Piante medicinali: la Valeriana

La Valeriana officinalis è un arbusto perenne appartenente alla famiglia delle Valerianacee, originario delle zone boscose dell’Europa e anche del nord America. Il nome di questa pianta deriva dal latino “valere”, che significa “rigoroso, sano”; la valeriana possiede uno sviluppo cespuglioso e può raggiungere anche i due metri di altezza per 80 centimetri di diametro.

Fisicamente si caratterizza per le foglie di colore verde brillante dalla forma lanceolata e dai piccoli fiori rosa o bianchi che spuntano in estate. La valeriana cresce spontaneamente nelle regioni a clima temperato, tuttavia può essere coltivata anche in giardino, in quanto si sviluppa senza bisogno di cure eccessive: si adatta a tutti i tipi di terreno, anche se preferisce quelli pesanti e neutri, cresce bene sia se rimane esposta al sole che in mezz’ombra, ama i climi temperati, ma resiste anche alle basse temperature. La riproduzione della valeriana avviene in primavera o in autunno per divisione della pianta, oppure in primavera per semina.

La valeriana è nota per le sue proprietà calmanti, tanto che le sue virtù vengono riconosciute anche dall’Agenzia italiana del farmaco, la quale classifica i medicinali a base di valeriana come sedativi che operano sul sistema nervoso centrale.

Erbe medicinali, la gramigna

La gramigna (Agropyron repens), da sempre considerata nulla più che un’erbaccia infestante, è in realtà una pianta erbacea dalle indiscutibili proprietà medicinali. Nota anche con i nomi comuni di dente canino e grano delle formiche, la gramigna può raggiungere un’altezza pari a un metro e mezzo ed è caratterizzata da lunghi rizomi dai quali si dipartono i fusti eretti dotati di foglie strette e piatte di colore verde che si presentano ricoperte da una fitta peluria; verdi sono anche i fiori, che crescono raccolti in spighe da giugno a settembre.

In virtù del suo contenuto di saponine, mucillagini e sali minerali, alla gramigna vengono attribuite soprattutto proprietà depurative, diuretiche ed emollienti. In particolare, grazie alla sua azione diuretica, la gramigna si rivela utile come coadiuvante, sotto stretto controllo medico, nella cura di problemi di salute quali cistititi, prostatiti e calcoli renali oltre che per il trattamento della ritenzione idrica e degli inestetismi della cellulite, ma trova largo impiego anche come antinfiammatorio, antidolorifico, espettorante e febbrifugo.

Erbe medicinali, l’equiseto

L’equiseto (Equisetum arvense), noto anche con il nome comune di coda di cavallo o coda cavallina, è un genere di piante che cresce spontaneo nel sottobosco, vicino a corsi d’acqua e piccoli ruscelli. E’ caratterizzato da un fusto eretto e segmentato di colore verde o marrone dal quale si dipartono lateralmente i filamenti di colore verde ai quali la pianta deve la propria denominazione popolare.

All’equiseto vengono riconosciute proprietà medicamentose come rimineralizzante, disintossicante, diuretico e coagulante. In particolare, questa pianta medicinale deve la propria azione rimineralizzante all’elevato contenuto di silicio, minerale che, insieme a calcio e magnesio, contribuisce all’accrescimento osseo; sempre al silicio deve la propria efficcacia disintossicante, mentre stimola la diuresi in virtù del proprio contenuto di sali di potassio, flavonoidi e saponine (equisetonina).

Piante officinali: la Calendula

calendula

La Calendula Officinalis è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Asteraceae originaria dell’Europa medicinale. La Calendula si caratterizza per numerosi fiori a forma di margherita di colore arancione o giallo, che spuntano dalla primavera all’estate e che sono commestibili, questi fiori, infatti, possiedono un delicato aroma di limone perfetto per insaporire le insalate o per le tisane.

La Calendula è una pianta dalla mille proprietà, oltre ai suoi fiori commestibili, viene usata in medicina come pianta officinale, in erboristeria e nell’industria cosmetica per produrre creme e trucchi. La Calendula possiede proprietà toniche, diuretiche, astringenti e antispasmodiche; il decotto di fiori e foglie è molto utile in caso di influenza, mentre il vino preparato con questa pianta aiuta contro il mal di denti.

L’olio essenziale estratto dalla Calendula è molto utile per chi ha l’acne o altre impurità cutanee, e può essere utilizzata anche nei bambini contro la dermatite da pannolino; è un valido aiuto sotto forma di tisana contro i dolori mestruali e come crema è un ottimo decongestionante ed idratante.

Piante officinali, il partenio

partenio pianta medicinaleIl Partenio (Tanacetum o Chrysanthemum parthenium), conosciuto anche con il nome comune di Amareggiola, è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Compositae (o Asteracee) come la Camomilla e il Crisantemo, con i quali condivide molte caratteristiche morfologiche.

