Malattie del castagno, il cinepide galligeno

Le malattie del castagno: il cinepide galligeno

Il Cinepide Galligeno è un piccolo insetto, una vespa per la precisione, che provoca danni a quel secolare albero da legno e da frutto che è il castagno: una delle piante  apparentemente più sane di tutto il bosco, una delle più floride e grandi per dimensioni, corre dunque un notevole rischio. Un immediato deperimento è il risultato dell’opera di questo insetto, noto anche con il nome di cinepide del castagno, che può compromettere lo stato di salute di boschi castanili, compromettendo la produzione a livello nazionale di legno e di castagne.

Ci si accorge che un albero è contagiato da questo insetto quando si vedono comparire le cosidette galle, cioè ingrossamenti, di colore rosso cupo sulle foglie, sulle gemme e sugli amenti e sui germogli. Si tratta di ciò che potremmo descrivere come tumori: escrescenze cellulari, quindi causate dalla eccessiva prolificazione delle cellule vegetali della stessa pianta. Queste galle si conservano a lungo sul tronco e laddove compaiono, tanto che si può distinguere tra inflorescenze recenti e meno recenti.

Alberi: l’Abete coreano

L’Abete coreano, botanicamente Abies Koreana, è una conifera appartenente alla famiglia delle Pinaceae originaria della Corea e caratterizzata da una crescita estremamente lenta, dall’altezza di circa dieci metri.

Questo abete possiede un portamento eretto e la chioma dalla forma a piramide, i rami perpendicolari al fusto e la corteccia di colore rossastro che negli esemplari adulti diventa grigia. Le foglie dell’abete coreano sono aghiformi e di colore verde scuro nella parte superiore e bianco-azzurro in quella inferiore.

La vera particolarità di questo albero sono le pigne molto decorative: esse sono lunghe circa otto centimetri e possiedono un colore molto particolare: da bianco-azzurro diventano viola con il passare del tempo.

Dicembre, i lavori nell’orto e nel giardino secondo il calendario lunare

La stagione più fredda dell’anno è ormai entrata nel vivo e verrebbe voglia di chiudersi in casa e non uscire fino all’arrivo della prossima primavera. Ma se abbiamo un orto o un giardino non possiamo permetterci questo lusso ed anche nel mese di dicembre dobbiamo impegnarci in diversi lavoretti all’aria aperta.

Di quali accorgimenti ha bisogno il nostro orto nell’ultimo mese dell’anno? E di quali lavori necessita il giardino? Andiamo a scoprirlo insieme, prendendo spunto dal calendario lunare, come siamo soliti fare sulle pagine di PolliceGreen. Cominciamo con l’analizzare quali sono le fasi lunare nel mese di dicembre 2010:

  • Ultimo quarto: il 1° dicembre (Luna calante)
  • Luna Nuova: il 5 dicembre
  • Primo quarto: il 13 dicembre (Luna crescente)
  • Luna Piena: il 21 dicembre
  • Ultimo quarto: il 28 dicembre (Luna calante).

Spadice

Spadice Con il termine spadice si indica un’infiorescenza tipica soprattutto

Piante da giardino: la Melaleuca

La Melaleuca è una spettacolare pianta da giardino o da appartamento originaria della Malesia, dell’Australia e della Nuova Caledonia ed appartenente alla famiglia delle Myrtacee. E’ costituita da un fusto che può raggiungere i cinque metri di altezza e da foglie alterne di colore verde scuro, ovali e lanceolate, che restano a far bella mostra di sé anche nella stagione invernale. I fiori sono molto particolari nella forma, colorati di rosa, rosso o biancastro e fanno la propria comparsa nella stagione estiva.

Generalmente la Melaleuca si coltiva in casa, essendo una pianta che mal sopporta le temperature troppo rigide, ma in alcune regioni d’Italia è possibile ammirarla anche all’aperto, dove raggiungerà dimensioni considerevoli, decorando il giardino in ogni stagione dell’anno. Per concludere, ricordiamo che la Melaleuca è una pianta di fondamentale importanza da punto di vista officinale, avendo proprietà antisettiche, antibatteriche, antivirali e lenitive in caso di ustioni, tonsilliti e afte.

