Il Punteruolo Rosso fa strage di palme a Roma

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Ci siamo già occupati del Punteruolo Rosso – responsabile della morte di numerosissime palme in tutto il Pianeta – ed abbiamo anche proposto delle soluzioni (poche, ahimé) in caso di malattia conclamata  o proprio per prevenire l’attacco di questo fastidiosissimo coleottero proveniente dall’Asia. Perché dunque tornare sull’argomento?

Lo spunto ci è arrivato da un interessante articolo del Corriere della Sera, che riporta la preoccupazione dello storico degli alberi Antimo Palumbo riguardo alla situazione allarmante delle palme romane, attaccate da qualche settimana dal parassita e già gravemente danneggiate (in alcuni casi irrimediabilmente).

Gladiolo, il fior di spada

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Tra i fiori che adornano i nostri giardini, il Gladiolo è certamente uno dei meno resistenti in termini di tempo, pur regalando alla vista un eccezionale spettacolo di colori ed eleganza. Appartiene alla famiglia delle Iridacee e deve il suo nome a Plinio, che notò la somiglianza delle foglie con la classica spada corta dei Romani, il Gladius.

In natura ne esistono più di 150 specie, molte delle quali sconosciute, mentre sono ben noti gli ibridi, coltivabili sia in vaso che in piena terra e particolarmente usati come fiori recisi.

La pianta del Gladiolo è caratterizzata da lunghe foglie appuntite e da fiori dei più disparati colori, riuniti in spighe semplici o doppie. Fiorisce da maggio ad ottobre, a seconda della varietà, regalando così un tocco di colore per gran parte dell’anno.

Annaffiare le piante in vaso: cosa c’è da sapere

annaffiare le piante in vaso

L’annaffiatura delle piante in vaso costituisce la maggiore preoccupazione di chi possiede dei fiori, perché l’irregolare distribuzione d’acqua può causare il deperimento e, talvolta, addirittura la morte della pianta. La frequenza delle annaffiature è determinata da diversi fattori, come, ad esempio, l’ampiezza del vaso, la porosità del recipiente, lo sviluppo delle radici, l’abbondanza del fogliame e la temperatura.

Eccezione fatta per i casi particolari, la norma generale suggerisce di annaffiare quando, grattando il terriccio superficiale, appare asciutto anche lo strato sottostante. Un grave rischio per le piante è costituito dai ristagni di acqua originati dall’ostruzione del foro di scolo, oppure dalla permanenza di acqua nel portavaso.

Melograno, pianta della fertilità

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Se volete allietare la vista con una pianta colorata e decorativa, pur non volendo rinunciare all’esigenza di avere frutta fresca per la vostra tavola, puntate pure sulla coltivazione del Melograno.

Il nome scientifico è Punica, appartenente alla famiglia delle Punicacee e coltivata originariamente in Asia occidentale, per trovare poi ampia diffusione in tutto il bacino del Mediterraneo. Comprende due sole specie, vale a dire la Punica granatum (il classico Melograno che finisce per arricchire le nostre tavole) e la Punica protopunica, oramai in via di estinzione.

In queste poche righe ci occuperemo per lo più della prima specie, illustrandone caratteristiche, cure e proprietà medicinali, nella speranza che le informazioni proposte vi siano utili per una buona coltivazione del Melograno.

Il Criptanto

Cryptanthus

Diversamente da molte altre bromeliacee il cryptanthus nel suo ambiente naturale vive sul terreno e non sugli alberi. La maggior parte delle specie di questo genere è priva di fusti e le corte foglie lanceolate e arcuate formano una bella rosetta a livello del suo­lo; i fiori sono in genere insignificanti. Le specie sono in maggioranza originarie della giungla brasiliana; qualche volta è possibile trovare centinaia di queste piante, diverse per colore e disegno delle foglie, riunite a formare fitti tappeti sul suolo forestale. Sono piante molto adattabili e si possono coltivare in vaso, oppure anche sistemare in un giardino in bottiglia fissati a un pezzo di muschio o di corteccia.

Il nome latino, che significa ‘nascosto‘, è appropriato, poiché i fiori, insignificanti, color crema o biancoverdastro, che appaiono qua e là sulla pianta, sono nascosti in parte dalle foglie.

