L’orto del carcere di Pavia: riabilitazione “verde”

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Zucchine, melanzane, cetrioli. Coltivare l’orto non rappresenta solo una forma di sussistenza fisica ed alimentare, ma se creato in determinati contesti può essere un ottimo supporto psicologico, un modo per “evadere” da una realtà non accettabile.  Ancora un modo per “redimersi”. Può essere visto così l’orto del Carcere di Pavia, nati dalla volontà di un agente di custodia e un detenuto dotato di pollice verde.

All’inizio poteva essere definito una mini-serra, una piccola iniziativa nata così, come una piccola prova di esterno all’interno di quattro mura. Ora in quello che è divenuto un orto vero e proprio vi sono rigogliose piante di cetrioli, di zucchine e di melanzane. Ed il carcere di Torre del Gallo nel pavese può contare su un piccolo appezzamento che non solo con il lavoro distrae e tempra l’animo ed il fisico dei propri ospiti, ma che grazie alla vendita degli ortaggi all’esterno, ha reso l’orto un esempio ottimale di permacultura: esso provvede infatti ai suoi bisogni direttamente con i suoi prodotti.

E’ la stessa direzione del carcere ad appoggiare questa iniziativa: viene, infatti, considerata un’occupazione di tipo riabilitativo. Seguire le piante dalla messa a dimora del seme fino all’ortaggio finito, non sono aiuta i detenuti ad acquisire conoscenze che in un futuro potrebbero sempre tornare utili, ma riesce a dare vita ad un sentimento di rinascita e redenzione negli stessi. Al momento i detenuti che vi lavorano sono in tre, ma si sta pensando di allargare questo beneficio anche ad altri detenuti della casa circondariale.

La direzione del carcere a quanto pare sta pensando anche ad altri progetti collegati al verde, che riguarderebbero la creazione di un parco giochi per i bambini degli ospiti, costretti a vivere in un contesto non adatto quando in visita ai propri cari e la cura di un cortile ora trascurato, da abbellire con dei fiori e delle piante che analogamente a ciò che accade con l’orto sarà gestito da detenuti. Riabilitazione tramite la natura: può esserci qualcosa di più bello?

Photo Credit | Thinkstock

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