Come seminare i cetrioli

coltivare cetrioli

Il cucumis sativus è una pianta annuale appartenente alla famiglia delle Cucurbitaceae, che produce un frutto allungato dalla buccia formata da protuberanze e dalla polpa croccante chiamato cetriolo. Il cetriolo è il protagonista indiscusso delle insalate estive, perché è fresco, delicato e leggero: con le sue sole 15 calorie ogni 100 grammi è perfetto per le diete ipocaloriche. Coltivare il cetriolo è molto semplice e, sebbene sia preferibile farlo in piena terra, è possibile seminarlo anche all’interno di vasi con diametro di almeno 40 centimetri da porre nel balcone di casa.

Aprile e maggio sono i mesi più adatti per procedere alla semina, ma visto che le temperature di queste ultime settimane siete ancora abbondantemente in tempo per farlo. A prescindere dal luogo nel quale avete deciso di seminarlo, in terra o in vaso, dovete preparare un terreno molto fertile e morbido nel quale praticare dei fori larghi più o meno come il dito indice, in ciascun foro sistemate non più di 4 semi e copriteli con la terra.

Se piantate i cetrioli nel terreno, i fori devono essere distanti circa 40 centimetri l’uno dall’altro, se invece procedete in vaso, calcolate 4 semi per ogni contenitore. Appena la germinazione sarà avvenuta, estirpate le piantine esili e lasciate solo quelle più robuste; in questa fase procedete con la concimazione a base di fertilizzati fosfo-azotati.

Fioriture di maggio: l’Azzeruolo

azzeruolo

L’Azzeruolo (Crataegus azarolus)

Fioritura: da aprile a maggio
Impianto:
in primavera
Tipo di pianta:
perenne rustica
Altezza max:
4-5 metri

Tra le fioriture più spettacolari del mese di maggio, non possiamo non nominare quella dell’Azzeruolo (o Lazzeruolo), pianta appartenente alla famiglia delle Rosacee ed originaria dell’Asia Minore e dell’Isola di Creta, diffusa alle nostre latitudini sia al nord che al sud.

Si tratta di un albero da frutto che non supera i 5 metri di altezza, presentandosi in forma arborea o cespugliosa, con tronco eretto e chioma allargata, costituita da rami spesso spinosi. Le foglie sono divise in cinque lobi ovali o cuneiformi, dal colore verde brillante. I fiori sono bianchi, riuniti in gruppi più o meno consistenti nel numero. I frutti sono di forma tondeggiante, con dimensioni differenti a seconda che la pianta sia selvatica o coltivata (allo stato spontaneo i pomi sono più piccoli) e colore che va dal bianco al giallo al rosso, secondo il grado di maturazione. La polpa contenuta nei frutti è agrodolce con sapore simile a quello delle nespole. Come coltivare l’Azzeruolo?

Lavori nell’orto: seminare i pomodori

seminare i pomodori

Continuiamo la rassegna dei lavori da fare nell’orto in questo periodo; dopo aver visto come procedere per la semina delle bietole, adesso passiamo a quella dei pomodori. Il pomodoro, botanicamente conosciuto come Solanum lycopersicum, è una pianta appartenente alla famiglia delle Solanaceae, originaria dell’America centro-meridionale e giunta in Europa nel 1540 ad opera del conquistatore spagnolo Hernán Cortés.

Il pomodoro è largamente usato per scopi alimentari: può essere consumato crudo come ingrediente dell’insalata oppure passato per ottenere sughi o altri piatti. Il pomodoro è una pianta perenne quando cresce spontanea, mentre è stagionale se viene coltivata; prima di procedere con la semina è molto importante occuparsi del terreno che deve essere ricco e drenato.

Questa pianta teme il freddo e, per questo, a meno che non venga coltivato in serra, maggio-inizio giugno è il momento più opportuno per seminarlo. Già nell’autunno precedente il terreno dovrebbe essere stato fertilizzato e concimato.

