Erbe aromatiche: l’Avena

avena

L’avena, è una pianta dal fusto cavo dotato di internodi, ha foglie lineari munite di una guaina con una breve ligula dentata che avvolge il fusto. I fiori di colore verde, tutt’altro che appariscenti, sono posti per lo più in numero di 2 in spighette pendute che a loro volta sono situate in una pannocchia terminale. La fioritura avviene in primavera, ed il fusto può superare il metro e mezzo d’altezza.

Pianta coltivata e conosciuta fin dai primordi dell’umanità, l‘avena è un vegetale di importanza fondamentale per la vita dell’uomo e degli animali. È coltivata in tutte le zone temperate d’Italia e del mondo, e di essa, si utilizzano i semi e la paglia raccolti allorché la pianta ha completato il suo ciclo biologico.

L’ avena, merita una stima assai più elevata di quella i che per solito le si attribuisce. Il suo impiego può essere di giovamento in più di un’affezione.

Le erbe aromatiche di Febbraio (seconda parte)

erbe aromatiche

PEROSCHIA
(Perovskia)

Spesso confuse con la salvia le quattro specie del genere vantano buone proprietà decorative. Si tratta di piccoli arbusti alti circa 1 metro, con fiori violacei estivi e foglie dolcemente aromatiche.
Si coltiva in normale terra da giardino, in pieno sole o in lieve ombra, con annaffiature e concimazioni regolari.
Serve per aromatizzare alcune pietanze a base di selvaggina, per dare un particolare aroma ai liquori di tono alpestre e per preparare i sacchettini odorosi da porre negli armadi, tra la biancheria.

Le erbe aromatiche di Febbraio (prima parte)

erbe aromatiche

ERBA GERARDA
(Aego podium Podagraria)

Si tratta di una decorativa specie erbacea perenne, alta da 40 cm a 1 m, che vegeta rigogliosa nelle vallette alpine ombrose e fresche. I suoi fiori sono molto larghi, a ombrella, di colore bianco e rosa. Il foglia­me e i semi emanano un caratteristico aro­ma amaro.

Si coltiva in ombra e in terreno umido, se­minando alla fine inverno o dividendo i cespi in autunno o in primavera.

Serve come pianta decorativa per bordo mi­sto, oppure si utilizza come specie aromati­ca in sostituzione del sambuco. Infatti, la gerarda è nota anche come « sambuchella ».

Erbe aromatiche: l’origano

origano

L’origano (Origanum vulgare) è una pianta perenne diffusa nei prati aridi e incolti del Sud Italia e del bacino mediterraneo, che può raggiungere gli 80 centimetri di altezza; è considerato un suffrutice, cioè una specie con la base del fusto legnosa come un cespuglio. La pianta dell’origano possiede foglie piccole e fiori rosa, riuniti in infiorescenze simili a spighe che compaiono in estate.

Questa erba aromatica va moltiplicata ad inizio primavera per divisione dei cespi oppure per semina in un semenzaio protetto; essendo una pianta tipica della flora mediterranea, l’origano teme il freddo e i terreni  argillosi e compatti che trattengono l’acqua. Per ottenere un profumo più intenso va esposto in pieno sole, annaffiato pochissimo e mai concimato.

Erbe aromatiche: la menta piperita

menta piperita

Al genere Mentha appartengono molte specie, ma quella dal profumo più gradevole è la menta piperita; in Italia l’impiego in cucina non è particolarmente diffuso, se non per decorare i piatti o per insaporire insalate fresche e frittate. Nei paesi anglosassoni, invece, è un erba aromatica usata moltissimo.

La menta è una pianta perenne appartenente alla famiglia delle Labiate originaria del bacino mediterraneo e diffusa un po’ in tutta Europa, perché è resistente e di facile propagazione. La menta possiede un fusto quadrangolare di colore verde-violaceo, foglie ovali e seghettate, che se strofinate emettono un forte aroma, e fiori bianco-rosacei riuniti in infiorescenze a forma di spiga, che appaiono in estate e durano fino all’autunno; questa pianta può raggiungere anche il metro d’altezza.

Il frutto della menta è una capsula che contiene da uno a quattro semi; ama i terreni freschi e fertili esposti a mezz’ombra e richiede molto acqua; in genere preferisce la pianura ma la si può trovare anche a 700 metri d’altezza a patto che sia riparata dal vento.

Erbe aromatiche: il sedano

sedano

Il sedano (Apium graveolens), oltre ad essere molto utilizzato in cucina come ortaggio, è anche un’ottima erba aromatica; questa pianta cresce spontanea nel nostro Paese e si divide in due specie: quella dulce, che è anche quella più utilizzata e la rapaceum, conosciuta come sedano rapa, poco diffusa in Italia ma molto usata nel resto d’Europa. 

