Malattie delle piante, il marciume del colletto

I marciumi del colletto sono malattie delle piante che interessano la loro parte basale; la malattia si manifesta cioè a livello del terriccio, dove è possibile osservare la comparsa di una marcescenza marrone o rossastra che gradualmente si espande anche alle radici sottostanti e al resto del colletto. La conseguenza è l’avvizzimento generale della pianta che finisce per spezzarsi nel punto in cui è stata attaccata.

Il marciume del colletto è una malattia fungina e a causarla sono i funghi appartenenti ai generi: Phytophtora, Rhizoctonia, Sclerotinia, Thielaviopsis e Pythium. Partticolarmente aggressivo è il fungo Pythium debaryanum, noto anche con il nome di marciume delle piantine dei semenzai, che attacca al colletto delle giovani piante durante le prime fasi di sviluppo e può distruggere intere piantine nell’arco di pochi giorni.

Come trapiantare il sedano in vaso

Il sedano è tra le piante aromatiche più utilizzate in cucina, sia per profumare sughi e soffritti, sia per arricchire le insalate o farcire i formaggi; il sedano può essere facilmente coltivato negli orti a produzione familiare, e possiede il grande pregio di poter essere trapiantato in vaso e utilizzato come “pianta viva”, ossia da usare al bisogno, prelevando foglie e coste quando servono.

Per avere a disposizione sedano fresco anche durante l’inverno bisogna trapiantarlo in vaso e tenere il contenitore all’interno in un luogo luminoso, non troppo riscaldato e non troppo freddo; il vaso deve essere di circa 30 centimetri di diametro e con una profondità di 35 centimetri. Sul fondo del contenitore deve essere posizionato uno strato di ghiaia, di circa due centimetri per coprire i fori di scolo.

Il sedano deve essere trapiantato con la zolla; il giorno prima di effettuare l’operazione, bagnate bene e a fondo il terreno, mentre il giorno del trapianto, con la vanga quadra, praticate intorno alla pianta dei tagli verticali per compattare la zolla e separarla dal terreno; alla fine dei tagli, avrete ottenuto una specie di esagono e la zolla sarà pronta ad essere estratta.

L’orchidea Brassavola

La Brassavola è un particolare tipo di orchidea originario dell’America centro-Meridionale (in particolare di Venezuela e Messico) ed appartenente alla famiglia delle Orchidacee. Allo stato spontaneo sono sia epifite che litofite e possono crescere indifferentemente sia nelle zone a clima temperato che in quelle con temperature più basse. Alle nostre latitudini, invece, si consiglia di mantenere la Brassavola in casa o in serra nella stagione più fredda dell’anno, azzardando la collocazione all’esterno solo in tarda primavera, quando ormai è scongiurato il pericolo di gelate tardive.

Quanto alle caratteristiche della pianta, si può dire che è costituita da fusti che possono raggiungere i 60 centimetri di altezza e da una singola foglia di colore verde brillante. I fiori possono essere singoli o multipli, a seconda della specie, e fanno la propria comparsa nel periodo estivo o autunnale, decorando l’ambiente esterno di bianco, giallo o verde chiaro.

Ciliegio, la coltivazione

Come abbiamo visto, novembre è il mese giusto per procedere all’impianto del ciliegio. Vi abbiamo anche detto a quale distanza è opportuno piantare i diversi esemplari, a seconda che si tratti di alberi di ciliegio dolce o di ciliegio acido, e quali sono le varietà autofertili di ciliegio dolce (Prunus avium), ovvero quelle in grado di fruttificare anche se coltivate come esemplari singoli.

Oggi vedremo invece come si coltiva il ciliegio, ovvero di quali cure necessita per crescere forte e rigoglioso. Cominciamo dalla concimazione: il ciliegio va concimato ogni anno a fine inverno irrorando il terreno con concime minerale complesso. L’irrigazione è fondamentale soprattutto durante i periodi siccitosi, soprattutto appena prima della raccolta. La potatura del ciliegio dolce deve invece essere eseguita il meno possibile, anche quando l’albero è ormai adulto.

Alberi ornamentali: il Liquidambar

Il Liquidambar è un albero di grandi dimensioni appartenente alla famiglia delle Hamamelidaceae, originario dell’America del nord; questo albero si caratterizza per il fusto molto ramificato, la chioma dalla forma piramidale che con il tempo diventa rotonda e, soprattutto, per le foglie che in autunno assumono un caratteristico color arancio o porpora che rendono l’albero molto ornamentale.

In primavera appaiono i fiori, di colore bianco-verde poco appariscenti che, in estate inoltrata lasciano il posto ai frutti, delle capsule spinose che contengono i semi.

Se si incide la corteccia, si ottiene una sostanza resinosa che profuma di incenso, che viene usata nell’azienda conciaria e che, un tempo, veniva utilizzata anche per produrre la gomma da masticare; proprio alla sostanza resinosa si deve il nome “Liquidambar”, ovvero ambra liquida. Il Liquidambar viene generalmente impiegato nei parchi e nei giardini come esemplare singolo.

