Il Bucaneve, ossia la Stella del mattino

Bucaneve

Il Bucaneve, che in botanica si chiama Galanthus nivalis, è una pianta bulbosa perenne originaria dell’Europa, conosciuta anche come “Stella del mattino”, perché è uno dei primi fiori che appare dopo l’inverno; la tradizione cristiana associa i Bucaneve al giorno della purificazione della Madonna, ossia il 2 febbraio, e infatti nel linguaggio dei fiori significano vita e speranza.

I fiori del Bucaneve sono piccoli e bianchi, dalla forma a campanella con le corolle rivolte verso il basso; esistono diverse varietà di Bucaneve ma tutte possiedono la stessa caratteristica e cioè i fiori bianchi. I Bucaneve crescono bene in qualsiasi tipo di terreno, anche se preferiscono quelli ricchi di humus, e non amano l’esposizione diretta ai raggi del sole: non a caso i fiori appassiscono velocemente se sono sottoposti alle alte temperature; le zone più idonee per questa pianta sono quelle ombreggiate, magari ai piedi di arbusti o alberi.

Fiori californiani, le essenze (R-S)

Rabbitbrush

Sta quasi per volgere al termine la nostra sintetica carrellata sui fiori californiani: oggi le essenze dalla R alla S.

Rabbitbrush (Chrysothamnus nauseosus)

Dona alla mente lucidità, attenzione e flessibilità. Aiuta a fare scelte più consapevoli.

Red Clover (Trifolium pratense)

Il trifoglio dona calma e lucidità nelle situazioni di emergenza, è indicato per chi tende a farsi trascinare dall’isteria di massa.

Rosemary (Rosmarinus officinalis)

Il rosmarino è prescritto alle persone pallide, gracili e introverse.

Sage (Salvia officinalis)

La salvia è indicata per le persone che si credono vittime degli eventi o che stanno attraversando un momento di cambiamento molto importante come un pensionamento o la menopausa.

Piante grasse: il Sempervivum

sempervivum

Continua il nostro viaggio alla scoperta delle piante grasse da tenere in casa e da ammirare anche nel periodo più freddo dell’anno, quando la temperatura ci impedisce di occuparci a tempo pieno del nostro giardino. Oggi ci occupiamo del Sempervivum, appartenente alla famiglia delle Crassulacee ed originario di America, Asia ed Asia.

Si tratta di una pianta erbacea perenne, che si presenta sotto forma di rosetta succulenta, con foglie carnose dal colore ora verde, ora bluastro, fino al nero- porpora. I Semprevivi tendono a disporsi “a cuscino”, producendo via via nuovi esemplari l’uno di fianco all’altro, che danno vita ad uno spettacolo di rara bellezza sia in vaso che in piena terra.

Nelle varietà coltivate in montagna è poi possibile osservare della folta peluria sulle foglie, quasi assente invece per le specie coltivate ad una temperatura mite. Il Sempervivum, oltre a rallegrare l’ambiente circostante con la sua bellezza, produce anche dei fiori stellati su un fusto carnoso nel periodo che va da giugno a settembre.

Dicembre, lavori nei giardini delle regioni settentrionali

serra inverno

In giardino ancor più che sul balcone, me­glio riparato, più «chiuso», si avvertono, sia pure con sensibili differenze fra Nord e Sud, le difficili condizioni climatiche. Per­ciò, anche riguardo il giardino, prenderemo in considerazione le due grandi zone clima­tiche, e le relative attività all’aperto.

Ormai tutte le piante che soffrono il freddo dovrebbero essere ricoverate e protette in uno dei modi che vi abbiamo suggerito: lo strato di foglie e di torba; il foglio di plasti­ca; la serretta portatile; gli appositi, como­dissimi «tunnel» in plastica che sono addi­rittura preziosi per conservare in vita le piantine seminate in autunno, le erbe aro­matiche, le verdure nell’orto.

Se ciò non è stato fatto, precipitatevi, spe­rando che vi sia andata bene.