Il suo utilizzo a scopi medicinali risale all’antichità e se ne trova traccia nel Naturalis Historia di Plinio. D’altra parte è l’etimologia stessa del nome a rivelarcene l’utilizzo dal momento che parthenium deriva dal greco pàrthenos, che significa fanciulla, vergine, mentre il nome tanaceto deriverebbe dal greco tànaos = lungo e akéomai = io guarisco.

La pianta era infatti utilizzata soprattutto per alleviare i dolori mestruali ma a partire dal diciottesimo secolo cominciò ad essere impiegata anche per la cura dell’emicrania (proprietà che avrebbe trovato conferma grazie a diversi studi scientifici).

Piante medicinali:Mughetto e Ortica; conosciamone le proprietà

piante curative

Il mughetto è un fiore dalle proprietà purificanti, indicato per la concentrazione e per combattere le energie negative create dagli stati depressivi.

Preparate un olio profumato, con cui ritemprarvi dopo un bagno caldo: versate in una bottiglia di vetro mezza tazza di olio di sesamo, mezzo cucchiaino d’olio di mandorle e 3 gocce di essenza di mughetto. Agitate bene e conservate in un luogo fresco e asciutto. Massaggiate l’olio su tutta la pelle del corpo con movimenti lenti e circolari, fino a completo assorbimento.

Se vedete che il vostro viso è stanco e sciupato, fate sciogliere a bagnomaria 2 cucchiai di cera d’api e aggiungete, mescolando, 4 cucchiai di miele e 5 cucchiai di fiori di mughetto sbriciolati. Conservate in un vasetto di vetro ben sigillato e usate la crema al massimo entro 15 giorni.

Erbe aromatiche di Marzo (prima parte)

erbe aromatiche di marzo

FRAGOLA (Fragaria vesca)

FRAGOLA

Ben nota pianticella erbacea perenne, stolo­nifera, che viene coltivata ovunque per la raccolta dei profumati, dolcissimi frutti. Cre­sce anche allo stato spontaneo sui primi con­trafforti alpini o al margine dei boschi. Ne esistono numerosissime varietà, a frutto gros­so o piccolo.

Si coltiva con discreta facilità purché si ab­bia a disposizione ottimo terreno, ben con­cimato.

Per evitare che le aiuole di fragole si co­prano di erbe infestanti, si usa coprire il terreno dove si sono appena interrate le giovani piante, con teli di plastica nera bu­cherellata. Dai fori usciranno soltanto le piante di fragola e le restanti specie erbacee finiranno per soccombere.

Serve, oltre che come prelibata frutta e per la preparazione di marmellate, gelatine e succhi, anche come diuretico, antireumatico, depurativo e antigottoso. A questo scopo basta bere 6 tazze al giorno di infuso prepa­rato con 5 gr di foglie ogni 100 di acqua.

Erbe medicinali di Marzo

 erbe medicinali

CARDO DEI LANAIOLI (Dipsacus fullonum)
CARDO DEI LANAIOLI

Specie biennale a fusto eretto, rigido, co­perto di aculei; le foglie sono oblunghe, spinose e i fiori riuniti in capolini conici so­no di uno stupendo color lillà-viola. Questa pianta vegeta abbondante in pianu­ra e, soprattutto, nei luoghi incolti di mon­tagna e di collina.

Si coltiva senza difficoltà, in normale terra da giardino, meglio se un po’ sassosa e sabbiosa.

Annaffiare poco; la semina si effettua in pri­mavera. Sconsigliabile  la coltura in vaso.

Serve per preparare un infuso (grammi 2 di foglie in 100 grammi di acqua) ad azione diuretica e sudorifera, assai efficace nelle forme influenzali o per guarire i raffreddori. I capolini di questa pianta servono per car­dare la lana, pettinare stoffe o rattinare il panno.

 

Il luppolo, la pianta dai mille usi

luppolo

Il luppolo (Humulus lupulus) è una pianta perenne appartenente alla famiglia delle Cannabaceae, che può raggiungere anche i sette metri di altezza; le foglie di questa pianta sono cuoriformi e picciolate, con la parte superiore ruvida e quella inferiore resinosa. È una specie dioica e quindi i fiori sono presenti su individui separati; i fiori maschili sono riuniti in pannocchie, mentre quelli femminili presentano un cono membranoso; entrambi sono di colore verde e la fioritura avviene in estate.

Il luppolo ama gli ambienti freschi e terreni fertili, non a caso cresce spontaneamente vicino ai corsi d’acqua, lungo le siepe e ai margini dei boschi; viene usato soprattutto per la produzione della birra o, meglio, per conferire alla bevanda quel caratteristico sapore amaro; prima del luppolo venivano usate altre spezie, ma questa pianta è migliore perché funge anche da conservante naturale in quando possiede proprietà antibatteriche; inoltre, il luppolo aiuta anche nella tenuta della schiuma e a coagulare le proteine in sospensione nella birra rendendola più limpida.

