Azalea, varietà e cure

L’Azalea è una pianta arbustiva perenne appartenente al genere dei Rhodendron ed originaria dell’Europa, dell’Asia e del continente americano. E’ caratterizzata da fusti sottili e molto ramificati, che portano foglie ovali di colore verde scuro. I fiori hanno la forma sono costituiti da “trombette” riunite in mazzetti di colore bianco, rosa, rosso o lilla e fanno la propria comparsa in primavera o in estate a seconda della specie.

Tra le varietà spontanee più conosciute ricordiamo il Rhodendron hirsutum, alto mezzo metro e caratterizzato da fiori bianca o rosati ed il Rhododendon ferrugineum, detto anche Rosa delle Alpi, con fioriture di colore fucsia. Tra le varietà coltivate troviamo invece il Rhododendron maximum, il Rhododendron arboreum,  il Rhododendron argenteum ed il Rhodondron campanulatum. Qualunque sia la specie di Azalea scelta, sappiate che si tratta di una pianta di facile coltivazione, che regalerà grandi soddisfazioni ai fini dell’ornamento della casa o del giardino.

Fioriture primaverili: l’Arisaema

Nella forma somiglia ad una Calla, ma dal punto di vista ornamentale l’Arisaema è molto più elegante, con tinte varie e striate che caratterizzano la fioritura. Appartiene alla famiglia delle Aracee ed è originaria dell’America centro-settentrionale e del continente asiatico, sebbene abbia una buona diffusione anche alle nostre latitudini. L’Arisaema è caratterizzata da fusti che possono raggiungere i 90 centimetri di altezza e da foglie formate a loro volta di foglioline ovali di colore verde chiaro. I fiori possono assumere diverse colorazioni, dal bianco al verde, dal giallo al rosso porpora, spesso variegato, e fanno al propria comparsa nella tarda primavera o nella stagione estiva.

L’Arisaema si coltiva per lo più in piena terra, vista la buona resistenza alle temperature rigide della stagione invernale, ma la si può allevare anche in vaso, dove formerà delle simpatiche macchie di colore per gran parte dell’anno.

Piante rampicanti: la Pyrostegia venusta

Per dare un tocco di allegria e di eleganza al proprio giardino nella stagione primaverile, si può puntare sulla coltivazione della Pyrostegia venusta, pianta appartenente alla famiglia delle Bignoniacee ed originaria del ‘America centro-meridionale, in particolare del Brasile. Si tratta di una pianta con portamento rampicante, con fusti relativamente sottili e foglie lanceolate e lucide di colore verde scuro. Nella stagione primaverile la Pyrostegia venusta si colora di rosso-arancio con fiori del tutto particolari, che doneranno una luce diversa alla pianta.

Si coltiva in piena terra per la copertura di muri e recinzioni, ma la scarsa resistenza alle temperature rigide consiglia una corretta pacciamatura nella stagione invernale. Volendo, si può coltivare la Pyrostegia venusta anche in vaso, dove però non raggiungerà altezze considerevoli.

Fioriture primaverili: la Pereskia

La Pereskia è una pianta appartenente alla famiglia delle Cactacee ed originaria dell’America del centro, molto diffusa anche alle nostre latitudini, dove viene coltivata per lo più come pianta da appartamento. E’ caratterizzata da un portamento arbustivo o rampicante ed i suoi rami sono muniti di spine che le permettono di aggrapparsi ai sostegni. Le foglie sono ovali, con margine ondulato, di colore verde chiaro. I fiori possono assumere colorazioni diverse (dal bianco al rosa, fino al rosso) e fanno la propria comparsa nella stagione primaverile o estiva, a seconda della specie.

Come detto, si coltiva per lo più tra le pareti domestiche, non essendo in grado di sopportare temperature prossime allo zero, ma durante la bella stagione può anche essere spostata all’esterno, purché la si protegga dal sole diretto e dalle correnti d’aria. Esposizione a parte, la Pereskia non richiede cure particolari, come dimostra la scheda che segue.

Rinnovare il giardino: pensiamoci bene

Decidere di rinnovare il proprio giardino questo momento significa sicuramente aver a che fare con le piante di primavera. Si tratta di un processo positivo ma al contempo molto particolare da seguire. E se avete la possibilità di farvi aiutare da un agronomo, beh è il momento giusto per approfittarne. Soprattutto se avete intenzione di valorizzare istantaneamente il vostro spazio verde e di non voler attendere l’estate per vedere tutto fiorito.

