Erbe aromatiche: la maggiorana

maggiorana

La maggiorana (Origanum majorana) è un cespuglio dal profumo molto gradevole che cresce spontaneo nelle regioni mediterranee; la maggiorana appartiene alla famiglia delle Labiatae, e fisicamente si presenta ricoperta da un fitta peluria che conferisce una colorazione verde o grigiastra alle foglie, anch’esse piccole e fitte. I fiori sono di colore bianco, rosa o malva, sono riuniti in piccole spighe che sbocciano da luglio a settembre.

La maggiorana teme i ristagni idrici e quindi deve essere coltivata in terreni leggeri e ben drenati; può essere seminata in piena terra in primavera inoltrata, oppure in un semenzaio alle fine di aprile. Per favorire l’irrobustimento degli esemplari, il primo anno è opportuno tagliare le sommità fiorite.

La moltiplicazione della maggiorana, oltre che per seme, può avvenire anche per divisione dei cespi in autunno o in primavera, oppure per talea all’inizio dell’estate. Le foglie di questa pianta, sia fresche che essiccate, sono molto utilizzate in cucina per aromatizzare i piatti più disparati: dal pesce alla carne passando per uova e le insalate.

Erbe aromatiche: il Timo

Timo

Il timo (Thymus vulgaris) è un’erba aromatica che cresce spontanea nella flora italiana e che si riconosce facilmente dal suo profumo molto intenso. Il timo è noto fin all’antichità e in particolare dall’epoca degli Egizi, i quali lo usavano per imbalsamare i corpi e già al tempo dei romani era usato come antidolorifico; inoltre, per le sue proprietà antisettiche, già dal Medioevo, veniva utilizzato per migliorare la conservazione della carne.

Pur essendo un’erba che cresce spontanea in natura, grazie alle sue dimensioni compatte può essere coltivato anche in vaso, oppure piantato come cespuglio ornamentale nei giardini rocciosi. Il timo è una specie perenne sempreverde che raggiunge i 20 centimetri di altezza; possiede piccole foglie dal colore verde-argento, e fiori rosa o biancastri che spuntano da maggio a luglio.

Dal punto di vista colturale, bisogna sapere che la semina deve avvenire a marzo, in un semenzaio e comprendo i piccoli semi con poca terra; le piantine andranno poi trapiantate in autunno o, in caso di freddo particolarmente intenso, nella primavera successiva. La propagazione del timo può avvenire per divisione dei cespi in marzo-aprile oppure all’inizio dell’estate per talea.

Le erbe aromatiche di Gennaio

erbe aromatiche

ERBA LALDA
(Lapsana communis)

Spontanea in quasi tutta la Penisola, fiorisce nei mesi più caldi dell’estate con una profu­sione di corolle gialle molto simili a mar­gherite portate da lunghi peduncoli sottili che si diramano in radi ciuffi.
Si coltiva senza grande difficoltà, tanto che spesso viene impiegata per arricchire il bor­do misto o per decorare le scarpate o i bor­di dei prati  rustici.
Serve per la preparazione di insalate, utiliz­zando le foglie più tenere, oppure può es­sere impiegata come verdura in minestre di riso. Il suo particolare aroma e il tipico sa­pore amarognolo rendono l’erba laida mol­to appetitosa e stimolante per l’appetito.

ERBA POLVERINA
(Amaranthus blitum)

Nota anche come «blito bianco» questa pianta cresce spontanea nei luoghi umidi e ombrosi.
Si coltiva in terra piuttosto sabbiosa, a mez­z’ombra cercando di tenere sempre fresco il terreno. Si consiglia di seminare a primavera.
Serve, utilizzando le foglie, alla preparazione di saporiti piatti di verdura cotta dal sapore molto simile a quello degli spinaci. Queste foglie, oltre ad avere un gusto assai gradevo­le, vantano una notevole proprietà rinfre­scante ed essendo ricche di ferro costituisco­no un ottimo coadiuvante delle diete per persone anemiche o convalescenti.

Le erbe aromatiche di Ottobre

erbe aromatiche

Le erbe e gli aromi che utilizziamo in cucina per le nostre pietanze provengono da vere e proprie piante dall’aspetto molto  particolare,  scopriamo insieme quelle che fioriscono in questo periodo.

IL CROCO
Dal bulbo di una particolare specie di Croco (Sativus) sbocciano dei fiori lillà e profumati, dai quali si ricava lo zafferano, una delle sostanze aromatiche e coloranti più note e diffuse in gastronomia. Lo zafferano si ricava dall’essiccamento degli stimmi rosso-arancio del croco suddetto, stimmi coperti della nota polvere.

Si coltiva con facilità, come le altre bulbose a fioritura autunnale, ossia interrandole verso la fine agosto, in terra soffice e un po’ sabbiosa, ben concimata. I bulbi dei crochi da cui si estrae lo zafferano si coltivano industrialmente soprattutto in Puglia e Calabria; per avere un etto di zafferano occorrono gli stimmi di ben 20.000 fiori; attualmente, gran parte dello zafferano posto in vendita è di origine sintetica.

Come dicevo prima, lo zafferano, serve a colorare risotti, dolci o altre vivande e trova impiego nei liquori o nella preparazione di vivande da conservare sott’olio.

Piante da appartamento, le più adatte alla cucina

vasi-prepara

Il davanzale della finestra è il luogo della cucina più adatto in cui sistemare le piante da fiore. In molte cucine infatti il lavandino si trova proprio sotto la finestra o accanto a questa: ecco quindi una buona occasione per avere sotto gli occhi una piacevole macchia di colore. Se dalla vostra finestra c’è un’ottima visuale, scegliete piante piccole in modo tale che non la ostruiscano; in questo caso una fila di piante identiche come le violette africane, poste in una lunga vaschetta, è la soluzione perfetta. Inoltre tenere un solo tipo di pianta, piuttosto che una vasta scelta, vi procurerà un colpo d’occhio sofisticato e ordinato.

Non c’è bisogno di coltivare ogni anno sempre le stesse piante, si può anche cambiare. Dato che il vostro davanzale è un posto ideale per le piante da fiore, alternate opportunamente piante annuali che fioriscono d’inverno a quelle che lo fanno d’estate. Oppure, perché non piantare erbe che vengono utilizzate anche per cucinare? Potete così usarle quando vi servono e sostituirle con altre nuove quando si esauriscono.