Il rinvaso: come si fa

rinvaso

Con il mese di Febbraio si può dire che la parentesi sta per concludersi, almeno per quanto riguarda il periodo di maggior fred­do e già si avvertono le prime avvisaglie della bella stagione che si manifestano an­che nell’attività vegetativa delle specie da appartamento. Infatti, queste piante, dopo una stasi di circa due mesi, riprendono a vegetare, a produrre foglie e germogli, tralci e nuove radici. Questo fenomeno, che è strettamente collegato al naturale ciclo evo­lutivo nell’anno solare, impone di effettuare alcune operazioni di giardinaggio.

Fra queste operazioni, ve n’è una di capi­tale importanza per le piante ornamentali che, pur vivendo normalmente in casa, sen­tono l’avvicinarsi della buona stagione, e che verso la metà di febbraio (ossia prima che si «sveglino» dal letargo invernale) possono (o debbono) essere rinvasate senza subire alcun danno.

Un rinvaso più tardivo potrebbe essere molto pericoloso e provo­care, addirittura, la morte dell’esemplare. Per procedere al rinvaso delle piante da appartamento bisogna anzitutto preparare il nuovo recipiente, curando che esso non sia molto più largo del precedente (in genere bastano due centimetri in più di diametro per garantire la vita della pianta per almeno un anno). I vasi più raccomandabili sono quelli a «riserva d’acqua» che risolvono quasi totalmente il problema delle annaffia­ture.

Per quanto riguarda il terriccio la preferenza va senz’altro alla terra dì tipo «universale frux», che consiste in una miscela di torba e argilla con l’aggiunta di vari sali nutritivi. Questa terra, che è adatta per qualsiasi spe­cie, offre numerosi vantaggi, fra cui:

estrema leggerezza, rispetto alla terra nor­male,  anche se  inzuppata al  massimo;

ottime permeabilità e porosità a vantaggio della respirazione delle radici;

alto potere assorbente nei confronti dei sali nutritivi;

freschezza duratura conseguente alla elevata capacità di trattenere l’acqua;

asetticità e atossicità dovute alle materie prime impiegate e alla sterilizzazione selet­tiva operata durante la preparazione del ter­riccio;

difesa dell’apparato radicale dagli sbalzi di temperatura.

2 commenti su “Il rinvaso: come si fa”

  1. Al momento del rinvaso, non servirà più procurarsi i materiali necessari per eseguire il corretto drenaggio delle Vostre piante, e ricercare cocci di vasi vecchi (sempre più difficili da trovare), argilla espansa (che rotola dappertutto e finisce nei posti più impensabili), oppure ciottoli di fiume, sabbia, foglie secche, feltro, stallatico ecc. IrriGò Magic Disk® contiene al proprio interno tutto il necessario per realizzare un efficace e duraturo sistema drenante, adatto a qualsiasi tipo di pianta da appartamento o da giardino!
    Rinvaso facile e pulito! Aprite la confezione, immergete IrriGò Magic Disk® in acqua e attendete almeno 40 minuti. Così i cristalli di poliacrilamide, contenuti all’interno di IrriGò Magic Disk® potranno espandersi completamente (assorbono sino a 450 volte il proprio peso in acqua!) trasformandosi in gel; a questo punto inserite IrriGò Magic Disk® nel vaso di diametro adatto, aggiungere la Vs. pianta e il terriccio e … fine dell’operazione! Tempo massimo per l’esecuzione di un rinvaso a regola d’arte … solo 3 minuti! E senza riempire la Vostra casa di terriccio e palline di argilla espansa!

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    • wow!!! ma è fantastico….grazie della dritta è un prodotto che non conoscevo….ma che sicuramente proverò…è semplicemente geniale!!!!
      Se hai altri consigli accomodati pure…..ben vengano le novità….a presto allora. 🙂

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