Giardini rocciosi o rock garden: createli con stile

giardini rocciosi

Se si abita in montagna o presso il mare, per realizzare il nostro rock garden, non c’è di meglio che utilizzare piccoli mas­si o pezzi di roccia esistenti nelle immedia­te vicinanze. Se invece si abita in pianura è bene servirsi di sassi di fiume, piuttosto gros­si, levigati dalla corrente e di vario colore.

E importante evitare l’uso dei conglomerati, ossia di rocce formate da un impasto di tipo cementizio in cui è incorporata della grossa ghiaia. È anche sconsigliabile il tufo che tal­volta è così ricco di anfrattuosita da sem­brare finto e che si rivela piuttosto difficile da sistemare.

Ad ogni modo, è bene tener presente che l’uso di blocchi di roccia troppo piccoli ge­nera solo confusione.

È necessario anche poter disporre di un buon numero di lastre di pietra o di sassi di forma piatta per creare alcuni gradini utili a trattenere il terriccio e ad ancorare perfet­tamente le piante per impedire che al primo acquazzone tutto frani miseramente riducen­dosi a un solo e informe ammasso.

Giardini rocciosi o rock garden, tutto ciò che c’è da sapere

Rock Garden

Fra i lavori che tra Febbraio e Aprile possono gradevolmente occupare il tempo libero di quanti «lui» amano dedicarsi al giardinag­gio, due sono di notevole importanza ai fini dell’armonico disegno del giardino:

Cominciamo a parlare, appunto, delle roc­caglie e del modo migliore per coltivare le piante che  servono a decorarle.

Quasi   sconosciuta  in Italia   sino agli anni Cinquanta, la roccaglia è ormai diventata di gran moda anche da noi, dopo essersi dif­fusa dalla Gran Bretagna (dove probabilmen­te è nata la tecnica del rock-garden) in Sviz­zera, in Austria e in Germania.

È indubbio che il rock garden esaudisce le aspirazioni di qualsiasi appassionato di giar­dinaggio e ne mette in risalto la bravura. Infatti curare a dovere una roccaglia non è facile né semplice, così come non è facile costruirla rispettando i canoni fondamentali e cercando di ricreare, in miniatura, un ti­pico paesaggio alpino o mediterraneo senza cadere in eccessi tipo «nanetti fra le rocce».

Piante acquatiche, i fior di loto

fior di loto

Con il nome di fior di loto si indicano due specie di piante acquatiche appartenenti al genere Nelumbo, della famiglia delle Nelumbonaceae, originarie di Asia, America e Australia. Più precisamente, si tratta delle specie Nelumbo lutea e Nelumbo nucifera che, come le ninfee, sono impiegate per dare un tocco di magia a stagni o piccoli invasi di acqua in giardini e boschetti.

La nelumbo nucifera, meglio nota con il nome di fiore di loto asiatico, è caratterizzata da grandi foglie (possono raggiungere fino a 60 cm di diametro) dall’aspetto ceroso, fiori rosa profumati e frutti ornamentali che una volta essiccati entrano a far parte di deliziose composizioni floreali. Si tratta di un fiore sacro per buddisti e induisti i quali lo considerano, fra l’altro, simbolo di purezza per la sua caratteristica di emergere candido da terreni fangosi.

La nelumbo lutea (o loto americano) è originaria dell’america centro-meridionale, ma viene coltivata nell’america del nord dai nativi per l’uso alimentare di semi e rizomi. E’ caratterizzata da fiori profumati e di colore giallo.

Piante acquatiche, le ninfee

ninfea alba

Le ninfee sono forse le più note fra le piante acquatiche. Appartengono alla famiglia delle Nymphaeaceae e comprendono una cinquantina di specie solo una delle quali, la Nymphaea Alba, cresce spontaneamente in Italia. Sono caratterizzate da grosse foglie galleggianti e da voluminosi fiori, galleggianti anch’essi, che possono raggiungere i 10 cm di diametro.

Distinguiamo ninfee rustiche e ninfee tropicali, le prime sono molto resistenti al freddo e si adattano quindi alla coltivazione in tutto il Paese, le seconde invece sono più indicate nei climi miti. Entrambe vantano varietà molto belle ma le ninfee tropicali hanno il vantaggio di produrre fiori odorosi, in entrambi i gruppi questi hanno però vita breve e si appassiscono nel giro di pochi giorni: ma la pianta non rimane mai sfiorita perchè ne emette di continuo da giugno a settembre.

