I funghi delle piante, la fumaggine

fumaggine

Se le vostre piante presentano filamenti o macchie nere su foglie, boccioli e/o frutti molto probabilmente sono affette da una malattia fungina molto comune tanto fra le piante da giardino quanto fra quelle d’appartamento, da frutto e ornamentali: la cosiddetta fumaggine.

Più precisamente, con il termine fumaggine si fa riferimento ad un gruppo di funghi saprofiti che non attaccano direttamente la pianta, ma la utilizzano come un semplice supporto e si nutrono di una sostanza zuccherina presente su di essa, ossia la melata. Questa può venire autoprodotta, ma più di frequente viene secreta da parassiti come afidi e cocciniglie.

Come accennato, la fumaggine si presenta su foglie, germogli e frutti come una macchia scura dapprima polverosa e simile a fuliggine che ricopre la pianta fino ad impedirle di ricevere la luce necessaria per vivere. Le principali cause di insorgenza della fumaggine sono rappresentate dall’umidità elevata, dalla scarsa ventilazione e, come già detto, dalla presenza di melata.

Parassiti delle piante, la cocciniglia

cocciniglia

Come gli afidi, dei quali vi abbiamo già parlato, anche le cocciniglie sono insetti appartamenti all’ordine dei Rincoti (in realtà però sotto questo nome vanno  7000 specie riunite in 21 famiglie), ed esattamente come i pidocchi delle piante, nome con il quale vengono comunemente indicati i già citati afidi, la cocciniglia perfora con il proprio apparato boccale le foglie e i giovani fusti, ma anche le radici, delle piante allo scopo di succhiarne la linfa rilasciando allo stesso tempo una sostanza zuccherina, detta melata, che attira altri insetti e predispone la pianta all’insorgenza di malattie fungine come la fumaggine.

La cocciniglia prospera sulle parti più nascoste delle piante, ma i gravi danni che causa sono ben visibili su foglie, fiori e frutti che appaiono pieni di macchie e scoloriti, mentre lo sviluppo dei rami negli alberi da frutto risulta rallentato. La femmina dell’insetto, la più dannosa, è abbastanza riconoscibile a causa dello strato ceroso o setoso che ne ricopre il corpo creando una sorta di scudo, caratteristica che ne facilita la rimozione manuale dalla pianta con un batuffolo imbevuto di alcol, indicata quando l’infestazione conta ancora pochi esemplari.

I pidocchi delle piante

A chi non è mai capitato di vedere le proprie piante ornamentali deturpate da numerosi minuscoli insetti? E quanti di noi non hanno provato davanti a questo penoso spettacolo un enorme sconforto? Spesso infatti l’attacco di parassiti, animali e vegetali, rovina irreparabilmente le nostre amate piante conducendole talvolta alla morte. Tra questi, i più insidiosi e comuni sono i cosiddetti pidocchi delle piante, il cui nome scientifico è afidi.

Gli afidi attaccano praticamente tutte le piante: ornamentali e da frutto, in giardino o in appartamento. Si tratta di piccoli insetti dal corpo ovale e allungato che possono presentarsi di colore giallo, verde, grigio o nero, talvolta dotati di ali e quindi in grado di spostarsi da una pianta all’altra. I pidocchi delle piante attaccano le parti tenere delle foglie e i boccioli, che perforano con la bocca allo scopo di succhiarne la linfa, e rilasciano allo stesso tempo una sostanza zuccherina, la cosiddetta melata, che ricadendo su foglie e fusti causa l’insorgenza di funghi come la muffa grigia ed attira altri insetti, i quali se ne nutrono.

Le begonie, parassiti e avversità

afidi nelle begonie

La begonia è molto sensibile all’attacco di funghi, virus e batteri, soprattutto se manca degli accorgimenti colturali necessari a garantirne il corretto sviluppo: infatti il modo migliore per scongiurare l’eventualità che parassiti e malattie danneggino irreparabilmente le nostre piante è assicurarsi che queste siano poste in una posizione abbastanza ventilata, con un grado di umidità adeguato e temperature miti, che il terriccio sia sufficientemente concimato e che non si creino ristagni d’acqua soprattutto sulle foglie, causa principale dell’insorgenza di malattie fungine.

