Nepticula del melo, insetto parassita

Chi abita in campagna ed ha la fortuna di avere degli alberi di melo nelle vicinanze, purtroppo rischia di imbattersi della nepticula del melo più di quanto amerebbe. Questo micro-lepidottero è un minatore fogliare tra i più assidui, sebbene tra i meno dannosi.

Appartenerete alla famiglia degli stigmellidi, quest’insetto è dotato di una apertura alare di circa 5-6 millimetri, le ali (quelle anteriori) di colore grigio-bruno dotate di una fascia trasversale tra l’argenteo ed il biancastro ed i bordi sfrangiati. Una volta identificate per la prima volta sono facilmente riconoscibili grazie al loro aspetto. Il danno, come vi abbiamo detto è cagionato interamente alle foglie: un fattore che diventa un reale problema se il vostro melo ha una funzione puramente ornamentale nel vostro giardino.

Come appare? Ecco che lo spieghiamo: vedrete comparire sulle vostre foglie delle mine allungate dall’andamento sinuoso e serpentiforme, chiamate “ofionomi”. Le gallerie sono ovviamente determinate dall‘attività trofica delle larve che mangiano il mesofillo lasciando intatte le epidermidi. Se osservate le mine da vicino, in trasparenza potrete notare una linea mediana più scura che le percorre tutte: sono gli escrementi lasciati dalla larva lungo il suo cammino di approvvigionamento. Raramente l’attacco di questo insetto è tanto forte da far cadere le foglie. La nepticula del melo sverna come crisalide nel terreno e compie circa 4 generazioni l’anno, assicurando, fino all’arrivo della stagione fredda, la sua presenza nei nostri frutteti.

La lotta contro la nepticula, quando condotta, è di tipo chimico. Di solito la sua popolazione non cresce moltissimo dato l’effetto che i trattamenti contro il cemiostoma di solito hanno nei suoi confronti. Prima di agire con insetticidi specifici, ad ogni modo, si monitora la situazione attraverso un campionamento o delle trappole sessuali. Quando parliamo di sostanze apposite, intendiamo regolatori di crescita o di sviluppo chitino inibitori applicabili anche all’inizio dei voli. In linea di massima però, lo ripetiamo, non dovete preoccuparvi.

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