Il consiglio è quello di andare il più possibile per gradi. Va da sè che avete intenzione di ottenere un “giardino istantaneo”, è necessario che vi affidiate a qualcuno di competente.

Lupinus, varietà e cure

Il Lupinus o Lupino è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Papilionacee ed originaria dell’America del Nord, la cui coltivazione è piuttosto diffusa anche alle nostre latitudini. E’ caratterizzato da una rosetta basale formata da foglie palmate, costituite a loro volta da piccole foglie lanceolate di colore grigio-verde. Le stesse foglie si allargano fino a formare un cespuglio, al centro del quale nella tarda primavera e per tutta l’estate compaiono dei fiori riuniti in spighe di colore blu, viola, bianco, rosso o giallo, che possono allungarsi fino a superare il metro di altezza.

Al termine della fioritura faranno la propria comparsa i frutti, del baccelli contenenti semi commestibili. Le specie più diffuse alle nostre latitudini sono il Lupinus albus ed il Lupinus luteus, entrambe coltivabili sia in piena terra che in vaso, dove però raggiungeranno dimensioni più contenute.

Semine di aprile: l’Enkianthus

L’Enkianthus è una splendida pianta ornamentale appartenente alla famiglia delle Ericacee ed originaria del continente asiatico, molto diffusa anche alle nostre latitudini. E’ caratterizzata da portamento arbustivo o arboreo con fusto eretto molto ramificato e foglie lanceolate con margine dentato, di colore verde scuro (arancio o rossastro nella stagione autunnale). I fiori sono campanulati, riuniti in ombrelle di colore bianco crema, rosa o rosso e fanno la propria comparsa nella tarda primavera, per poi rallegrare gran parte dell’estate.

Il periodo migliore per la semina dell’Enkianthus è la primavera, in particolare il mese di aprile, avendo l’accortezza di far crescere le piantine in contenitore per almeno un paio d’anni prima della messa a dimora definitiva.Volendo, lo si può coltivare anche in vaso, ma in questo caso le dimensioni della pianta resteranno piuttosto contenute e la fioritura sarà meno abbondante.

Dietes bicolor, ovvero il Giglio dell’Amazzonia

Il Dietes bicolor, meglio conosciuto come Giglio dell’Amazzonia, è una pianta rizomatosa perenne o annuale, appartenente alla famiglia delle Iridacee ed originaria dell’Africa del sud. E’ caratterizzata foglie nastriformi di colore verde chiaro, che possono superare il metro di lunghezza. Nella stagione primaverile tra le foglie spuntano dei fiori molto appariscenti di colore bianco con macchie scure al centro. Ogni singolo fiore ha una durata piuttosto limitata nel tempo, ma la pianta non perderà mai il suo fascino, poiché le nuove fioriture continueranno a sbocciare per l’intera primavera e fino al termine dell’estate.

Il Giglio dell’Amazzonia si coltiva in piena terra, dove creerà delle magnifiche macchie di colore, ma può essere allevato anche in vaso in simbiosi con altre piante rizomatose o bulbose, in modo da creare dei contrasti di tinte spettacolari e decorativi.

Fioriture primaverili: la Begonia pendula

Tra le oltre mille specie di Begonia, una delle più spettacolari è senza dubbio la Begonia pendula, originaria delle regioni tropicali e subtropicali ed appartenete alla famiglia delle Begoniacee. Rispetto alle Begonie tradizionali, la Begonia pendula è caratterizzata da un portamento ricadente e ben si adatta dunque alla coltivazione in contenitori sospesi, dove mostrerà il meglio della sua bellezza con fusti che si allungano fino al mezzo metro.

Le foglie sono ovali o cuoriformi, con margine dentellato, di colore verde scuro sulla pagina superiore e più chiaro su quella inferiore. I fiori sono assumono colorazioni diverse a seconda della specie (dal bianco al rosa, dal giallo all’arancio) e fanno la propria comparsa nella tarda primavera, per poi ornare la pianta fino all’arrivo dell’autunno.

Phlomis tuberosa, la Salvia di Gerusalemme

La Phlomis tuberosa, meglio conosciuta come Salvia di Gerusalemme, è una pianta molto decorativa originaria del bacino del Mediterraneo ed appartenente alla famiglia delle Lamiacee. E’ costituita da rosette basali di foglie cuoriformi con margine seghettato e da foglie lanceolate poste verso l’apice del fusto. Sugli stessi fusti crescono dei fiori di piccoli dimensioni riuniti in corone di colore rosa, che fanno la propria comparsa nella stagione primaverile.