Le ninfee vanno poste a dimora ad Aprile-Maggio all’interno di contenitori molto capienti riempiti di sabbia, terriccio universale e farina di ossa i quali vengono ancorati sul fondo di un laghetto, profondo da un minimo di 40 cm a un massimo di 2 metri a seconda della specie prescelta, posto in pieno sole o in penombra. Le foglie crescono sul fondo arrotolate e si srotolano una volta raggiunta la superficie mostrando la pagina superiore di colore verde intenso e la pagina inferiore di colore rosso.

Sentieri e vialetti, è tempo di pulirli

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L’argomento, a un primo esame, potrebbe sembrare leggermente ovvio, mentre in realtà è abbastanza importante, soprattutto per quanti si preoccupano di ogni particolare, ben sapendo che la bellezza di un giardino e la sua conservazione dipendono anche da molti aspetti che non si avvertono a occhio nudo, ma infine si « sentono », si avvertono, in un senso di equilibrio, in una ricerca estetica che tende a ottenere il meglio da ogni elemento per raggiungere la massima armonia dell’insieme.

Anche i sentieri, dunque, e la loro manutenzione, hanno importanza nel contesto generale, anche perché non bisogna dimenticare che soprattutto i vialetti che portano dal cancello all’ingresso dell’abitazione svolgono una vera e propria funzione di biglietto da visita, una specie di « presentazione » di tutto il complesso fatto di verde e di fiori.

Per questo anche vialetti e sentieri hanno bisogno di cure e di una accurata, costante manutenzione, che ha lo scopo soprattutto di eliminare le erbe infestanti nate fra le lastre di pietra o affioranti dalla ghiaia che ricopre i passaggi.

La gardenia, il fiore d’Ottobre

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Fin dai tempi più antichi il profumo è considerato una delle prerogative essenziali per determinare il pregio di un fiore, anche perché nella fragranza delle corolle gli uomini hanno sempre creduto di ravvisare una componente magica. Non è difficile, a questo punto, individuare una delle ragioni che hanno determinato la grande popolarità di uno dei fiori più profumati: la Gardenia.

Legata a vicende letterarie e sentimentali, usata come ornamento muliebre in uno dei periodi più romantici della storia, dalla fine del ‘700 all’inizio del nostro secolo, la Gardenia simboleggia l’«ammirazione», la «galanteria» e la «purezza dei sentimenti».

Purtroppo il rigore invernale del nostro clima, almeno per quanto riguarda le regioni più settentrionali d’Italia, non ci consente di coltivare ovunque in pien’aria le varie specie di Gardenia. È possibile conservare questa pianta in appartamento tenendo presente che gli esemplari di Gardenia non possono vivere costantemente in ambiente chiuso se non in serra e quindi si possono portare in casa solamente quando stanno per fiorire.

Giardini in bottiglia (terza parte), preparazione del terreno e attrezzi

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Per evitare che le piante nelle bottiglie crescano troppo velocemente, il terreno da utilizzare non deve essere troppo fertile. Inoltre, per essere sicuri di non introdurre anche malattie ed insetti, acquistare la composta più idonea da un fornitore che venda prodotti garantiti, sigillati e sterelizzati in sacchetti di plastica.

Prima di tutto, versate nel contenitore uno strato di ghiaia fine di altezza proporzionata (al massimo 5 centimetri), per garantire un buon drenaggio. Il miglior modo è quella di versarla per mezzo di un imbuto fatto con un cartoncino, così che possiate distribuirla ordinatamente sul fondo del vaso senza che danneggi le pareti. Quindi aggiungete un sottile strato di carbonella per aiutare a mantenere il terreno in equilibrio chimico: essa assorbirà i sali minerali in eccesso e le sostanze di rifiuto della pianta che si formano in un ambiente chiuso.

Giardini in bottiglia (prima parte)

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Realizzare un minuscolo giardino dentro un contenitore di vetro non è solo una sfida e un gran divertimento, è anche un modo diverso per dare alle piante un ambiente particolare in cui possano vivere con successo.

I contenitori di vetro, trasparenti o colorati, sono molto piacevoli, hanno molte qualità, mentre sono praticamente senza svantaggi. Ovviamente dovete fare attenzione  a non metterli il un luogo dove potrebbero essere urtati in continuazione o addirittura rotti.

Questi contenitori agiscono praticamente come una vera e propria serra in miniatura: il loro principale vantaggio è che assicurano un ambiente raccolto e autoregolato alle piante che ci vivono dentro. Non solo le piante vegetano nel migliore dei modi, ma non richiedono una particolare cura o assistenza, cosa importantissima se siete come me delle persone distratte o molto impegnate. Sono anche l’ideale se siete frequentemente via, poichè non dovrete preoccuparvi che le piante inaridiscano in quanto il contenitore, una volta chiuso, manterrà a lungo la propria riserva di umidità.