Lavori nell’orto: seminare le bietole

bietola

La bietola da coste è un ortaggio appartenente alla famiglia delle Chenopodiaceae, originario dell’Europa Meridionale, e particolarmente diffuso nelle regioni del bacino del Mediterraneo. Questa verdura viene spesso indicata con diversi nomi, tra i quali bietola, costa, bieta; in realtà si tratta di una barbabietola alla quale sono state selezionate le foglie al posto delle radici. La sua caratteristica principale è quella di avere coste molto carnose che vanno consumate cotte, anche se esistono delle varietà con coste più piccole che possono essere mangiate anche crude.

Le bietole debbono essere seminate tra aprile e maggio, nelle regioni più fredde va bene farlo anche in giugno, quindi siete ancora in tempo per procedere; la raccolta delle coste può essere effettuata sia a fine estate che in autunno. Vediamo come procedere per la semina.

Coltivare la menta

menta spicata

Tra le piante aromatiche la menta è sicuramente quella da  maggiori soddisfazioni a chi la coltiva; avere una pianta di menta a portata di mano può infatti regalare più di un piacere: dall’inconfondibile aroma che diffonde nell’aria alla possibilità immediata di aggiungerne qualche foglia a bevande e pietanze per decorarle o esaltarne il gusto.

Il genere menta comprende una moltitudine di specie e varietà perenni, rustiche o semirustiche tra le quali menta piperita, menta acquatica, menta arvensis, menta longifolia (nota anche come menta forte), menta rotundifolia, menta spicata o viridis, solo per citarne alcune, che si distinguono per dimensioni, caratteristiche dei fiori e delle foglie, aroma.

In linea di massima però tutte le specie di menta hanno foglie lanceolate ricoperte da una sottile peluria di colore verde scuro (menta piperita), verde brillante e variegate (menta suaveolens variegata). I fiori, tubolari o campanulati, crescono sempre raccolti in spighe e fanno la propria comparsa sulla pianta in estate per rimanervi fino ad autunno inoltrato.

Difendere le piante dalle piogge primaverili

piante e piogge primaverili

In questi giorni in cui il tempo non accenna a smettere di piovere, le piante hanno bisogno di qualche attenzione extra. Di sicuro la pioggia è benefica per le piante, ma quando inizia ad essere troppo può provocare anche dei danni.

I problemi principali sono per le piante che stanno in contenitori esposti alla pioggia nei balconi, che rischiano l’asfissia radicale; infatti, la carenza di ossigeno alle radici è provocata dall’acqua che, se troppo abbondante, satura lo spazio disponibile; questo inconveniente è particolarmente dannoso per le piante che non amano l’acqua o che hanno bisogno di un substrato poco drenato.

La soluzione migliore in questo caso sarebbe quella di togliere la pianta dall’esposizione alla pioggia, ma se ciò non è possibile, togliete almeno i sottovasi, che rimangono sempre pieni d’acqua, e sopraelevate i vasi rialzandoli leggermente. Fate attenzione anche ai fori di drenaggio che non devono essere otturati; se ciò è successo, ed è possibile accorgersene al tatto, spingete con un punteruolo la pallina di argilla o di terriccio che fa da tappo, in modo da far scorrere l’acqua più facilmente. Dopo i giorni di pioggia, le piante non dovranno essere più annaffiate almeno fino a quando il terreno non si sarà asciugato del tutto.

Asimina, il Banano del nord

asimina

L’Asimina triloba, detta anche Banano del nord o Banano del Paranà, è una pianta originaria dell’est degli Stati Uniti ed appartenente alla famiglia delle Annonacee.

E’ una pianta a crescita piuttosto lenta che può arrivare a raggiungere i 10 metri di altezza, con fusto corto e chioma tondeggiante, formata da rami abbastanza disordinati. Le foglie sono ovali, di colore verde scuro nel periodo vegetativo e giallo intenso in autunno.

