Il linguaggio segreto dei fiori, intervista a Vanessa Diffenbaugh

Victoria è una giovane orfana che non ha mai avuto nè una famiglia nè una vera ragione di vita; questo fino all’incontro con una donna che le svelerà il linguaggio dei fiori, un codice complesso ed intrigante grazie al quale la ragazza potrà finalmente instaurare con il mondo un dialogo fino a quel momento impossibile.

E’ lei la protagonista de Il linguaggio segreto dei fiori, best seller della scrittrice esordiente Vanessa Diffenbaugh, edito in Italia da Garzanti. Una storia dolce che getta una nuova luce sui significati comunemente attributi a fiori e piante e promette di cambiare il mondo del floral design. Dana Frigerio, garden designer e creatrice del blog dana-gardendesign, l’ha intervistata in occasione dell’evento “Due giorni a Milano con Vanessa Diffenbaugh” svoltosi lo scorso novembre. Dopo il salto il testo dell’intervista:

I fioristi venderanno ancora le rose gialle?

(Vanessa ride di gusto). Certamente si, perchè verranno sempre venduti questi tipi di fiori così come si venderanno ancora i girasoli e le peonie. Devo ammettere che mi sono fatta un po’ di nemici con i significati dei fiori, che ho descritto nel libro, ma penso che nel mondo, essendoci così tante e diverse emozioni, bisogna saper comunicare anche quelle che non sono positive.

Hai un giardino? Come e cosa hai modificato nel tuo giardino, da quando ti interessi del significato dei fiori?

Vivo a Boston, in città. Abbiamo solo un piccolo patio senza appezzamenti di terreno, ma abbiamo intenzione di trasferirci entro l’estate prossima in una casa con giardino. Io e mia figlia stiamo leggendo “Il giardino segreto” di Frances Hodgson Burnett e traendo ispirazione da questo ci piace progettare, disegnare, creare nuove idee su quello che sarà il nostro futuro giardino.

Hai mai realizzato i bouquet che sono descritti nel libro? I fiori si armonizzavano bene con il nostro moderno gusto estetico?

No, non ho mai composto questi bouquet, ci ho pensato, a dir la verità. Quando stavo scrivendo il capitolo nel quale Victoria vive nel parco e deve creare un bouquet con i fiori autunnali, ma ormai la stagione è già avanzata e non ce ne sono molti da poter utilizzare, ho deciso di provare a creare io stessa questo bouquet, ma poi mi sono accorta che era un’impresa ardua e quindi ho optato semplicemente per descriverlo.

Quale bouquet di Victoria ti piaceva di più a livello estetico?

Grazie di questa domanda, non mi era mai stata fatta prima d’ora, mi è piaciuto raccontare quando Victoria crea i fiori per il matrimonio di Bethany e Ray con il caprifoglio che con i suoi lunghi rami lascia una scia sulla sabbia bianca. (rif. pag 225)

Hai mai regalato un bouquet del libro?

Purtroppo no.

Dopo il successo mondiale che hai ottenuto con questo libro, pensi che questo possa influenzare il gusto corrente? Ci saranno delle novità rispetto alle composizioni che si sono sempre fatte?

Devo dire che non lo so proprio. Data la mia esperienza personale, ho capito che se tu ti appassioni alla simbologia dei fiori, e conosci ad esempio, il significato della rosa gialla, sicuramente non la vorrai inserire in un bouquet da regalare, ma questo ovviamente, dipende da quanti lettori leggeranno ed apprezzeranno il mio libro. Resta comunque difficile dire se davvero cambieranno le mode delle composizioni floreali … forse !!!

Cosa chiederanno adesso i clienti, lettori del libro, ai fioristi?

Secondo me alcuni fiori diventeranno sicuramente più diffusi e più popolari rispetto ad altri; ad esempio, ultimamente cerco spesso le campanule e devo dire che non sono un fiore comune, che facilmente si trova dal fiorista, ma significano “gratitudine” ed è per questo che le cerco, perchè voglio condividere questo mio sentimento con le persone che mi sono vicine.

Le ragazze “difficili” si identificheranno con i fiori di cardi di peonia e foglie di basilico?

A questa domanda ti dico: Si sicuramente SI !

Hai un fiore sentimentalmente preferito? Combacia con i significati del libro? Ti piace comunque anche se il suo significato non ti appartiene?