Il sedano è un’ombrellifera biennale che si semina in autunno in semenzaio e si trapianta la primavera successiva nell’orto, in un terreno fertile e ben drenato; durante la coltivazione è opportuno effettuare la sarchiatura per mantenere il terreno libero dalle piante infestanti. Sia la varietà dulce che quella rapaceum fioriscono nei mesi giugno e luglio, producendo delle infiorescenze ad ombrello di colore bianco e verde e dei frutti al cui interno ci sono dei semi.

Una ventina di giorni prima di effettuare la raccolta del cespo si può praticare l’imbianchimento, per rendere le coste più morbide e saporite; l’operazione consiste nel raccogliere la terra intorno alla parte bassa dei cespi dopo averli legati, ponendoli in un luogo buio affinché diventino bianchi.

Erbe aromatiche: il cerfoglio

cerfoglio

Il cerfoglio (Anthriscus cerefolium) è un’erba aromatica originaria delle regioni mediterranee europee; è una specie biennale che può raggiungere i 45 centimetri di altezza e che possiede foglie sottili di colore verde, simili a quello del prezzemolo, e con un profumo che ricorda quello dell’anice; i fiori sono bianchi e riuniti in ombrelle del diametro di 7 o 8 centimetri,che compaiono nell’estate dell’anno successivo alla semina.

Il cerfoglio va seminato all’inizio della primavera oppure in inverno se può essere protetto in serra; ama i terreni ben drenati e ricchi di materia organica, e le posizioni soleggiate o a mezz’ombra. Va annaffiato con regolarità in primavera e in estate, ed essendo una pianta molto rustica, difficilmente subisce attacchi di malattie o di parassiti.

Erbe aromatiche: il rafano

rafano

Il rafano (Armoracia rusticana) è un’erba aromatica che appartiene alla famiglia delle Crocifere, originaria dell’Europa Orientale, conosciuta sin dai tempi antichi, basti pensare che nell’Antico Testamento viene menzionato tra le erbe aromatiche della Pasqua Ebraica, e che nel Medioevo veniva usato per le sue proprietà curative, fino al XVI secolo, quando inizia ad essere usato anche in cucina.

Il rafano una specie perenne che può raggiungere il metro di altezza, caratterizzata da una radice, conosciuta anche come cren, molto grossa e carnosa, lunga fino a 50 centimetri, con un diametro che varia dai 2 ai 7 centimetri, dalla buccia rugosa e brunastra, con la polpa soda di colore bianco. Il rafano contiene un olio, molto simile a quello della senape che gli conferisce il tipico sapore piccante.

Il fusto erbaceo del rafano è eretto, con una rosetta di grandi foglie ovate e dentellate alla base. Questa pianta, per crescere bene ha bisogno di terreni ombrosi, umidi e fertili; si moltiplica alla fine dell’inverno piantando nel terreno dei pezzeti di radice. La raccolta va effettuata all’inizio dell’autunno, e le radici devono essere pulite con cura, senza usare acqua, e lasciate asciugare bene.

Erbe aromatiche, il basilico

coltivazione basilico

Il basilico è una pianta originaria dell’Asia tropicale che si è diffusa in Europa attraverso il Medio Oriente; appartiene al genere Ocimum della famiglia delle Labiatae ed è una pianta annuale erbacea che può raggiungere 60 cm di altezza. E’ molto nota e utilizzata per le proprietà aromatiche delle foglie che si presentano di forma ovale lanceolate, provviste di picciolo, e hanno dimensioni variabili a seconda della specie; durante l’estate si ricopre di fiori  bianchi o rosei riuniti in spighe.

Tra le specie di basilico la più coltivata è l’Ocimum basilicum della quale esistono diverse varietà:

Ocimum basilicum varietà Cinnamon, originaria del Messico con i fiori di colore rosa;
Ocimum basilicum varietà Minimum, nota anche come basilico greco, dalle foglie molto piccole, verdi ed ovali.
Ocimum basilicum varietà Crispum, con grandi foglie dalla superficie increspata e dall’aroma intenso.

Erbe aromatiche: l’alloro

alloro

Comunemente noto anche come lauro, l’alloro (Laurus nobilis) è una delle tipiche e profumate piante della macchia mediterranea, probabilmente originario dell’Asia Minore. L’alloro è sia un arbusto che un alberello sempreverde che può superare i 6 metri di altezza, dalle foglie coriacee di colore verde scuro molto profumate; i fiori sono piccoli e gialli, riuniti in ombrelle e compaiono verso marzo-aprile. L’alloro è una specie dioica, cioè con sessi separati, ovvero solo le piante femminili possono produrre i frutti, vale a dire delle bacche scure, con un centimetro di diametro, contenenti un solo seme.