I fiori sono appariscenti e compaiono in primavera, decorando la pianta di uno splendido rosso-violaceo. Successivamente faranno la propria comparsa i frutti oblunghi e verdi, che contengono una polpa biancastra dal sapore molto simile a quello della banana e dell’ananas.

Anguria, coltivazione

coltivazione anguria

Se siete dediti alla cura dell’orto, maggio è il mese giusto per seminare le angurie, o cocomeri che dir si voglia. Ecco quindi alcune indicazioni utili per l’ottenimento di un raccolto soddisfacente:

Per cominciare, prima della semina preparate il terreno con abbondanti concimazioni a base di letame, quindi seminate direttamente in piena terra lasciando cadere 2 o 3 semi di anguria in buche profonde una cinquantina di cm distanziate tra loro un metro, un metro e mezzo. Se disponete di abbastanza spazio e decidete di seminare su più file lasciate invece almeno due metri di spazio tra una fila e l’altra. Naturalmente il vostro orto dovrà essere in pienissimo sole, condizione ottimale per la crescita delle angurie come per quella di ogni altro prodotto orticolo.

Una volta spuntate le prime piantine dovrete procedere al loro diradamento lasciando per ogni buca solo i due esemplari che vi sembrano più promettenti, quindi dovrete impegnarvi al massimo per tenere il terreno ben arieggiato e pulito: zappettate spesso e procedete regolarmente alla eliminazione delle erbacce infestanti; naturalmente il diserbo in prossimità delle giovani piante dovrà essere rigorosamente manuale.

Lavori da fare nell’orto nel mese di maggio

lavori orto maggio

Maggio è il mese giusto per seminare in piena terra i prodotti orticoli caratteristici dell’estate: fagioli, fagiolini, peperoni, zucchine, melanzane, cetrioli ma anche fragole e carote tardo-estive. Per ottenere buoni risultati anche in un fazzoletto di terra occorre però procedere con metodo ed osservare alcune semplici regole: assicuratevi ad esempio che le piante rampicanti (come pomodori e fagioli) abbiano adeguati sostegni che avrete cura di preparare e fissare sin da prima della semina in modo che siano già al proprio posto quando le piantine inizieranno a germogliare.

Una volta fatta la semina o il trapianto degli ortaggi che intendete coltivare il vostro compito principale sarà quello di controllare che le erbacce non li soffochino sul nascere, quindi procedete quotidianamente al diserbo che in prossimità delle giovani piante dovrà essere rigorosamente manuale. Naturalmente dovrete anche irrigare: fatelo costantemente ma evitando inutili eccessi e soprattutto avendo molta cura di non bagnare le foglie; gli eccessi idrici impediscono ai semi di attecchire come dovrebbero ed espongono le coltivazioni a marciumi radicali e malattie fungine.

Cocos nucifera, la noce di cocco

cocos nucifera

La Cocos nucifera, meglio conosciuta alle nostre latitudini come noce di cocco, è una pianta appartenente alla famiglia delle Palmae ed originaria dell’arcipelago indonesiano, da dove poi si è diffusa in tutte le zone a clima temperato del pianeta.

Nelle zone di origine viene coltivata per la produzione delle noci di cocco, mentre in questa parte del mondo il Cocos nucifera viene allevato per lo più a scopo ornamentale, per decorare giardini o interni con il suo splendido fogliame.

Si tratta di una pianta caratterizzata da un fusto eretto, che può raggiungere anche i 40 metri di altezza (nella coltivazione domestica non supera i 2-3 metri), con corteccia dal colore grigiastro e chioma costituita da una sorta di corona di foglie lunghe 4-5 metri. I fiori sono piccoli, di colore giallastro, mentre i frutti sono rappresentati da drupe grandi e pesanti, dure all’esterno e più morbide nella parte interna (le classiche noci di cocco, utilizzate sia come frutto fresco che come ingrediente per dolci e bevande).

Alberi da frutto: il Nespolo comune

nespolo comune

Il Nespolo comune (Mespilus germanica) è un albero da frutto appartenente alla famiglia delle Rosacee ed originario della zona caucasica, diffuso ormai in tutta l’Europa sia allo stato spontaneo che coltivato.