Anche questa è una bella domanda, mi sono sempre piaciuti i tulipani, che significano “dichiarazione d’amore” e guarda caso mi è capitato di andare ad Amsterdam, all’inizio di Maggio ed ho visitato il giardino dei tulipani; è stata una bellissima esperienza, erano tantissimi, coloratissimi, d’ora in poi saranno per sempre i miei fiori preferiti.
Ti dirò di più mi trovavo in questo stupendo giardino con i miei figli e guarda caso era il giorno della festa della mamma, è stato esaltante.

Nel libro racconti dei fiori di girasoli che simbolizzano le “false ricchezze” e che non si dovrebbero usare per un matrimonio. Cosa cambierà nella scelta delle future spose.. pensi che non li vorranno più usare?

Ti racconto una storia al riguardo, una delle mie più care amiche, ha scelto proprio dei girasoli come decorazione floreale per il suo matrimonio e sono stata io ad aiutarla a realizzare la composizione; quando poi ha scoperto il loro significato si è arrabbiata con me, ma d’altra parte doveva rispettare un budget prefissato e questi fiori crescevano abbondanti nel suo giardino, quindi questa, alla fine, è stata la scelta che abbbiamo fatto!
Penso comunque che, come Victoria nel corso del libro scopre che il linguaggio dei fiori non è sempre uguale ma esistono vari significati, qualche sposa probabilmente sarà più inflessibile e sceglierà solo dei fiori specifici per eventi di questo tipo;  altre invece continueranno a sceglierli solo per il colore, per la forma e la bellezza.

Così come nelle pitture, con soggetto una natura morta, il significato simbolico era prevalente sulla forma estetica, anche per le composizioni di Victoria valeva la stessa regola, quindi pensi, che per chi abbia letto il libro, possa diventare immediato riconoscere il significato simbolico dei fiori prima che il loro valore estetico?

Personalmente io guardo sempre l’aspetto estetico dei fiori, la prima cosa che salta in mente quando si guarda un fiore è la bellezza stessa del fiore, riguardo alla tua domanda propabilmente dipenderà dalla composizione floreale, ti faccio un esempio: se c’è una sposa che cammina lungo la navata della chiesa e porta in mano un bouquet particolarmete bello, si penserà solo alla bellezza, al capolavoro che è stato creato dal fiorista, se invece del solito bouquet di fiori porterà un vassoio colmo di fragole, tutti penseranno ovviamente che esiste un significato profondo e simbolico delle fragole.

Dopo il successo del libro, infatti ne realizzeranno un film, pensi che ciò possa portare più persone a voler aprire o lavorare in un negozio di fiori? Aiutare e consigliare altre persone attraverso l’uso dei fiori?

Si, perchè di solito i film, più dei libri, riescono a raggiungere un odience di pubblico più ampio, immagino che le persone che non hanno letto il mio libro andranno sicuramente a vedere il film e quindi si lasceranno probabilmente attrarre maggiormente dalla simbologia dei fiori.

Hai dato inizio ad una nuova moda nel campo del floral design, pensi che prenderà piede la moda di aggiungere le essenze aromatiche come basilico, prezzemolo, acetosella… alle composizioni di fiori?

In realtà la ragione per cui ho inserito queste essenze aromatiche e diversa da quella che pensi tu, infatti ho inserito le erbe aromatiche solo perchè Victoria ha una vera ossessione per il cibo. La simbologia è amplissima, infatti dalle ricerche fatte sui vari testi e dizionari dell’epoca ho scoperto che esistono migliaia di simboli, sia sulle piante che sui fiori, fino ad arrivare alle erbe aromatiche ed ai terreni; nel libro, invece ho scelto di abbreviare il mio dizionario a sole 300 essenze.

Pensi che le coppie possano regalarsi catcus e/o fichi d’india con il preciso intento di comunicarne il significato simbolico di “amore appassionato”?

Certo, non ti piacerebbe ricevere un bouquet di cactus, io lo vorrei!

Da adesso in poi le madri metteranno vicino alle culle dei bambini del muschio?

Penso proprio di no, penso che non lo faranno mai per paura che il bambino si possa mangiare il muschio. Comunque ti racconto un’altro aneddoto: ho un’amica, che ha letto il mio libro, è andata a fare una passeggiata nei boschi con suo figlio piccolo nel marsupio e notava che in effetti il bambino era attratto e toccava e annusava il muschio sugli alberi, ne era davvero affascinato, ed è rimasta molto sorpresa da questo comportamento.

Ed alla fine dell’intervista, aprendosi un un bel sorriso, mi ha detto: “devo dire che in genere non ricevo domande così specifiche sui fiori, spero di aver risposto bene alle tue”.

Il blog di Dana Frigerio

Photo credit | Thinkstock

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