Ciò detto, le avversità che possono colpire più comunemente le begonie sono l’Oidio della begonia, il Marciume dello stelo, la Mosca della Begonia, gli Afidi e l’Acaro pallido.

Funghi

Oidio della begonia

Ne risultano colpite in modo particolare la begonia rex e la begonia elatior. Si manifesta con macchie biancastre sulla parte superiore della lamina fogliare che possono estendersi prima a tutta la foglia e poi ai fiori causandone il disseccamento e la caduta. Bisogna intervenire con prodotti funghicidi a base di zolfo.

Le begonie, cure colturali

begonia-rex

Qual è il momento migliore per piantare le begonie? Di quali cure necessitano dopo la messa a dimora? E’ opportuno intervenire con concimazioni e potature? E se si, quando e in che modo? Di seguito la risposta a tutti i vostri interrogativi:

Messa a dimora

Tutte le begonie hanno bisogno di climi miti e umidità costante, quindi il momento migliore per l’impianto è la primavera inoltrata, quando il rischio di gelate tardive è ormai passato. Quasi tutte prediligono un’esposizione luminosa e un terreno molto umido e permeabile. Le piante prescelte in base alla destinazione ambientale vanno interrate al più presto possibile dopo l’acquisto. Prima di estrarre la piantina dal contenitore originario bagnatela abbondantemente. Se non potete mettere subito a dimora le piante abbiate cura di mantenere sempre umido il terriccio.

Coltivazione in vaso

Scegliete un vaso non troppo profondo. Sistemate sul fondo del vaso uno strato di argilla espansa, quindi ricoprite con del terriccio e poggiate delicatamente la pianta aggiungendo altro terriccio tutto intorno a questa. A questo punto bagnate la pianta e se il livello del terriccio cala troppo aggiungetene dell’altro.

Le Begonie, specie e varietà

begonia-semperflorens

Le begonie appartengono alla famiglia delle Begoniaceae, che include all’incirca 1000 specie e 15mila fra cultivar e ibridi. Una delle possibili classificazioni è quella che vede le begonie distinte in da fiore, da fogliame e arbustive.

Begonie da fiore

Begonia semperflorens

Fanno parte di questo gruppo le cosiddette begoniette, piante fiorite molto resistenti e adatte ad essere coltivate in vaso e in piena terra. I piccoli fiori (bianchi, rosa, rosa salmone, rossi) fanno bella mostra di sè dalla primavera all’autunno inoltrato, ma la pianta non resiste ai rigori dell’inverno; per questo motivo viene coltivata come annuale.

Begonie tuberose

Sono caratterizzate dalla presenza di un tubero rosso di 15-18 cm di diametro dalla cui base si diparte la pianta. I fiori sono anch’essi di grandi dimensioni (fino a 20 cm di diametro) e presentano una gamma di colori molto vasta: giallo, arancio, rosa, rosso e così via. L’epoca di fioritura va da Giugno a Novembre. Possono essere coltivate tanto in giardino quanto in appartamento.

Batteriosi del geranio, resta ben poco da fare

batteriosi del geranio

Nonostante gerani e pelargonium siano piante piuttosto resistenti, questo non le rende certo immuni dall’attacco di parassiti e malattie che possono condurle alla morte. Fra queste l’inesorabile batteriosi e la meno temibile, muffa grigia.

La cosiddetta batteriosi del geranio (Xanthomonas campestris pelargonii) è una malattia del geranio contro la quale purtroppo c’è ben poco da fare; l’unico intervento possibile infatti è quello di allontanare la pianta infetta per evitare che contagi le altre. La malattia ha origine durante la coltivazione e si manifesta subito dopo l’acquisto con sintomi ben precisi: le foglie presentano ingiallimenti e imbrunimenti di forma triangolare a partire dal margine e appaiono ripiegate a ombrella come se fossero appassite a causa della mancanza di acqua (motivo per cui si tratta certamente di batteriosi se la foglia non recupera il suo aspetto dopo l’innaffiatura).

Gerani, calendario delle cure stagionali

gerani cure mese per mese

Il geranio, denominazione sotto la quale ricadono due generi di piante diverse, è una specie a fioritura primaverile. La gran parte delle cure colturali va quindi effettuata nei momenti che precedono la fioritura e variano di intensità nei diversi mesi dell’anno.