Coffea, la pianta del caffè (ma non solo)

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La Coffea, meglio conosciuta come pianta del caffè, appartiene alla famiglia delle Rubiacee ed è originaria delle zone tropicali dell’Africa. Si tratta di una pianta arbustiva o arborea, coltivabile sia in piena terra che in vaso, che può raggiungere un’incredibile altezza.

Generalmente viene coltivata nei Paesi a clima mite, ma non è raro trovare anche alle nostre latitudini degli spendidi esemplari di Coffea, usati per lo più a scopo ornamentale.

Questo genere di pianta, infatti, è particolarmente decorativo, per via delle grandi foglie ovali e seghettate che le donano un aspetto caratteristico. Per non parlare poi dei fiori bianchi raggruppati in grappoli, che lasciano via via il posto a delle meravigliose bacche rosse, contenenti due semi (i chicchi di caffè veri e propri).

Mettere a dimora i rosai: questo è il periodo giusto

mettere a dimora i rosai

L’autunno è il periodo giusto per mettere a dimora le rose, in modo da garantirsi una bella fioritura in primavera. La prima cosa da fare è scegliere la posizione più adatta, cioè quella lontana da correnti fredde ed esposta in pieno sole. Il passo successivo è quello di scavare la buca che ospiterà la pianta e che deve essere grande il doppio della zolla del vaso; sul fondo della buca va posizionato uno strato di drenaggio formato da ghiaia e terriccio e un abbondante livello di fertilizzanti organici.

Prima di togliere la rosa al vaso va fatta una potatura in modo da ridurre il volume dei rami, dopodiché sdraiate il vaso e, con una trazione costante, strattonate la pianta; una volta fatto ciò, controllate le radici, perché  l’essere state a lungo chiuse nel vaso potrebbe averle rese attorcigliate.

Clematis, eleganza e colore in giardino

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Nella scelta della pianta più adatta ad arredare il nostro giardino, siamo spesso condizionati dal clima della regione in cui viviamo o dalla particolare esposizione della nostra casa. Ecco allora una pianta che fa al caso nostro, la Clematis, capace di adattarsi perfettamente a qualunque temperatura.

Questo non significa che possiamo piantare una qualunque specie di Clematis in modo indifferenziato, ma solo che ci sono delle varietà che resistono meglio alle temperature rigide dell’inverno ed altre capaci di sopportare il sole cocente della stagione estiva. Quando selezioniamo la nostra piantina, dunque, dobbiamo tenere in considerazione l’ambiente di messa a dimora, chiedendo ad un esperto del settore quale sia quella che meglio si adatta alle nostre esigenze.

E dopo il necessario preambolo, passiamo alla descrizione di questa spettacolare pianta rampicante, che comprende circa 250 specie sia erbacee che legnose. Il nome viene dal greco klema-atos, ovvero tralcio di vite, e fa riferimento ai piccioli delle foglie che si attorcigliano attorno al supporto per poi arrampicarsi.

Agrifoglio, simbolo del Natale

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Dopo aver parlato di caratteristiche ed usi del Pungitopo, non potevamo mancare di dedicare un capitolo al suo “fratello maggiore”, l’Agrifoglio, sebbene il Natale sia ancora piuttosto lontano. Eh si, perché questa particolare e suggestiva pianta è legata soprattutto alla tradizione natalizia, tanto che in quel periodo dell’anno non può mancarne un ramoscello in ogni casa.

Ma andiamo per ordine e cominciamo col dire che il nome scientifico dell’Agrifoglio è Ilex Aquifolium, appartenente alla famiglia delle Aquifoliacee e diffuso in gran parte della nostra Penisola. In natura ne troviamo circa 400 specie (ibridi compresi), soprattutto allo stato spontaneo, sebbene sia sempre più comune la coltivazione domestica.

E’ una pianta arborea o arbustiva che arreda e riempie l’ambiente circostante con le sue foglie ovali dai bordi spinosi e con le caratteristiche bacche rosse, che regalano uno spettacolo senza eguali nel periodo invernale.

Kerria japonica, la pianta che viene dall’Asia

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La Kerria japonica è una pianta appartenente alla famiglia delle Rosacee, originaria delle regioni asiatiche; è un arbusto a foglia caduca di forma arrotondata, di medie dimensioni che raggiunge i 250 cm di altezza. Possiede fusti sottili, arcuati e ramificati, e produce numerosi germogli.