Parassiti delle piante: la Psilla

psilla

La Cacopsylla pericola è un parassita delle piante che si diffonde sui frutti, sui boccioli e nella parte inferiore delle foglie delle piante ornamentali e da frutto, causandone ingenti danni. Questo insetto succhiatore, meglio conosciuto come Psilla, è in grado di causare gravi debilitazioni nelle piante colpite, con conseguente riduzione della produzione di fiori e frutti, per due motivi: il primo è dovuto dagli attacchi stessi che sono piuttosto massicci, il secondo è provocato dalla copertura di melata che favorisce lo sviluppo di fumaggine.

Gli insetti Psilla adulti raggiungono una lunghezza che va dai 2 ai 3 centimetri, e sono di colore rossastro con l’addome scuro e con ali lucide e spioventi. Di solito svernano sotto la corteccia degli alberi e riprendono la loro attività in marzo, deponendo 4 o 5 generazioni uova sui rami, sui germogli e sulla corteccia delle piante.

Mirto, non solo un liquore

mirto

Dici Mirto e pensi ad un liquore tipico della Sardegna, dimenticando spesso che dietro quella bontà in bottiglia c’è una pianta utilizzata per diversi scopi, primo fra tutti quello ornamentale, vista la bellezza della fioritura.

Cominciamo col dire che il Mirto è una pianta appartenente alla famiglia delle Myrtacee, largamente diffuso in Corsica ed in Sardegna, sebbene sia facile da trovare un po’ in tutto il bacino del Mediterraneo. Fino agli anni novanta veniva utilizzato per lo più come albero da ornamento, poiché il liquore da esso ottenuto veniva consumato soprattutto nelle zone di origine. Solo successivamente si è pensato al suo utilizzo su larga scala, per via delle crescente richiesta da parte delle aziende produttrici di liquori.

Ma al di là del fine commerciale, il Mirto è una pianta interessante anche dal punto di vista estetico e viene coltivato sia come albero isolato sia nella composizione di siepi dall’aspetto caratteristico.

Dicembre, in tutta la penisola, non dimenticate di:

inverno

Qualunque sia la zona in cui si abita, qua­lunque sia il clima della regione in cui si vive, ci sono lavori e precauzioni che non possono essere tralasciati o rimandati.

Ri­cordate quindi di:

controllare i rampicanti, sia per quanto ri­guarda la stabilità dei sostegni, sia per quan­to si riferisce allo stato dei legacci che assi­curano i rami ai supporti. Questo soprattut­to nelle zone in cui, durante l’inverno, nevi­chi e/o tiri vento. La neve fa aumentare in modo considerevole il peso dei tralci e quin­di è opportuno che la pianta sia fissata in modo ben saldo, tanto da resistere al grava­me del manto nevoso;

per legare o rinforzare i rampicanti esistono diversi sistemi, ma quello sempre raccoman­dabile consiste nell’uso della rafia, proceden­do in questo modo:

come prima operazione si lega il pezzo di rafia al supporto, facendo in modo che ri­mangano liberi ai lati della legatura due pezzi di legaccio di eguale misura. Quindi, si prende il ramo, lo si avvolge con i due capi girati in senso contrario e poi si fa un nodo, lasciando un certo agio tra il ramo e il supporto (traliccio, pergolato o inferriata che sia). Questo agio farà sì che il ramo, pur ingrossando con il passare del tempo, non debba essere «strozzato» dal legaccio. Una legatura eccessivamente stretta potrebbe ral­lentare o impedire il normale passaggio del­la linfa e pregiudicare la formazione della corteccia che, nel punto della strozzatura, finirebbe per presentare un tessuto cicatri­ziale, una specie di solco entro cui il ramo manterrebbe per sempre le dimensioni ini­ziali, senza più svilupparsi.

Il tutto determinerebbe un sensibile rallen­tamento nella crescita della vegetazione po­sta al di là della strozzatura stessa.