Si presenta in forma arbustiva o arborea, superando raramente i 5-6 metri di altezza, con portamento eretto e corteccia liscia dal colore grigiastro. La chioma è tondeggiante e presenta foglie ovali molto grandi, colorate di verde scuro sulla pagina superiore e più chiare in quella inferiore.

I fiori fanno la propria comparsa nel periodo primaverile, lasciando poi il posto a frutti arancioni sormontati da una sorta di “corona”. Se consumati freschi, risultano acidi ed amari per il palato, ed è per questo che solitamente vengono messi ad appassire al buio per essere consumati successivamente o per farne delle marmellate.

Fragaria vesca, ovvero la fragola di bosco

fragaria vesca

La Fragaria vesca è il nome botanico della fragola di bosco, che si distingue dalle specie ibride per il fatto di avere un frutto piccolo e morbido; da qui l’appellativo vesca che in latino significa molle. La Fragaria è una pianta erbacea appartenete alla famiglia delle rosacee che cresce spontanea nei sottoboschi italiani e che raggiunge solitamente i 20 centimetri di altezza. In primavera e in estate produce dei piccoli fiori a cinque petali di colore bianco, e, sempre nello stesso periodo produce anche i frutti rossi, punteggiate da semi.

Le fragole di bosco sono commestibili, anche se per la coltivazione in genere vengono usate altre varietà di fragaria, in genere ibridi che producono frutti più grandi.

La Fragaria ama i luoghi freschi e ombreggiati, per questo il loro habitat naturale è il sottobosco; non temono il freddo anche se le gelate possono seccare la pianta. Predilige i terreni soffici e sciolti, umidi e freschi, costituiti in gran parte da materia organica, che quindi, se coltivate gli va fornito sotto forma di terriccio.

Alberi da frutto: l’Actinidia (kiwi)

actinidia

L’Actinidia chinensis, meglio conosciuta come kiwi, è una pianta rampicante appartenente alla famiglia delle Actinidiacee ed originaria della Cina meridionale, molto apprezzata per la deliziosità dei suoi frutti.

Generalmente non supera i 4-5 metri di altezza ma a seconda della specie e delle condizioni ambientali può raggiungere dimensioni molto più consistenti. Si presenta come una liana, che si arrampica ai sostegni attraverso i viticci, con foglie cuoriformi o tondeggianti, dal colore verde scuro sulla pagina superiore e più chiaro su quella inferiore.

I fiori sono costituiti da 5-6 petali color bianco crema e compaiono sui rami nel periodo che va da giugno ad agosto. I frutti sono ovali, di colore marrone, ricoperti di peluria e contengono una polpa verde puntinata di semi neri o viola e particolarmente ricca di vitamina C.

Piante aromatiche: la Noce moscata

noce_moscata

Quella che noi chiamiamo comunemente noce moscata non è altro che una spezia estratta dal frutto della Myristica fragrans, pianta appartenente alla famiglia delle Myristicacee ed originaria delle Isole Molucche, ma coltivata ormai in tutte le zone a clima tropicale.

Si tratta di un albero che può raggiungere i 10 metri di altezza con il suo fusto eretto e la chioma allargata molto simile nell’aspetto alla pianta di arancio. Le foglie sono ovali ed appuntite, dal colore verde brillante nella pagina superiore, mentre i fiori sono a forma di campanula, riuniti in racemi o singoli (a seconda del sesso) e presenti sui rami per quasi tutto l’anno.

I frutti somigliano a delle pesche, sebbene siano di dimensioni più contenute, dal colore verde o giallo a seconda del grado di maturazione. La polpa viene utilizzata nella preparazione di marmellate e confetture, specie nelle zone di origine, anche se la coltivazione della pianta è finalizzata alla produzione della classica noce moscata, ovvero del seme contenuto nella grossa noce al centro del frutto.