Garofano, il fiore degli Dei

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Non sempre è facile trovare la soluzione ideale per gli angoli soleggiati del giardino, considerando che parecchie specie di fiori prediligono la sistemazione in penombra o comunque al riparo dalla luce diretta. Quale pianta scegliere dunque per le zone più calde e luminose? Beh, il Garofano potrebbe rappresentare un ottimo espediente per ovviare al problema.

Cominciamo con qualche nozione generale, ricordando che il nome scientifico del Garofano è Dianthus, appartenente alla famiglia delle Caryophyllaceae. Proviene dalle zone temperate del pianeta ed è per questo che predilige l’esposizione in aree piuttosto calde.

La mitologia greca racconta che questo fiore nacque dalle lacrime versate da un pastore sedotto e abbandonato dalla dea Diana, mentre la tradizione cristiana fa risalire l’origine del Garofano dalle lacrime versate dalla Madonna ai piedi della Croce. Ad ogni modo, qualunque sia la credenza popolare, il Garofano è conosciuto come il fiore degli Dei.

La gardenia, il fiore d’Ottobre

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Fin dai tempi più antichi il profumo è considerato una delle prerogative essenziali per determinare il pregio di un fiore, anche perché nella fragranza delle corolle gli uomini hanno sempre creduto di ravvisare una componente magica. Non è difficile, a questo punto, individuare una delle ragioni che hanno determinato la grande popolarità di uno dei fiori più profumati: la Gardenia.

Legata a vicende letterarie e sentimentali, usata come ornamento muliebre in uno dei periodi più romantici della storia, dalla fine del ‘700 all’inizio del nostro secolo, la Gardenia simboleggia l’«ammirazione», la «galanteria» e la «purezza dei sentimenti».

Purtroppo il rigore invernale del nostro clima, almeno per quanto riguarda le regioni più settentrionali d’Italia, non ci consente di coltivare ovunque in pien’aria le varie specie di Gardenia. È possibile conservare questa pianta in appartamento tenendo presente che gli esemplari di Gardenia non possono vivere costantemente in ambiente chiuso se non in serra e quindi si possono portare in casa solamente quando stanno per fiorire.

Lilium, purezza ed eleganza

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Se volete regalare un tocco di eleganza al vostro giardino, troverete nel Lilium la soluzione ideale. Appartiene alla famiglia delle Liliacee ed in natura è possibile trovarlo in ottanta specie diverse, accomunate dalla bellezza maestosa che offre la fioritura.

La specie più nota è senza dubbio il Lilium Candidum, conosciuto a livello popolare come Giglio della Madonna, Giglio di San Luigi o Giglio si Sant’Antonio, ed è per questo che appare frequentemente in ritratti o statue di natura religiosa. Da sempre infatti il Giglio simboleggia la purezza e la castità, anche al di fuori dell’ambiente prettamente cristiano. La tradizione mitologica vuole che il Giglio sia nato da una goccia di latte sfuggita dal seno di Alcmena mentre allattava il piccolo Ercole.

Verbena, le specie più diffuse

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La Verbena è una pianta annuale, biennale o perenne (a seconda della specie e della collocazione geografica) appartenente alla famiglia della Verbenacee. Comprende più di 250 specie, in genere spontanee, anche se non è difficile trovarne alcune che si adattano perfettamente alla coltivazione domestica.

Il nome deriva dal latino Verbenae, che stava ad indicare un ramoscello sacro, dato che questo genere di pianta veniva spesso usato in cerimonie religiose. Ma c’è anche un’etimologia diversa che associa il termine Verbene al celtico Ferfaen, ovvero “scacciare via la pietra”, visto l’impiego della pianta nella cura dei calcoli.

Uso officinale a parte, la Verbena è una pianta molto adatta ad arredare giardini ed aiuole ed a mostrarsi in tutto il suo splendore nella fioritura estiva, quando esplode in una miriade di fiori colorati e dalla gradevole profumazione. Come detto, esistono diverse specie di Verbena, ognuna delle quali presenta caratteristiche ed esigenze differenti. Dopo il salto troverete un elenco delle specie più diffuse con relativa gallery finale.

Le begonie, cure colturali

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Qual è il momento migliore per piantare le begonie? Di quali cure necessitano dopo la messa a dimora? E’ opportuno intervenire con concimazioni e potature? E se si, quando e in che modo? Di seguito la risposta a tutti i vostri interrogativi:

Messa a dimora

Tutte le begonie hanno bisogno di climi miti e umidità costante, quindi il momento migliore per l’impianto è la primavera inoltrata, quando il rischio di gelate tardive è ormai passato. Quasi tutte prediligono un’esposizione luminosa e un terreno molto umido e permeabile. Le piante prescelte in base alla destinazione ambientale vanno interrate al più presto possibile dopo l’acquisto. Prima di estrarre la piantina dal contenitore originario bagnatela abbondantemente. Se non potete mettere subito a dimora le piante abbiate cura di mantenere sempre umido il terriccio.