L’alloro si riproduce per seme e può essere coltivato in vaso con del terriccio leggero, ottenuto mescolando sabbia, torba e terra, oppure messo a dimora in piena terra a inizio primavera in una posizione soleggiata. Oltre che per aromatizzare piatti e preparazioni culinarie, l’alloro è un elegante pianta ornamentale che ben si presta alla realizzazione di siepi, sia libere che geometriche; per la formazione di siepi, l’ideale è distanziare le piante a circa 45 centimetri l’una dall’altra.

Le foglie di alloro possono essere usate sia fresche che secche, da conservare in barattoli di vetro, e possono essere raccolte durante tutto l’anno anche se il momento migliore è a fine inverno. In cucina, le foglie di alloro si utilizzano per aromatizzare i secondi piatti e per insaporire le verdure sott’olio; le bacche dell’alloro possono essere usate per produrre dei liquori. Questa pianta ha anche altri usi: le sue foglie essiccate tengono lontane le tarme dagli armadi, mentre quelle fresche, inserite tra le pagine dei libri ne impediscono l’ingiallimento.

Erbe aromatiche: l’anice

anice

L’anice è un’erba aromatica originaria del Medioriente, e sotto questo nome sono comprese diverse varietà delle quali le più diffuse sono quella comune, che in botanica viene chiamata Pimpinella anisum, l’anice stellata e l’anice pepata. L’anice appartiene alla famiglia delle Ombrellifere e può raggiungere anche i 60 centimetri d’altezza; il fusto presenta una leggera peluria ed è rotondeggiante e cavo all’interno; le foglie sono di forma rotondeggiante, dentate e non molto numerose. Le infiorescenze sono a forma di ombrella e portano dei piccoli fiori bianchi che si schiudono da giugno, mentre i frutti maturano tra agosto e settembre.

L’anice si coltiva in terreni di medio impasto, fertili, ricchi di calcare e ben esposti al sole; la moltiplicazione avviene per semina che deve essere effettuata tra marzo e aprile su file distanti 60 centimetri l’una dall’altra. La raccolta va fatta tra agosto e settembre quando la pianta è ancora umida in modo da evitare che i frutti cadano; una volta seccate, le ombrelle vanno sbattute per far cadere i frutti che andranno conservati in contenitori a chiusura ermetica.

Erbe aromatiche: il prezzemolo

prezzemolo

Il prezzemolo, che in botanica è chiamato Petroselinum hortense, è un ingrediente indispensabile per molte ricette e foglie e frutti, sia freschi che essiccati, servono per preparare diverse salse e condimenti; in più, oltre alle sue qualità aromatiche, possiede buone proprietà diuretiche e stimolanti.

Il prezzemolo è una pianta che cresce spontanea nelle zone mediterranee, e che ama le temperature miti mentre non sopporta i freddi intensi; predilige i terreni fertili e freschi, al sole oppure a mezz’ombra. Il terreno deve essere ricco di sostanza organica, in modo da garantire il giusto ciclo vegetativo, e pulito da erbe infestanti per favorire l’arieggiamento della pianta.

Erbe aromatiche: l’aneto

aneto

L’aneto (Anethum graveolens) è una pianta aromatica annuale originaria dell’India e della Persia, il cui sapore ricorda quello del finocchio e dell’anice; l’aneto può arrivare fino a 90 centimetri d’altezza, ed è dotato di un fusto eretto con rametti dalle foglie sottili e dai fiori molto piccoli, di colore giallo, riuniti in ombrelle di circa 10 centimetri di diametro.

Dell’aneto vengono utilizzate sia le foglie che i frutti; le foglie servono per insaporire diverse pietanze, tra le quali le insalate, le minestre e il pesce, mentre i frutti, che hanno un sapore piuttosto intenso, vengono poco impiegati da noi, mentre nel Nord Europa sono usatissimi per aromatizzare le pietanze, le marinate e, in particolare, i cetrioli sottaceto.

Erbe aromatiche: la santoreggia

santoreggia

La santoreggia (Satureja hortensis) è un’erba aromatica dal profumo simile a quello del timo, originaria dell’Asia sud-occidentale e del bacino del Mediterraneo. La santoreggia coltivata negli orti come aromatica è una specie annuale con fusto eretto molto ramificato, foglie lineari e fiori rosa, mentre quella selvatica, la Satureia montana, chiamata anche falso timo, è una pianta perenne cespugliosa con fiori bianchi e rosati.

La santoreggia ama le posizioni soleggiate ma può svilupparsi anche in condizioni di ombra parziale; predilige i terreni asciutti, rocciosi e sabbiosi, purché ben drenati, mentre non ama quelli ricchi di materia organica e non necessità di grandi quantità d’acqua. La specie annuale si propaga per semina in aprile, mentre quella perenne per divisione dei cespi ad inizio primavera.