Mirabilis jalapa ovvero la Bella di Notte

bella di notte

Ci sono fiori che preferiscono mostrare la propria bellezza solo al calare della sera, quando il resto del giardino si addormenta. Nel nostro viaggio ne abbiamo già incontrato qualcuno, come l’Enotera, ad esempio, utilizzato per lo più a scopo officinale e poco apprezzato nella coltivazione domestica.

Oggi invece puntiamo la nostra attenzione verso il fiore notturno per eccellenza, il Mirabilis jalapa, meglio conosciuto come Bella di notte. Appartiene alla famiglia delle Nyctaginacee ed è originaria dell’America centro-meridionale, da dove poi si è diffusa in tutto il Globo, trovando la collocazione migliore nelle zone a clima temperato.

La Mirabilis jalapa è caratterizzata da radici tuberose, foglie verde scuro a forma di cuore, che creano un piacevole contrasto con i fiori variamente colorati (rosso, rosa, giallo, bianco) e profumati. Come detto, la Bella di notte riposa nelle ore diurne, per poi sbocciare al calare del sole, colorando l’ambiente circostante con la sua straordinaria fioritura.

Zygocactus, ovvero il cactus di Natale (l’altro)

zygocactu cactus di natale

Come la Schlumbergera, della quale vi abbiamo già parlato, anche lo Zygocactus è una pianta grassa fiorita appartenente alla famiglia delle cactaceae e comprendente una sola specie, lo Zygocactus truncatus. Si tratta di una specie che in natura cresce sugli alberi ed è dotata di di fusti piatti e vistosi fiori rossi, rosa, viola o bianchi che fanno la propria comparsa in inverno tra dicembre e gennaio; proprio a questa sua caratteristica deve il nome di cactus di natale attribuito per la stessa ragione alla Schlumbergera.

Quanto alle cure colturali, anche lo zygocactus ama le posizioni luminose ma non va mai posto in pieno sole; il terreno ideale è acido e ben drenato composto da un miscuglio di sabbia torba e terra di foglie. Le innaffiature devono essere piuttosto contenute nel periodo di riposo vegetativo ma possono farsi più frequenti durante la fioritura (stando comunque ben attenti a non creare ristagni idrici che possono dare origine a marciumi radicali).

Piante bulbose: l’Agapanto

agapanto

Torniamo nuovamente ad occuparci di bulbose, sebbene la pianta in questione non sia proprio adatta alla coltivazione nella stagione più fredda dell’anno. Ma nel nostro girovagare alla ricerca di nuove specie da proporvi, ci ha colpito la strardinaria bellezza dell’Agapanto e non volevano perdere l’occasione di parlarne con largo anticipo rispetto al periodo della messa a dimora o della fioritura.

L’Agapanto (o Agapanthus) è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Liliacee, che può raggiungere i 60 centimetri di altezza. Ha foglie verdi, nastriformi, dal portamento arcuato, che tendono a seccare e a cadere nel periodo di riposo vegetativo, per poi tornare più belle che mai in primavera.

Ogni stelo può arrivare a portare fino a 30 fiori di colore blu, riuniti in una sorta di ombrello dall’aspetto molto caratteristico ed apprezzabile dal punto di vista visivo.

Dicembre, come proteggere le piante sui balconi del centro e del sud e le ultime piantagioni

balcone fiorito

Da Firenze in giù, in linea di massima, si può continuare a lavorare attorno a vasi e cassette per completare:

le piantagioni di arbusti, sia a cespuglio sia rampicanti;

la messa a dimora di
alberelli;

la sistemazione di recipienti destinati a for­mare bordura, sia presso la balaustra sia al­la base dei muri, recipienti in cui piantare erbacee perenni da fiore o da fogliame, er­be aromatiche di vario tipo o anche zolle erbose, nel caso si volessero creare cuscini verdi da utilizzare come «base» per far risaltare i cespi delle annuali dai vivaci co­lori: nontiscordardimé, silene, viole ecc;


la semina di erbacee annuali da fiore
, allo scopo di avere piantine già ben formate al­la fine dell’inverno e così poter contare su una fioritura precoce. Tra le specie da semi­nare subito si ricordano: nontiscordardimé, pratoline, silene, viole del pensiero, iberidi, arabidi, aubrezie. Invece, per avere piante in fiore in periodi successivi, si possono se­minare: bocche di leone, petunie, gazanie, piretri, gaillardie, rudbechie, begoniette, godezie, zinnie, astri annuali, colei, cosmee, altee, gipsofile.