La Salvia di Gerusalemme ha sviluppo tappezzante e tende a ricoprire tutto la spazio circostante, formando delle splendide macchie di colore. Generalmente resiste alle temperature rigide dell’inverno, ma potrebbe anche accadere che la parte aerea della pianta dissecchi completamente nel periodo più freddo dell’anno, per poi tornare a regalare il meglio di sé all’arrivo della primavera successiva.

Fioriture primaverili: l’Eremurus robustus

Tra le tante specie di Eremoro, una delle più spettacolari è rappresentata dall’Eremurus robustus, appartenente alla famiglia delle Liliacee ed originario del continente asiatico. Si tratta di una pianta rizomatosa o bulbosa, che presenta foglie nastriformi di colore verde chiaro (gialle dopo la fioritura). La fioritura è spettacolare, con spighe altissime di colore bianco o rosa, e fa la propria comparsa nella stagione primaverile, per poi mantenersi a lungo nel corso dell’estate.

L’Eremurus robustus si coltiva in piena terra, considerando la resistenza alle temperature rigide dell’inverno, e si adatta perfettamente alla decorazione di ampi spazi, visto che tende ad occupare tutto lo spazio a disposizione, comportandosi come una pianta tappezzante. La coltivazione è piuttosto semplice e le cure richieste sono davvero poche per una pianta che regala soddisfazione alla vista per molti mesi durante l’anno.

Semine di aprile: la Gonfrena

Se desiderate circondarvi di colore nel corso della stagione estiva, potete provvedere proprio nel mese di aprile alla semina della Gomphrena o Gonfrena (detta anche Falso trifoglio), pianta appartenente alla famiglia delle Amaranthacee ed originaria dell’America centrale. E’ caratterizzata da un fusto molto ramificato, che in alcune specie può raggiungere i 60 centimetri di altezza, e da foglie ovali di colore verde chiaro o variegate, ricoperte di peluria nella pagine superiore. I fiori sono riuniti in pannocchie globose di colore bianco, rosa, giallo, arancio e violetto e fanno la propria comparsa nella tarda primavera, per poi decorare l’ambiente circostante fino all’arrivo dell’autunno.

La Gonfrena richiede poche e semplici cure, adattandosi sia alla coltivazione in vaso che all’allevamento in piena terra, dove formerà delle splendide macchie di colore. L’unico limite di questa splendida pianta è quello della scarsa resistenza alle temperature rigide dell’inverno, che portano alla morte della pianta.

Fioriture primaverili: l’Escolzia

Il genere Escolzia comprende una decina di specie di piante erbacee annuali o perenni, appartenenti alla famiglia delle Papaveracee ed originarie dell’America del Nord, sebbene la sua diffusione si sia ormai estesa a tutte le zone temperate del Pianeta. E’ caratterizzata da fusti striscianti che possono raggiungere i 50 centimetri di altezza e da foglie frastagliate di colore grigio-verde. I fiori somigliano nella forma ai papaveri, assumono varie colorazioni (bianco, giallo, arancio, rosa o scarlatto) e fanno la propria comparsa nella stagione primaverile, per poi far bella mostra di sé fino a settembre.

E’ una pianta di facile coltivazione che si adatta sia alla decorazione di bordure ed aiuole che alla formazione di giardini rocciosi, mentre i fiori possono essere utilizzati nella composizione di bouquet. Ricordiamo infine che in alcune zone del mondo l’Escolzia veniva usata sia come alimento che come erba officinale, specie nella cura di patologie intestinali.

Fioriture primaverili: l’Halesia carolina

L’Halesia carolina è una pianta arbustiva appartenente alla famiglia delle Stiracacee ed originaria dell’America del Nord. I fusti possono allungarsi fino ai quattro metri di altezza, formando poi una chioma piuttosto disordinata. Le foglie sono lanceolate, di colore verde scuro sulla pagina superiore e più chiaro su quella inferiore. I fiori sono a forma di campanella, riuniti in mazzetti di colore bianco o rosa a seconda della varietà, e fanno la propria comparsa nella stagione primaverile.

Solitamente l’Halesia carolina si coltiva in piena terra come arbusto singolo, ma non è così rara la coltivazione in vaso, dove però la pianta raggiungerà dimensioni più contenute. E’ una pianta che richiede davvero poche cure e che regala una fioritura spettacolare, elegante e delicata per tutto il corso della primavera.