Significato dei fiori: il prezzemolo

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Il prezzemolo è una pianta che noi tutti conosciamo molto bene e spesso utilizziamo in cucina. Difficilmente la colleghiamo ad un linguaggio dei fiori specifico, sebbene il suo significato sia davvero sotto gli occhi di tutti noi ogni giorno. Vediamo se riusciamo a portarvelo a capire.  Cosa intendiamo di una persona quando è “prezzemolina”?

Non è difficile da comprendere: il suo significato è infatti quello dell’invadenza. “Sei sempre in mezzo come il prezzemolo” è la classica frase che esprime questo concetto. Il petroselinum sativum, conosciuto in tempi antichi proprio grazie al suo nome come “sedano delle pietre”, è sempre stato una pianta molto apprezzata ed alla quale venivano accordate numerose proprietà. Gli antichi greci lo utilizzavano per decorare le tombe dei propri cari e le aiuole, contestualmente all’assunzione di decotti per curare le infezioni ai reni, della vescica e contro il mal di denti. Nella Roma Antica veniva invece utilizzato per il confezionamento di ghirlande ed in cucina.

Nel medioevo è stato per diverse centinaia di anni considerato di cattivo auspicio: per la popolazione piantare il prezzemolo significava attirare la morte e raccolti pessimi.  Non manca una leggenda dai sapori mistici a completare il significato tradizionale di questa erba aromatica. Si racconta infatti di una donna  incinta che viveva vicino ad un orto pieno di prezzemolo appartenente alle fate. Essa era molto golosa di questa erba e si recava ogni giorno a mangiarne all’uscita delle stesse. Le fate si accorsero con il tempo che le piante di prezzemolo sparivano e decisero di cogliere il ladro sul fatto. Non passò molto tempo che la donna venne scoperta: si difese con le sue voglie di donna incinta.  Le fate la perdonarono ma le imposero di chiamare il nascituro “Prezzemolina” o Prezzemolino e di affidarlo a loro dopo averlo allevato. Così successe. Un giorno, quando Prezzemolina era già grande, sentì dire alle fate che l’avrebbero mangiata se non avesse finito tutti i lavori di casa. La giovane disperata iniziò a lavorare:  in suo aiuto arrivò il cugino  delle fate, Memè, che la aiutò a finire tutto in tempo. Le fate non credettero al fatto che la ragazza avesse lavorato da sola e decisero di mangiarsela comunque. Non fecero in tempo: arrivò Memè, che la salvò uccidendo le fate in pentoloni pieni d’acqua, la portò via e la sposò.

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