Erbe aromatiche: la maggiorana

maggiorana

La maggiorana (Origanum majorana) è un cespuglio dal profumo molto gradevole che cresce spontaneo nelle regioni mediterranee; la maggiorana appartiene alla famiglia delle Labiatae, e fisicamente si presenta ricoperta da un fitta peluria che conferisce una colorazione verde o grigiastra alle foglie, anch’esse piccole e fitte. I fiori sono di colore bianco, rosa o malva, sono riuniti in piccole spighe che sbocciano da luglio a settembre.

La maggiorana teme i ristagni idrici e quindi deve essere coltivata in terreni leggeri e ben drenati; può essere seminata in piena terra in primavera inoltrata, oppure in un semenzaio alle fine di aprile. Per favorire l’irrobustimento degli esemplari, il primo anno è opportuno tagliare le sommità fiorite.

La moltiplicazione della maggiorana, oltre che per seme, può avvenire anche per divisione dei cespi in autunno o in primavera, oppure per talea all’inizio dell’estate. Le foglie di questa pianta, sia fresche che essiccate, sono molto utilizzate in cucina per aromatizzare i piatti più disparati: dal pesce alla carne passando per uova e le insalate.

La maggiorana possiede anche virtù medicinali, infatti le sommità fiorite hanno proprietà anticatarrali, digestive, antispasmodiche e sono un ottimo rimedio in caso di mestruazioni dolorose; inoltre l’olio essenziale, se assunto in piccole dosi è efficace contro il mal di testa e come tranquillante. La maggiorana è un buon rimedio contro il raffreddore, perché riesce a liberare il naso dal muco e a ridurre il gonfiore degli occhi; i suoi fiori secchi sono ottimi contro il torcicollo: basta metterne qualche manciata in un sacchetto di tela, scaldarlo e applicarlo sulla parte dolorante. 

La raccolta della maggiorana va effettuata durante il periodo estivo, prima della completa fioritura tagliando gli steli a circa 10 centimetri dal suolo; dopodiché va fatta essiccare in un luogo areato e conservata in barattoli chiusi al riparo da luce e umidità.

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