Il luppolo, e in particolare le sue infiorescenze femminili, vengono usate anche in fitoterapia, in quanto possiede proprietà sedative ed è un ottimo equilibratore nervoso, infatti  è utile per combattere l’insonnia e gli stati di eccitabilità legati al nervosismo.

Ortica, utilissima per la salute

ortica

Chi non ha mai avuto “un incontro ravvicinato” con una pianta di Ortica? Al contatto con la pelle, la sensazione di bruciore è immediata, tanto che verrebbe da pensare che si tratti di una pianta perfettamente inutile. E invece l’Ortica è una delle piante più utilizzate dal punto di vista medicinale per via delle sue numerose proprietà, di cui vi daremo conto più avanti.

In queste poche righe ci limiteremo alla presentazione dell’Urtica dioica, appartenente alla famiglia delle Urticacee e diffusa in tutte le zone a clima temperato.

Si tratta di una pianta caratterizzata da fusto eretto, foglie picciolate e dentellate e piccoli fiori di colore giallo. Le foglie sono ricoperte da una leggera peluria, responsabile delle irritazioni dell’epidermide, per via della presenza di acido caustico.

Erbe aromatiche: il Cardo Mariano

cardo mariano

Il Cardo Mariano è una pianta a fusto eretto e vigoroso, ha foglie grandi, lobate, dal colore verde intenso, lucenti con striature biancastre e bordo spinoso e ciliato. I fiori, di un bel color violetto sono circondati da brattee spinose e riunite in grandi capolini. La fioritura avviene in estate, e la pianta può raggiungere il metro e mezzo d’altezza.

Questa pianta a carattere seminfestante, è particolarmente diffusa nell’area mediterranea e principalmente nell’Italia del Sud e del Centro, più raramente nel Nord-Italia. Si rinviene con una certa facilità nei campi incolti, nei pascoli, lungo i margini dei sentieri, tra le macerie.

Di essa, si utilizzano le foglie, la radice e i semi. Le foglie van colte in primavera e fatte essiccare in luogo ombroso e ventilato, mentre le radici si asportano in primavera o in autunno. Mondate dalla terra si fanno essiccare dopo averle tagliate a pezzi. I semi si raccolgono per scuotimento dei capolini essicati.

Attenzione: i semi vanno usati solo dietro prescrizione medica.

 

Erbe aromatiche: l’Avena

avena

L’avena, è una pianta dal fusto cavo dotato di internodi, ha foglie lineari munite di una guaina con una breve ligula dentata che avvolge il fusto. I fiori di colore verde, tutt’altro che appariscenti, sono posti per lo più in numero di 2 in spighette pendute che a loro volta sono situate in una pannocchia terminale. La fioritura avviene in primavera, ed il fusto può superare il metro e mezzo d’altezza.

Pianta coltivata e conosciuta fin dai primordi dell’umanità, l‘avena è un vegetale di importanza fondamentale per la vita dell’uomo e degli animali. È coltivata in tutte le zone temperate d’Italia e del mondo, e di essa, si utilizzano i semi e la paglia raccolti allorché la pianta ha completato il suo ciclo biologico.

L’ avena, merita una stima assai più elevata di quella i che per solito le si attribuisce. Il suo impiego può essere di giovamento in più di un’affezione.

Piante medicinali: l’Agrimonia

agrimonia

Pianta eretta con fusto ramificato solo nella parte finale, ricoperto di peluria sul quale sono disposte in modo alternato le foglie imparipennate composte da foglioline ovali con margine dentellato, l’Agrimonia, fiori gialli riuniti in pannocchie semplici.

La fioritura avviene in estate,  quando la pianta raggiunge i 70 cm di altezza.

L’Agrimonia predilige i terreni soleggiati. Cresce spontanea lungo i sentieri, presso le macerie, sui cigli delle strade, nei luoghi isolati, dal piano all’alta collina. In Italia è abbastanza diffusa.

Dell’Agrimonia, si utilizzano le foglie e le sommità fiorite; la raccolta si effettua a fioritura appena iniziata, e la pianta va fatta essiccare in luogo ventilato all’ombra.

Conosciuta anche con i nomi di Eupatoria, Erba Vettonica, Grimonia, l’agrimonia contiene in particolare tannini e un olio essenziale. Ricca di proprietà salutari la pianta viene impiegata per:

  1. curare i disturbi di fegato;
  2. l’insufficienza epatica;
  3. le infiammazioni del cavo faringeo e della bocca;
  4. le malattie dei reni e delle vie urinarie;
  5. il diabete;
  6. i reumatismi;
  7. l’artrite;