Coltivare le rose in giardino: le foto

 

coltivare rose giardino foto

Quale giorno migliore della domenica per dedicarsi al giardinaggio?  Non abbiate paura di sporcarvi le mani e lavorare la terra: le piante stesse vengono in nostro aiuto. Lo dimostra la gallery che vi posto oggi in questo articolo. Tanto per farvi un esempio, coltivare le rose in giardino, è possibile anche per chi ha poco tempo e conoscenza. Basta avere la voglia di provarci.

Nel mio caso, pur essendoci una certa conoscenza è venuto meno il tempo. Non vi starò ad annoiare con particolari che possono interessarvi poco: vi parlerò degli arbusti di rosa che da ormai dieci anni allietano il mio giardino. Li abbiamo trovati già piantati all’interno dello spazio verde quando siamo venuti qui, ed onestamente, estasiati dal loro aspetto, non ci siamo mai posti il problema di scoprire a quale tipologia di rose appartenessero. Ci siamo però sempre concentrati sul favorirne la fioritura. Per quanto potrà sembrarvi strano, possiamo contare su una bordura fiorita praticamente in ogni periodo dell’anno.

Le cure che abbiamo sempre dato loro sono standard: innaffiatura regolare, potatura dei rami secchi e legatura alla base. La concimazione è sempre stata affidata più che altro al materiale organico tipico della pulizia del prato: fino a questo anno. Gravi problemi famigliari ci hanno così limitato in tempi ed in forze che siamo stati costretti a favorire l’orto ed a lasciare andare il giardino. Il quale, sebbene con un po’ di difficoltà rispetto al passato, non ha mancato di farci un regalo: fiorire comunque, nonostante la nostra mancanza di cure. Le foto della gallery che state vedendo sono state scattate ieri nel mio giardino (liberi di usarle se vi piacciono, N.d.R.) e dimostrano che, sebbene la lotta contro qualche parassita dovrà essere più forte del solito, se ci si mette un minimo di impegno, coltivare le rose in giardino non è mai un problema. Se vi piacciono le rose quindi, provateci. I risultati non mancano mai. Non spaventatevi, a prescindere, del vostro ipotetico “pollice nero“.

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