Piante per le feste, il cactus di Natale

cactus di natale

Nonostante la regina indiscussa delle feste sia, tra le piante, la Stella di Natale, l’elenco delle cosiddette piante di natale è più lungo di quanto si creda. A meritare questo appellativo sono infatti le piante che fioriscono nel mese di Dicembre e/o che si distinguono per il loro aspetto decorativo in armonia con i colori e le forme di questo periodo dell’anno. A proposito di ciò, oggi vi parliamo di una pianta grassa del tutto particolare, la Schlumbergera buckleyi. La Schlumbergera appartiene al genere cactus epifiti della famiglia delle cactaceae e conta poche specie diversificate in base all’epoca di fioritura; la specie che a noi qui interessa fiorisce nel mese di Dicembre e per questo motivo è nota anche con il nome di cactus di Natale.

Dotata di steli piatti e ramificati a fusto lungo, la Schlumbergera è una pianta fiorita che ama la luce ma non va mai posta in pieno sole; è meglio quindi tenerla in appartamento dove potrà beneficiare del giusto grado di calore (la temperatura più indicata si aggira fra 10 e 12°) e umidità. Non necessita di innaffiature frequenti, soprattutto durante il riposo vegetativo, e prospera in terreni ben drenati ricchi di torba mista a foglie.

Dicembre, come proteggere le piante sui balconi nelle regioni settentrionali

pianta_neve

Inutile dire che a Dicembre, almeno nelle regioni dell’Italia settentrionale, ben poco si può fare tra i vasi e le cassette sul balcone, mentre nelle zone più favorite dal clima è an­cora possibile eseguire diverse operazioni, oppure è addirittura indispensabile prestare alle piante delle cure costanti in quanto il loro processo vegetativo subisce una sosta assai breve e, in qualche caso, non si arresta affatto.

Vediamo, dunque, di prendere in esame le cure da praticare, a Dicembre, alle piante che vivono sul balcone, nelle due zone del nostro Paese.

Secondo il normale andamento stagionale, il mese di Dicembre coincide con l’inizio della stagione fredda; non è infrequente che già alla fine di Novembre una densa caligine neb­biosa si stenda sulla Pianura padana metten­do in serio pericolo la sopravvivenza delle piante più delicate o di quelle che non sia­no convenientemente protette.

È evidente, quindi, la necessità di provvedere in modo tempestivo — per le piante che ne hanno necessità — alla messa in opera dei ripari,  senza attendere che il termometro scenda pericolosamente verso lo zero o che il barometro si fermi in modo minaccioso sul «brutto stabile».

Piante ornamentali: l’ananas

frutto ananas

L’ananas è una pianta che proviene dalle zone tropicali dell’America meridionale e centrale, che appartiene alla famiglia delle Bromeliaceae, il cui nome deriva dalla parola “nanas”, cioè il modo in cui la chiamavano gli indios sudamericani.

L’ananas comprende 5 specie di piante sempreverdi dalle foglie nastriformi e dai margini spinosi, e ne fa parte anche la varietà commestibile. L’ananas viene coltivata anche come pianta ornamentale da appartamento, soprattutto in Italia, dove il clima non sempre ne permette la fruttificazione.

La specie commestibile è l’ananas comosus ed è originaria del Brasile e della Colombia; può arrivare ad un’altezza di 80 o 100 centimetri. Le foglie possiedono un colore verde e grigio, di forma arcuata disposte a formare una rosetta al centro della quale nasce un’infiorescenza formata da fiori a tre petali blu coperti da brattee rosa. In Italia i frutti della pianta di ananas crescono sono in serra calda e in appartamento restano di piccole dimensioni.