Ciliegio, l’impianto

Abbiamo già visto come sia possibile distinguere due specie di ciliegio: il ciliegio dolce (Prunus avium) e il ciliegio acido (Prunus cerasus). Il primo, di grosse dimensioni, viene coltivato soprattutto per il consumo dei deliziosi frutti, il secondo invece, di grandezza più contenuta, è maggiormente diffuso come albero da frutto ornamentale.

Il ciliegio è un albero piuttosto resistente e si adatta bene tanto ai climi rigidi quanto a quelli siccitosi. Il ciliegio dolce in particolare, ha bisogno di terreni profondi, ben drenati, mentre quello acido è meno esigente e prospera anche su terreni poco fertili anche argillosi e calcarei. Quest’ultimo è più facile da coltivare anche per le proporzioni della chioma che è più facilmente domabile. I primi frutti in ogni caso si potranno raccogliere solo dopo qualche anno.

Fioriture invernali: Edgeworthia

La stagione invernale solitamente non offre fioriture spettacolari in casa o in giardino, ma ci sono alcune piante che regalano uno spettacolo di rara bellezza anche nella stagione più fredda dell’anno. Una di queste è l’Edgeworthia, magnifica pianta arbustiva appartenente alla famiglia delle Timelacee ed originaria dell’Asia (in particolar modo del Giappone).

Si tratta di una pianta che assume la forma di un alberello, risultando parecchio decorativa per via dei rami flessibili. I fiori hanno una forma molto caratteristica e fanno la propria comparsa alla fine dell’inverno, rallegrando l’ambiente esterno con colori tenui (crema, giallo o bianco) e con un profumo delicato. Molte specie di Edgeworthia resistono alle basse temperature ed è per questo che vengono scelte per la decorazione di giardini e viali anche nelle zone con inverni rigidi. La coltivazione non richiede competenze specifiche in materia di giardinaggio e di adatta perfettamente anche alle esigenze di coloro che hanno poco tempo da dedicare a questa nobile arte.

Alberi da frutto, il ciliegio

Esistono due specie di ciliegio distinte in base al frutto: il Prunus avium, dal frutto dolce e il Prunus cerasus dal frutto acido. Il primo viene ampiamente coltivato per la produzione di frutta da portare in tavola, il secondo invece è più facilmente rinvenibile in giardini e piccoli frutteti, dove viene coltivato sia a scopo ornamentale che per la raccolta di frutti anche se questi ultimi trovano impiego nell’industria alimentare per la produzione di confetture e sciroppi (si tratta infatti delle ben note amarene).

Per quanto riguarda la loro coltivazione in giardino bisogna tenere conto, al momento della scelta, che il Prunus avium occupa molto più spazio del Prunus cerasus potendo raggiungere anche gli otto metri di altezza e sviluppando una fitta chioma; inoltre molte cultivar sono autosterili, non possono cioè produrre frutti se sono coltivati come alberi isolati necessitando della vicinanza di un altro albero impollinatore che fiorisca in contemporanea (chiedete consiglio al giardiniere). Il Prunus cerasus è invece autofertile ed è quindi in grado di fruttificare anchese coltivato come esemplare singolo.

Piante succulente: il Carpobrotus

Il Carpobrotus (comunemente conosciuto come Fico degli Ottentotti) è una pianta succulenta appartenente alla famiglia delle Aizoacee ed originaria dell’Africa meridionale. E’ caratterizzata da foglie carnose, strette ed allungate, di colore verde brillante o porpora a seconda della stagione. I fiori sono grandi, colorati di rosso, rosa o giallo e fanno la propria comparsa nel periodo primaverile, per poi restare a lungo a far bella mostra di sé sui fusti.

Il Fico degli Ottentotti ha portamento ricadente o tappezzante e si adatta dunque sia alla coltivazione in vasi sospesi che all’allevamento in piena terra, dove tenderà a ricoprire rapidamente vaste zone di terreno. La coltivazione è piuttosto semplice e – una volta piantati pochi esemplari – ci si ritroverà circondati di splendidi colori per gran parte dell’anno. Di seguito, come sempre, trovate la scheda relativa alla coltivazione.

Come proteggere le piante dalle malattie

E’ piuttosto frequente che dopo esserci amorevolmente dedicati alla cura dei nostri fiori e delle nostre piante ci capiti di vederle irrimediabilmente rovinate da funghi, virus e/o insetti più o meno micidiali. Tuttavia, per evitare di incorrere in queste spiacevoli sorprese e fare in modo che le nostre piante non rimangano vittime di malattie e parassiti spesso basta mettere in atto alcuni semplici accorgimenti volti da un alto a creare condizioni sfavorevoli per le avversità, dall’altro a rafforzare le difese della pianta facendo in modo che cresca forte e rigogliosa. Vediamo di cosa si tratta:

  • Evitare semine troppo fitte e arieggiare le colture;
  • Sfoltire periodicamente le chiome delle piante;
  • Utilizzare semi e piante madri perfettamente sani;
  • Lavorare bene il terreno prima di semine e impianti, eliminare i resti di eventuale vegetazione infetta e bruciarli;
  • Assicurarsi che il terreno sia ben drenato per evitare ristagni d’acqua;

Agrumi, malattie e parassiti

Tra gli alberi presenti nel nostro giardino o nel nostro frutteto, gli agrumi sono forse quelli più soggetti a malattie ed avversità, che potrebbero portare anche alla morte della pianta, se non trattati in modo specifico e tempestivo.

