Erbacee perenni, le cure

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Verso la fine del mese di Ottobe, è opportuno provve­dere alla parziale sostituzione del terriccio delle specie di natura erbacea perenne (boc­che di leone, belle di notte, campanule ecc.) che abbiano terminato di fiorire e già si av­viino al meritato riposo invernale. Questa sostituzione ha lo scopo di consenti­re all’apparato radicaledelle erbacee perenni di accumulare sostanze nutritive du­rante la pausa vegetativa della cattiva sta­gione e poter così riprendere a crescere e fiorire normalmente.

La sostituzione della terra ha anche lo scopo di eliminare il substrato troppo compatto e reso poco permeabile dall’azione combinata delle ripetute annaffiature e dell’intensa ca­lura estiva: questi due eventi, infatti, provo­cano l’asportazione della parte più ricca di humus, lasciando le scorie e le sostanze si-liceo-argillose o calcaree che formano la struttura del terreno e che da sole non so­no sufficienti ad assicurare al suolo le indi­spensabili doti di permeabilità, morbidez­za, elasticità e porosità.

Altro intervento importante da eseguire sul­le erbacee perenni, dette anche vivaci per la loro prerogativa di rinascere puntualmen­te ad ogni primavera, dopo aver perduto la parte aerea durante l’inverno, riguarda la suddivisione.

Infatti, la moltiplicazione di queste specie si effettua, oltre che per semina, anche per la suddivisione dei cespi eseguibile in primave­ra o nell’autunno, allo scopo sia di ottenere altre piante sia di sfoltire gli esemplari di­venuti troppo folti e quindi non più in gra­do di vegetare normalmente.

Di solito questa operazione si esegue ogni tre anni dall’impianto, ma potrebbe essere necessario effettuarla più di frequente, sia per ottenere nuove erbacee sia per alleg­gerire quelle che si fossero sviluppate in modo eccessivo e che, se lasciate in questa condi­zione, finirebbero per autodanneggiarsi sof­focando la parte più interna del cespo a be­neficio delle piantine nate verso l’esterno.

Inutile dire che al momento di suddividere le erbacee perenni è necessario rinnovare il loro terriccio (tutto o in parte secondo le con­dizioni in cui appare la terra) seguendo le consuete norme che comprendono anche la accurata pulizia dei recipienti.

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