Coltivazione in vaso

Scegliete un vaso non troppo profondo. Sistemate sul fondo del vaso uno strato di argilla espansa, quindi ricoprite con del terriccio e poggiate delicatamente la pianta aggiungendo altro terriccio tutto intorno a questa. A questo punto bagnate la pianta e se il livello del terriccio cala troppo aggiungetene dell’altro.

Felce, semplicità e magia

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Se volete creare un angolo di verde perenne nel vostro giardino, la Felce può essere la soluzione ideale. Appartiene al genere delle Pteridofite e si può considerare una delle piante più antiche della Terra, con le sue innumerevoli specie sia rustiche che da appartamento.

Il suo habitat naturale è il bosco e quindi il terreno fertile ed umido, al riparo dai raggi diretti del sole, ma come detto può trovare posto anche in un comune giardino, purché venga collocata in un angolo ombreggiato. La Felce non richiede attenzioni particolari ed è in grado di provvedere da sola ai propri bisogni, salvo richiedere qualche vaporizzazione nei periodi più caldi dell’anno (specie se posta in un ambiente secco, all’interno di un appartamento).

Magnolia, eleganza e colore per il vostro giardino

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Per chi ama circondarsi di colori e profumi (ed ha spazio sufficiente nel proprio giardino) non c’è niente di più indicato di una pianta di Magnolia in una delle sue innumerevoli specie sia arboree che arbustive. Appartiene alla famiglia delle Magnoliacee ed è originaria di Nord e Centro America, dell’Asia e dell’Himalaya, sebbene sia piuttosto frequente ammirare delle splendide Magnolie anche alle nostre latitudini.

Può essere coltivata in vaso o impiantata direttamente nel terreno, avendo l’accortezza di innaffiarla regolarmente nei primi anni di vita. Successivamente la Magnolia necessita di meno acqua e riesce a provvedere da sola al proprio fabbisogno, sfruttando le piogge e l’umidità del terreno circostante. Teme invece il freddo e le gelate notturne, preferendo essere collocata in zone riparate dalle intemperie.

Piante rampicanti, caratteristiche generali

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Le cosiddette rampicanti sono piante perenni caratterizzate dalla capacità di sviluppare abbastanza rapidamente fusti legnosi molto lunghi e in grado di aggrapparsi a supporti di vario genere. Le piante rampicanti possono avere sostegni naturali, quali alberi e arbusti, o sostegni artificiali quali pergole, graticci, reti, pilastri e così via, ma la loro buona riuscita dipende anche dalla scelta delle tipologie più adatte al clima, al tipo di terreno e allo spazio che occuperanno in giardino. A questo proposito, non bisogna mai trascurare il portamento della pianta e le dimensioni che questa potrà raggiungere una volta cresciuta, piante troppo grandi, dotate di radici molto robuste ad esempio, non andrebbero mai piantate troppo vicino a strutture murarie perchè ne potrebbero danneggiare le fondamenta.

In linea di massima, tutte hanno bisogno di terreni ben drenati e ricchi di sostanza organica e, fino a quando non hanno attecchito bene, necessitano di abbondanti irrigazioni periodiche, soprattutto nei mesi più caldi. Il terreno intorno alla rampicante va mantenuto pulito, libero cioè da detriti ed erbacce infestanti e le concimazioni non sono poi così necessarie. Se proprio vi si vuole fare ricorso meglio scegliere un fertilizzante bilanciato in fosforo, potassio e azoto, mentre i concimi troppo ricchi di quest’ultimo elemento vanno evitati perchè favoriscono la crescita del fogliame a discapito di quella dei fiori.

Piante tappezzanti, la soluzione ideale per angoli ‘morti’

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In un capitolo precedente noi di PolliceGreen ci siamo occupati ampiamente di prato ornamentale, elencando le differenze tra il rustico, l’estetico e lo sportivo. Oggi vogliamo entrare nel dettaglio del prato ornamentale rustico, nella speranza che i nostri consigli possano esservi d’aiuto per la scelta del giusto tipo di pianta che renda i vostri giardini gradevoli alla vista.

Non tutti infatti hanno la pazienza o il tempo necessario per curare come si deve un prato all’inglese, come è vero che non sempre questa soluzione è attuabile per via del terreno più o meno fertile o della collocazione geografica. Ecco allora una valida alternativa all’erbetta verde del prato, rappresentata da un vasto numero di piante dette “tappezzanti” per via della capacità di fungere da tappeto e riempire in modo uniforme il terreno.

In genere per tappezzante si intende un tipo di pianta che cresce quasi esclusivamente in larghezza, sebbene alcuni esperti del settore inseriscano nella categoria anche piante di dimensioni più elevate. La caratteristica principale è la scarsa cura di cui abbisognano ed è per questo che spesso vengono preferite al classico prato.

Calendula, il giardino si colora d’arancio

Calendula

Se volete un giardino fiorito in ogni periodo dell’anno, puntate pure sulla coltivazione della Calendula, pianta dallo straordinario effetto cromatico con fioritura pressoché perenne. Il suo nome scientifico è Calendula Officinalis, ma viene comunemente indicata come “fiorrancio” ed appartiene alla famiglia della Asteracee.

