Quando è il momento di sostituire le piante in giardino?

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Nonostante io sia una persona che si affeziona alle proprie piante (ho un geranio vecchio quindici anni al quale ho persino dato un nome) e faccia sempre di tutto per assicurare loro una lunga vita, anche a quelle che è tradizione gettare dopo la fioritura, come le primulette, in questi giorni ho dovuto arrendermi, per la prima volta, davanti all’evidenza che prima o poi arriva il momento di sostituire le piante più vecchie e lasciare spazio a esemplari più giovani e belli abbandonando ogni tentativo di salvataggio.

Infatti ormai da molti mesi mi occupo, senza alcun risultatto, della cura delle mie begonie che appaiono sin dallo scorso inverno come rachitiche: una fioritura scarsissima, foglioline microscopiche e bruciacchiate, portamento sin troppo compatto. Ogni mio tentativo, potatura, concimazione, sostituzione del terriccio prima, rinvaso poi, si è rivelato del tutto inutile al punto che qualche giorno fa mentre le annaffiavo pensavo con grandissimo rammarico che non valgono più neppure l’acqua che consumo per tenerle in vita.

Tristissimo poi anche lo spettacolo che offrono, così anonime e informi, confuse in mezzo a margherite, pelargonium, ortensie e felci delle quali sembrano addirittura offuscare la bellezza d’insieme. Ed è stato così che stamattina, dopo aver lungamente meditato, mi sono decisa e sono andata al vivai a comprare, ormai a pochissimo prezzo e di sicuro leggermente in ritardo per avere gli esemplari più belli, un bel po’ di vinche e petunie che credo proprio rivaserò stasera stessa nei contenitori che fino ad ora avevano ospitato le mie amate begonie.

Armata di pazienza e di coraggio le estirperò una per una e domattina al mio risveglio troverò il mio giardino rinnovato e di sicuro più bello e sono certa penserò che non era il caso di fare tante storie per quelle che in fondo sono solo piante. O no?

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