La Kerria japonica fiorisce da marzo fino a maggio con piccoli fiori di colore giallo dorato con cinque petali, simili a piccole rose gialle; la pianta può essere coltivata in giardini di medie e piccole dimensioni, e anche in vaso, purché piuttosto grandi. Questa pianta deve essere messa a dimora in questo periodo dell’anno e deve essere collocata in posizioni soleggiate, ma sopporta anche l’ombra, anche se le piante messe in questa zona tendono a diminuire la fioritura.

Pungitopo, fiore di buonaugurio

pungitopo

Nel nostro viaggio virtuale alla scoperta delle piante più belle e caratteristiche, ci soffermiamo oggi sul Ruscus aculeatus, meglio conosciuto come Pungitopo. Il nome comune deriva dall’antica usanza di mettere tale pianta attorno alle provviste, in modo da proteggerle dall’attacco dei topi, grazie alle “foglie” spinose e pungenti, appunto.

In realtà, quelle che noi chiamiamo foglie altro non sono che i cosiddetti cladodi, importantissimi per la fisiologia della pianta, perché capaci di provvedere alla fotosintesi clorofilliana al posto delle foglie vere e proprie, che invece sono interrate e disposte sulla parte inferiore del fusto.

In primavera tra i cladodi sbocciano dei piccoli fiori verdastri, che daranno poi origine ai frutti del Pungitopo, rappresentati dalle classiche bacche rosse, visibili in autunno-inverno.

Ibiscus, le cure colturali

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L’Ibisco (Hibiscus) è un genere della famiglia della Malvaceae che comprende circa 300 specie fra alberi, arbusti e piante erbacee perenni e annuali. Originario dell’Asia, è attualmente coltivato a scopi ornamentali in Europa e nell’America del nord per la bellezza dei suoi fiori imbutiformi, semplici o doppi di colore bianco, rosso, rosa, giallo e salmone.

Ad essere usato come pianta ornamentale è soprattutto l’Hibiscus Syriacus, una varietà rustica molto resistente al freddo che fiorisce in estate, mentre adatta a climi più miti è l’Hibiscus rosa sinensis, detto anche Ibisco della Cina, varietà dai magnifici fiori rosso intenso a fioritura primaverile-estiva. Entrambi possono essere coltivati in piena terra o in grossi vasi in terrazza.

Lantana, la pianta sempreverde del Sud America

Lantana

La Lantana è una pianta appartenente alla famiglia delle Verbenacee, originaria dell’America centro meridionale, che comprende circa 150 specie di piante arbustive perenni. I fiori sono tubulosi con la caratteristica di cambiare colore: sbocciano e poi cambiano tonalità con il passare dei giorni; queste piante fioriscono dalla primavera all’autunno.

La Lantana può essere coltivata all’aperto, a condizione di essere protetta in modo appropriato nelle zone particolarmente fredde, perché è molto sensibili al gelo; è possibile coltivarla anche in vaso, da tenere riparato in inverno e da trasferire all’aperto da maggio fino ad inizio autunno. Le Lantane necessitano di luce e di un terreno drenato e fertile, da annaffiare molto durante l’estate e da inumidire appena durante l’inverno. La moltiplicazione della Lantana può essere fatta sia per semina sia per talea, e va messe a dimora in questo periodo esponendola al pieno sole e annaffiandola abbondantemente.

Azalea, un tocco di colore per la casa ed il giardino

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Siete alla ricerca di una pianta che possa rallegrare un angolo “morto” del vostro appartamento? E allora precipitatevi in un vivaio e puntate diritti verso la zona riservata alla coltivazione dell’Azalea, pianta dal fascino particolare, che regalerà uno spettacolo di colori alla vostra casa.

Appartiene al genere Rhododendron della famiglia delle Ericacee ed è originaria del Nord America e dell’Eurasia. In Italia arrivò intorno al 1800 grazie agli inglesi, che contribuirono a renderla una delle piante più diffuse nel Belpaese.

In natura esistono circa 500 specie di Azalee, più innumerevoli ibridi, coloratissimi e caratteristici, a seconda degli incroci dai quali provengono. In linea di massima le Azalee si possono suddividere in varietà a foglia caduca (l’Azalea pontica e l’Azalea mollis, ad esempio) e varietà a foglia persistente (molto raffinata è l’Azalea kurume, con fiori piccoli e compatti).