Grow box e aerazione: modelli e caratteristiche dell’estrattore d’aria

In una grow box, il necessario livello di aerazione può essere garantito solo se si utilizza un aspiratore, che permette di usufruire del giusto ricambio di aria che occorre alla pianta per produrre carboidrati indispensabili per la fase vegetative, oltre che per avere un livello di umidità appropriato. Gli aspiratori – o estrattori, a seconda di come li si voglia chiamare – sono disponibili in una grande varietà di modelli, differenti a seconda della potenza del motore, della capacità di movimentazione dell’aria e della velocità. Altri aspetti che devono essere tenuti in considerazione in vista di un acquisto sono la forma, le dimensioni delle pale, l’assorbimento elettrico e la rumorosità, senza dimenticare la portata d’aria.

Grow box
Grow box

La portata d’aria

Chiamata anche airflow, la portata d’aria viene misurata in metri cubi all’ora e sta a indicare la mole di aria in circolo. Un impianto di areazione adeguato deve essere in grado di favorire il ricambio di aria di una grow box in meno di un minuto; occorre tener presente, comunque, che la portata d’aria può essere ridotta dalla lunghezza e dalla curvatura dei canali di areazione. Una curva di 90 gradi, per esempio, contribuisce a ridurre il flusso di aria più o meno del 20%. Il ricambio di aria non è un aspetto da sottovalutare, anzi: è essenziale per una gestione ottimale dell’anidride carbonica, dell’umidità e del calore.

Come funziona un aspiratore elicoidale

Una delle tipologie di aspiratore di aria più usate per una grow box è rappresentata dagli aspiratori elicoidali, che si possono usare con il filtro carbone e sono adatti, tra l’altro, alle cantine, ai garage, ai bagni ciechi e alle cucine. Un’elica funge da rotore, mentre l’aria entra ed esce lungo un percorso lineare. Il flusso di aria che viene prodotto dal rotore elicoidale è del tipo a spirale, il che si traduce in una perdita di portata di aria. Essa diminuisce ancora di più se l’aria deve essere fatta passare nei filtri. Il consiglio è di non utilizzare questo tipo di prodotto per condotte più lunghe di 5 metri.

A cosa serve un aspiratore per una coltivazione indoor

Trascurare l’importanza del ricircolo di aria è un errore molto grave che può compromettere la buona riuscita di una coltivazione indoor, anche nel caso in cui si utilizzino dei fertilizzanti ad hoc e si abbia a disposizione una luce intensa. Il rischio, infatti, è che un ricircolo di aria non adeguato determini un inizio di soffocamento della pianta, che così comincia ad appassire o comunque fa fatica a crescere. Così, ne scaturisce una resa finale limitata. Grazie all’azione svolta da un estrattore aria grow box, si previene la comparsa di muffe anche perché si rimuove l’aria stagnante. Vi si può ricorrere anche in cucina o in bagno, al fine di dire addio a fumi e cattivi odori. Qualcuno potrebbe essere preoccupato dal livello di rumorosità dell’impianto, ma per rimediare si possono usare delle tubazioni insonorizzate o dei silenziatori d’aria. In commercio si trovano anche modelli insonorizzati.

Come sono fatti gli aspiratori insonorizzati

Come si può facilmente immaginare, gli aspiratori insonorizzati sono progettati e realizzati per assicurare le performance di aspirazione più elevate riducendo il rumore che viene generato dal transito dell’aria. Questi strumenti sono realizzati con materiali fono-assorbenti di alta qualità, e hanno la capacità di assorbire ogni vibrazione che è provocata dal funzionamento del motore.

Le altre proposte sul mercato

È molto elevata la potenza del motore di un aspiratore centrifugo, che offre il compromesso ideale fra una rumorosità contenuta e una portata di aria importante. Questo tipo di dispositivo è dotato di un’elica centrifuga che genera un vortice che spinge in maniera significativa l’aria. Gli aspiratori centrifughi vanno bene anche per condotte che superano i 5 metri di lunghezza o che presentano delle curve. Interessanti sono anche gli aspiratori assiali in linea, che però non possono essere impiegati con un filtro carbone. Essi succhiano l’aria e la sputano in parallelo alla scocca, così da generare un passaggio di aria efficace. Grazie alla loro forma cilindrica, si possono mettere all’interno del condotto, ma a patto che questo sia corto, non oltre i 2 metri complessivi.

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