Vediamo quindi di quali cure e interventi colturali necessitano i gerani mese per mese:

Gennaio e Febbraio

E’ il momento in cui la chioma è a riposo e le radici riducono la propria attività. In questa fase non sono necessarie cure particolari.

Marzo

Durante il mese di Marzo il terriccio va mantenuto umido e di tanto in tanto va smosso in maniera superficiale. Sempre in questa fase è possibile intervenire con un concime a lenta cessione.

Aprile, Maggio e Giugno

E’ il momento migliore per sostituire le piantine rinsecchite e troppo deboli vanno sostituite con altre più rigogliose. Da questo momento bisogna innaffiare e concimare con molta regolarità. E’ possibile anche tentare qualche riproduzione per talea dalle piante più ricche e rigogliose.

Piante rampicanti, caratteristiche generali

rampicanti

Le cosiddette rampicanti sono piante perenni caratterizzate dalla capacità di sviluppare abbastanza rapidamente fusti legnosi molto lunghi e in grado di aggrapparsi a supporti di vario genere. Le piante rampicanti possono avere sostegni naturali, quali alberi e arbusti, o sostegni artificiali quali pergole, graticci, reti, pilastri e così via, ma la loro buona riuscita dipende anche dalla scelta delle tipologie più adatte al clima, al tipo di terreno e allo spazio che occuperanno in giardino. A questo proposito, non bisogna mai trascurare il portamento della pianta e le dimensioni che questa potrà raggiungere una volta cresciuta, piante troppo grandi, dotate di radici molto robuste ad esempio, non andrebbero mai piantate troppo vicino a strutture murarie perchè ne potrebbero danneggiare le fondamenta.

In linea di massima, tutte hanno bisogno di terreni ben drenati e ricchi di sostanza organica e, fino a quando non hanno attecchito bene, necessitano di abbondanti irrigazioni periodiche, soprattutto nei mesi più caldi. Il terreno intorno alla rampicante va mantenuto pulito, libero cioè da detriti ed erbacce infestanti e le concimazioni non sono poi così necessarie. Se proprio vi si vuole fare ricorso meglio scegliere un fertilizzante bilanciato in fosforo, potassio e azoto, mentre i concimi troppo ricchi di quest’ultimo elemento vanno evitati perchè favoriscono la crescita del fogliame a discapito di quella dei fiori.

Gerani odorosi, aromi di frutti e spezie per rendere ancora più bello il giardino

Pelargonium graveolens

Spesso il geranio, fiore molto bello e di grande effetto, oltre che facile da curare, viene un pò snobbato da chi non se ne intende troppo di giardinaggio a causa del suo profumo leggermente sgradevole. Infatti forse non tutti sanno che fra le molteplici varietà di geranio ne esistono diverse profumate. Gli aromi speziati e fruttati offerti da questi gerani li rendono ideali per arricchire ancora di più i vasi e le fioriere, ma anche aiuole e bordure, posti in luoghi frequentati del giardino.

I gerani profumati possono essere divisi in tre gruppi:  i gerani che profumano di frutta, quelli che hanno un aroma pungente e quelli il cui profumo ricorda le rose. In ciascuna di queste grandi categorie troviamo piante fiorite appartenenti a specie diverse di gerani e pelargonium. Il loro profumo però si deve alle foglie che contengono un olio essenziale, il geraniolo, usato anche in farmacia e in erboristeria.

Geranio e Pelargonium, specie più diffuse

Come abbiamo già avuto occasione di dirvi, sotto il nome di geranio troviamo in realtà una moltitudine di piante appartenenti a due generi diversi, Geranium e Pelargonium, entrambi della Famiglia delle Geraniaceae. Vediamo adesso un breve elenco delle piante più diffuse nei notri giardini appartenenti all’uno e all’altro genere. Questo ci orienterà nella scelta delle piante più adatte alle nostre esigenze e al clima in cui viviamo.

Piante appartenenti al genere geranium

Geranium robertianum

geranium robertianum

Il geranium robertianum cresce anche spontaneamente e prospera nelle zone umide. Lo contraddistingue la colorazione rossa delle foglie in autunno.

