Fiori a rischio a Sanremo?

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Fiori a rischio per il Festival di Sanremo? Di sicuro per la metà di febbraio i problemi saranno risolti in un modo o nell’altro, ma la situazione, a livello “floreale” non è davvero rosea. E  non parliamo di problemi di coltivazione dati dal maltempo, ma dalla crisi. E’ un aspetto nuovo quello economico in ambito vegetale, ma mai come in questi ultimi mesi è arrivato alla ribalta.

Lo abbiamo visto inizialmente con le stelle di natale: la Coldiretti suggeriva di verificare in modo serrato lo stato di salute ed il prezzo delle piante simbolo delle feste. La crisi ha obbligato i coltivatori a rivedere le proprie stime ed a tagliare su riscaldamenti ed altri fattori di “crescita” delle piante come fertilizzanti e simili. A Sanremo la situazione è ancora più grave. Si parla del Mercato dei fiori e quindi di una struttura che dà lavoro a venti persone in sede ed a migliaia nel territorio attraverso la commercializzazione, che non sanno ancora come si potrà continuare a far nascere e crescere esemplari che rappresentavano, soprattutto in concomitanza con il Festival di Sanremo, l’orgoglio d’Italia.

A livello prettamente amministrativo, l’Ucflor, l’Unione delle Cooperative floricole, sta per passare la struttura nelle mani dell’Amaie, l’azienda municipalizzata  di Sanremo rivoluzionando, come sempre accade quando un’attività passa nelle mani di nuovi proprietari, l’intero settore. Gli standard qualitativi saranno rispettati? Pur avendo deciso che l’Ucflor gestirà tutto fino alla fine del mese, cosa accadrà dopo? Per molti potrà sembrare una cosa da poco conto, ma a metà del mese prossimo, il Festival di Sanremo reclamerà come sempre il suo buon numero di fiori e composizioni floreali.

Viene quindi spontaneo farsi queste domande, se non altro per tentare di capire cosa ne sarà del Mercato dei fiori in generale e più nello specifico di scenografie che hanno sempre rappresentato il vanto della televisione italiana e della nostra industria floreale.

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