La sua origine è nordafricana, ma è facile ammirare distese di Calendula in tutta la zona del Mediterraneo nel periodo che va da aprile a novembre ed anche nei mesi invernali, nel caso di temperature non troppo rigide. A differenza di molte altre piante, preferisce l’esposizione in pieno sole, purché impiantata in un terreno particolarmente ricco e lavorato.

Nella coltivazione domestica, oltre al terreno, bisognerà prestare attenzione alla distanza tra una pianta e l’altra (almeno una trentina di centimetri) ed all’innaffiatura, che deve essere regolare, ma non eccessiva.

Geranio e Pelargonium, specie più diffuse

Come abbiamo già avuto occasione di dirvi, sotto il nome di geranio troviamo in realtà una moltitudine di piante appartenenti a due generi diversi, Geranium e Pelargonium, entrambi della Famiglia delle Geraniaceae. Vediamo adesso un breve elenco delle piante più diffuse nei notri giardini appartenenti all’uno e all’altro genere. Questo ci orienterà nella scelta delle piante più adatte alle nostre esigenze e al clima in cui viviamo.

Piante appartenenti al genere geranium

Geranium robertianum

geranium robertianum

Il geranium robertianum cresce anche spontaneamente e prospera nelle zone umide. Lo contraddistingue la colorazione rossa delle foglie in autunno.

Geranium sanguineum

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Il geranium sanguineum necessita di poche cure colturali ed è particolarmente adatto ad essere coltivato in giardino come tappezzante. La varietà esistenti sono di colore rosso, rosa e bianco. Tra le più diffuse la “spessart” (rosa chiaro) e la “ingwersen’s variety” (rosa lilla).

Geranium psilostemon

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Il geranium psilostemon è particolarmente adatto alle bordure e in combinazione con piante erbacee perenni permette di creare in giardino angoli di sicuro effetto cromatico.

Ciclamino, il fiore che rallegra l’inverno

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L’estate è giunta ormai al capolinea e si appresta a lasciare il posto ai colori pastello dell’autunno, fino al grigiore spento della stagione fredda. Ma niente paura, perché a rallegrare i nostri giardini arriva il fiore considerato a ragione il re dell’inverno. Stiamo parlando del Ciclamino, pianta tuberosa appartenente alla famiglia delle Primulacee e originaria di varie regioni di Africa, Asia ed Europa.

In Italia cresce spontaneamente in prossimità dei boschi nelle varietà Neapolitanum, Repandum, Europaeum e Purpurascem, differenti tra loro per la colorazione più o meno intensa, ma molto simili in quanto a profumazione.

I Ciclamini che invece troviamo nei vivai appartengono alla specie Persicum e provengono dall’Asia Minore. A differenza di quelli spontanei, sono molto meno profumati, ma in compenso hanno una dimensione maggiore e si adattano più facilmente alla coltivazione domestica. Si possono acquistare in versione bulbo o come piante già in fase di fioritura, per ammirarne sin da subito lo spettacolo cromatico.

I gerani, quando e come rinvasare

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Con il termine geranio facciamo in realtà riferimento a due tipi di piante fiorite entrambi appartenenti alla famiglia delle Geraniaceae: Geranium e Pelargonium. Il primo è originario di Europa e America settentrionale, il secondo proviene invece dal Sud Africa ed è il genere più diffuso nei nostri giardini.

Esistono moltissime tipologie di geranio distinte in base al portamento, alla forma e dimensione dei fiori e alle screziature delle foglie. In genere i gerani vengono coltivati in vaso, ma si prestano benissimo anche alla coltivazione in piena terra. Si tratta di piante molto resistenti che offrono una fioritura prolungata anche in condizioni climatiche avverse.

Si tratta comunque di una specie a fioritura primaverile e il momento migliore per la messa a dimora delle giovani piante è l’inizio della primavera. Per l’impianto scegliete un vaso piuttosto capiente dotato di aperture sul fondo e prima di rinvasare cospargetene il fondo con uno strato di argilla espansa alto almeno 5 cm. Questo piccolo accorgimento favorirà il drenaggio ed eviterà marciumi che potrebbero danneggiare le radici.

Edera, il sempreverde per ogni stagione

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Per chi ha necessità di abbellire un muro esterno o semplicemente ricoprire una rete di recinzione per “nascondere” l’interno di un giardino, non c’è nulla di meglio che una bella pianta di Edera, il rampicante in assoluto più diffuso alle nostre latitudini.

Appartiene alla famiglia delle Apiacee e vanta un buon numero di specie di origine europea ed asiatica. La più comune è l’Hedera Helix, che possiamo ammirare facilmente nei nostri boschi o sui muri esposti a nord. La caratteristica principale dell’Edera, infatti, è rappresentata dalla scarsa tolleranza ai raggi del sole, che la portano a proliferare soprattutto in ambienti ombreggiati e tendenzialmente freschi.

Nel caso la si voglia piantare, dunque, occorrerà fare attenzione alla collocazione geografica, in modo da ottenere il miglior risultato possibile. E che risultato! L’Edera ricoprirà i vostri muri, regalandovi una visione di spettacolare compattezza con le sue varietà di verde e le magnifiche striature.