Geranium sanguineum

geranium_sanguineum

Il geranium sanguineum necessita di poche cure colturali ed è particolarmente adatto ad essere coltivato in giardino come tappezzante. La varietà esistenti sono di colore rosso, rosa e bianco. Tra le più diffuse la “spessart” (rosa chiaro) e la “ingwersen’s variety” (rosa lilla).

Geranium psilostemon

Geranium_psilostemon

Il geranium psilostemon è particolarmente adatto alle bordure e in combinazione con piante erbacee perenni permette di creare in giardino angoli di sicuro effetto cromatico.

I gerani, quando e come rinvasare

pelargonium-apple-blossom-rosebud

Con il termine geranio facciamo in realtà riferimento a due tipi di piante fiorite entrambi appartenenti alla famiglia delle Geraniaceae: Geranium e Pelargonium. Il primo è originario di Europa e America settentrionale, il secondo proviene invece dal Sud Africa ed è il genere più diffuso nei nostri giardini.

Esistono moltissime tipologie di geranio distinte in base al portamento, alla forma e dimensione dei fiori e alle screziature delle foglie. In genere i gerani vengono coltivati in vaso, ma si prestano benissimo anche alla coltivazione in piena terra. Si tratta di piante molto resistenti che offrono una fioritura prolungata anche in condizioni climatiche avverse.

Si tratta comunque di una specie a fioritura primaverile e il momento migliore per la messa a dimora delle giovani piante è l’inizio della primavera. Per l’impianto scegliete un vaso piuttosto capiente dotato di aperture sul fondo e prima di rinvasare cospargetene il fondo con uno strato di argilla espansa alto almeno 5 cm. Questo piccolo accorgimento favorirà il drenaggio ed eviterà marciumi che potrebbero danneggiare le radici.

Albero di arancio, caratteristiche e cure

albero di arancio

L’arancio è decisamente l’agrume più diffuso al mondo e conta circa un centinaio di varietà. Originario dell’Asia,  pare sia stato importato in Europa da mercanti portoghesi nel XIV secolo, ma in realtà esistono versioni discordanti su come sia giunto fino a noi. Inoltre forse non tutti sanno che si tratta di un ibrido, forse tra pompelmo e mandarino, nonostante si riproduca come pianta a se stante ormai da molto tempo.

L’albero di arancio può raggiungere i 12 metri di altezza ma per agevolare le operazioni di raccolta dei frutti viene potato in modo da mantenere un’altezza inferiore ai tre metri. Le foglie, sempreverdi, sono allungate e carnose e i fiori, bianchi e profumatissimi, vengono chiamati zagare. I frutti si sviluppano da germogli, sempreverdi anch’essi, già a partire da Novembre e fino a Maggio a seconda delle varietà.

A seconda delle caratteristiche del frutto distinguiamo arance dolci e arance amare. Queste ultime si distinguono a propria volta in arance a polpa gialla (ovale, washington navel, navelina) e a polpa rossa (moro, tarocco, sanguinello). E’ interessante notare che le arance a polpa rossa si sviluppano pienamente solo in precise zone climatiche della Sicilia orientale e della Calabria, per questo motivo sono diffuse prevalentemente in Europa mentre è molto raro trovarle nel resto del mondo.

Prato all’inglese, ad ogni regione climatica il suo manto

prato all'inglese

Il prato ornamentale richiede senza dubbio molto impegno e dedizione, tuttavia con i necessari accorgimenti può essere realizzato e mantenuto al meglio anche da chi si dedica al giardinaggio per passione. Eleganza e comodità sono assicurate e con la scelta adeguata della vegetazione circostante si possono ottenere risultati davvero sorprendenti. Come vi abbiamo già accennato però sono molteplici i fattori di cui bisogna tenere conto durante la progettazione di un prato, che sia o meno all’inglese, prime fra tutti le condizioni climatiche della zona nella quale viviamo e che dovrà ospitarlo.

Allo stesso modo, vi abbiamo già parlato della differenza tra specie erbacee macroterme e specie microterme. Adesso vediamo in quali percentuali queste dovranno essere presenti nel nostro prato in funzione del clima che caratterizza la nostra regione:

Regione alpina

Il clima freddo con estati fresche e piovose  e gli inverni innevati rendono le specie microterme resistenti al freddo indispensabili nei prati alpini. La scelta dovrebbe ricadere su quelle più resistenti come festuche, agrostidi, loiette e poe.