In queste poche righe cercheremo di illustrare i principali danni arrecati agli agrumi da parassiti e condizioni ambientali avverse, nella speranza che le indicazioni possano esservi utili per riconoscere il problema ed individuare le possibili soluzioni.

L’ambiente esterno contribuisce in modo determinante sulla salute dei nostri agrumi. Basti pensare molte malattie sono causate da temperature troppo basse o troppo elevate, dagli agenti atmosferici avversi (vedi grandine, neve, pioggia prolungata o vento) o dall’inquinamento. A questi vanno poi aggiunti i lunghi periodi di siccità, causa il più delle volte dell’ingiallimento delle foglie, della scarsa fioritura e della caduta prematura dei frutti.

Coleotteri, temibili nemici delle piante

L’ordine dei coleotteri comprende oltre 850mila specie di insetti molto dannosi sia per le colture che per le piante ornamentali; a questo vasto gruppo appartengono il punteruolo rosso della palma, l’oziorrinco, il maggiolino, la dorifora e persino la deliziosa coccinella, la quale però può rivelarsi molto utile proprio perchè divora le larve dei suoi “parenti” più cattivi. La femmina del coleottero depone le proprie uova sottoterra o nella parte inferiore delle foglie, da queste fuoriescono delle larve voracissime (coleotteri fitofagi) che divorano la pianta a livello di foglie, fiori, frutti e radici soprattutto di pomodori, patate e più in generale i tuberi, peperoni, peperoncino,  melanzane e, tra le ornamentali, rose, gerani e palme.

La devastazione però parte dall’interno ed è per questo che i coleotteri possono anche agire indisturbati per molto tempo prima che ci si accorga delle loro presenza; è infatti solo con l’arrivo dei primi caldi che gli esemplari adulti escono allo scoperto e si rendono ben visibili sulle piante spesso quando ormai per queste non c’è più nulla da fare. E’ facile quindi comprendere quanto sia fondamentale, laddove possibile, prevenirne l’attacco e correre ai ripari non appena se ne noti la presenza.

Arbusti ornamentali: il Parthenocissus

Il Parthenocissus, o Vite americana, è un arbusto di taglia media appartenne alla famiglia delle Vitaceae originario della Cina e della Regione Himalayana; il Parthenocissus possiede uno sviluppo rampicante ed è conosciuto per le sue foglie molto decorative che in autunno assumono una caratteristica colorazione rossa e bordeaux. I fiori spuntano al’inizio dell’estate e sono in genere di colore giallo, mentre i frutti, che crescono fino a settembre, sono piccoli e di colore blu.

Proprio per il suo sviluppo rampicante, il Parthenocissus è particolarmente adatto per adornare pergolati, muri e graticci; in natura si sviluppa usando i tronchi degli alberi vicini come sostegno. Esistono diverse varietà di Parthenocissus, vediamo quelle più conosciute.

Parthenocissus quinquefolia. È una varietà rustica, meglio conosciuta come Vite canadese, in quanto è originaria proprio dell’America del nord; si caratterizza per la consistente altezza, fino a 20 metri, e per le bacche di colore azzurro-grigio.

Parthenocissus himalayana. È una varietà originaria delle zone dell’Himalaya, possiede uno sviluppo contenuto, massimo dieci metri di altezza, ed è caratterizzata dalla produzione di fiori giallo-verdi e dai frutti blu.

Parthenocissus inserta. Questa pianta è originaria dell’America del nord che, oltre ad essere una rampicante, si caratterizza anche per il suo portamento strisciante. Questa varietà è famosa anche per i fiori bianchi e per le foglie molto decorative che in autunno assumono una colorazione aranciata.

Parthenocissus thompsonii. è una varietà rampicante dai fusti legnosi dotata di viticci, si caratterizza per le foglie che assumono colorazioni particolari e per le bacche di colore nero.

Piante rampicanti: la Tacsonia

Tra le tante specie di Passiflora, ci piace segnalare la varietà vitifolia, altrimenti detta Tacsonia, appartenente alla famiglia delle Passifloracee ed originaria dell’America centrale e meridionale, in particolare di Nicaragua e Perù. E’ caratterizzata da foglie simili a quelle della vite (di qui il nome vitifolia) di colore verde brillante o rosato, a seconda della stagione e del clima.

I fiori sono di colore rosa o lilla e fanno la propria comparsa nella stagione primaverile, rallegrando l’ambiente esterno per diverse settimane. La Tacsonia ha portamento rampicante e si adatta alla coltivazione nei pressi di muri e graticci, dove mostrerà il meglio di sé aggrappandosi a sostegni naturali o artificiali e crescendo fino a quattro metri. La coltivazione è abbastanza semplice, come dimostra la scheda che segue.