grandi foglie, sia per piccoli fiori color lilla che spuntano in estate.

Piante medicinali: l’acetosella dei boschi

acetosella

L’Oxalis acetosella, meglio conosciuta come acetosella dei boschi, è una pianta medicinale appartenente alla famiglia delle Ossidalaceae. L’acetosella è un’erbacea perenne, molto comune nelle zone montane dell’Europa, dell’Asia e del Nordamerica; il suo habitat naturale è il bosco, ma gradisce anche i semplici luoghi ombrosi, sia in pianura che in montagna, purché ricchi di humus e morbidi.

La prima parte del nome botanico di questa pianta, ovvero Oxals, deriva dal greco oxys, che significa acuto, e da hals, cioè sale, mentre l’epiteto acetosella si deve al suo gusto acidulo che ricorda quello dell’aceto.

Solitamente l’acetosella raggiunge altezze comprese tra gli 8 e i 15 centimetri, possiede foglie simili a quelle del trifoglio, i fiori compaiono tra aprile e maggio e sono caratterizzati da petali bianchi o rosati, solcati da venature violacee; i frutti sono composti da una capsula allungata con un sistema particolare per propagare i semi. Essendo molto esile, tende a ripiegarsi su stessa per proteggersi dal vento e dalle piogge.