Bonsai, lo stile eretto formale

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Oggi abbiamo spulciato la nostra immensa enciclopedia sui bonsai per parlarvi dello stile “eretto formale”. Come vi abbiamo anticipato in passato quando si parla di stili bonsai la scelta è abbastanza ampia e vogliamo darvi una infarinatura di tutto in modo tal di aiutarvi a muovervi il meglio possibile i questo mondo.

I bonsai che vengono plasmati in questo stile, sono spesso molto semplici ma maestosi. Prima di tutto partiamo con l’elencarvi quali sono le piante più adatte o comunque più utilizzate per l’eretto formale: cero, ginkgo, olmo, zelkova, faggio, carpino, castagno, cotogno cinese. Attenzione, piccola nota di colore: questo stile è ispirato alla vita naturale del normale faggio. Per dare vita a questo stile, meno facile da ricreare rispetto a quello che si potrebbe pensare in un primo momento, è necessari trovate il materiale giusto,in tutti sensi: a partire dagli strumenti per la manutenzione, fino ad arrivare al giusto esemplare. Non è facile infatti trovare degli alberi con un tronco perfettamente dritto e senza curve come lo stile richiederebbe.

Per ciò che concerne i rami, essi possono essere o inclinati verso il basso o semplicemente orizzontali. Quello che è importante è che mantengano un certo ordinamento. Cercate di seguirci: il primo ramo deve trovarsi ad un terzo dell’altezza dell’alberello, il secondo deve essere nel lato opposto rispetto al primo e più in alto, il terzo ancora più all’apice e posto sul retro e così via. E’ come se si dovesse ricreare una sorta di orologio tridimensionale con sei lancette. I rami ovviamente, secondo questo stile bonsai, devono non solo seguire un determinato ordine ma essere nella giusta prospettiva spaziale: questo significa che quelli in basso avranno un diametro maggiore di quelli in alto per evitare la sovrapposizione dei rami che impedirebbero alla luce di irradiare tutta la vegetazione.

Siete pronti a dare vita allo stile eretto formale?

Photo Credit | Thinkstock

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