Orchidee, galleria di immagini

Esistono circa 35mila specie di orchidee, divise in oltre 700 generi; la maggior parte di esse è epifita, vive cioè sugli alberi e non si sviluppa al suolo ed è dotata di radici non solo in grado di vivere fuori terra ma che addirittura abbisognano di ricevere luce per svolgere alcune loro funzioni (come le foglie infatti partecipano alla sintesi clorofilliana).

Fra le orchidee più comuni, quelle più facilmente rinvenibili presso vivai e garden center, troviamo:

Meno note invece le orchidee appartenenti al genere Dendrobium (D. Nobile; D. thyrsiflorum; D. x Delicatum) ed altre varietà e ibridi di notevole impatto estetico:

  • Ida cinnabarina;
  • Eria floribunda;
  • Psychopsis;
  • Epidendrum;
  • Laeliocattleya;
  • Potinara.

Dopo il salto una galleria di immagini che vi permetterà di ammirarne la bellezza:

Erbe medicinali: la Piantaggine

La Plantago o Piantaggine è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Plantaginacee, molto diffusa alle nostre latitudine, specie allo stato spontaneo. A seconda della specie, può presentare foglie ovali ed allargate o lunghe e lanceolate di colore verde chiaro. I fiori sono riuniti in pannocchie molto strette e fanno la propria comparsa nel periodo primaverile.

Solitamente la Piantaggine si trova allo stato spontaneo, nei prati o lungo i bordi delle strade, ma non è detto che non la si possa coltivare sia come tappezzante che come pianta per decorare i giardini rocciosi. Inoltre è una pianta commestibile e le sue foglie vengono utilizzate crude per arricchire le insalate o lessate e condite. Infine ricordiamo che la Plantago è una pianta importante dal punto di vista officinale per le sue proprietà lenitive contro le irritazioni e le punture di insetti.

Zagara

Zagara Con il termine zagara si indica il fiore degli

Piante aromatiche: lo zafferano

Sicuramente tutti conoscerete lo zafferano, una deliziosa spezia usata in cucina per arricchire primi e secondi piatti, ma forse non tutti sapete da quale piante viene estratta; ebbene, la pianta dello zafferano è il Crocus sativus, una pianta erbacea bulbosa appartenente alla famiglia delle Iridaceae, originaria dell’Asia occidentale, ma diffusa spontaneamente nei Paesi del bacino orientale del Mediterraneo.

Il Crocus sativus è caratterizzato da lunghe foglie, raccolte in ciuffi, di colore verde scuro e dai fiori violacei che appaiono in autunno e dai quali vengono raccolti gli stimmi arancioni dai quali si ottiene, appunto, lo zafferano.

La raccolta degli stimmi avviene la mattina presto, rigorosamente a mano e, una volta colti, i fiori vengono liberati dalla spata bianca e gli stimmi vengono fatti essiccare su alcuni stracci di tela con braci di carbone. Per ottenere un chilo di zafferano sono necessari circa 120.000 fiori dai quali vanno prelevati gli stimmi e fatti essiccare, e questo spiega il prezzo molto elevato della spezia.

Rizoma

Rizoma Fusto orizzontale tipico di alcune piante, sotterraneo o strisciante

Piante di Natale: Calancola orygalis

Piante di Natale, la Kalanchoe

Tra le innumerevoli piante di Natale, ci piace segnalare la Kalanchoe orygalis, magnifica succulenta appartenente alla famiglia delle Crassulacee ed originaria delle zone tropicali dell’Asia. Ha portamento arbustivo, tondeggiante, ed è costituita da foglie ovate con margine continuo o dentato, che nel periodo autunnale assumono una colorazione arancio-rossastra. I fiori possono presentare diverse colorazioni (bianco, rosso, rosa) e fanno la propria comparsa in inverno o ad inizio primavera.

Solitamente si coltiva in vaso, all’interno delle pareti domestiche, trattandosi di una pianta che non sopporta le temperature prossime allo zero. La coltivazione non richiede accorgimenti particolari, come dimostra la scheda che trovate dopo il salto. Concludiamo ricordando che la Kalanchoe orygalis è facilmente reperibile in periodo dell’anno, quale regalo floreale per le prossime festività.

Infiorescenza

Infiorescenza Con il termine infiorescenza si fa riferimento alla disposizione

Brattea

La brattea (o ipsofillo) è una foglia modificata dalla cui