Estragone, a settembre è ora della divisione in cespi

L’estragone, conosciuto anche sotto il nome di dragoncello, è una pianta che per moltiplicarsi ha bisogno dell’intervento dell’uomo, chiamato ad effettuare un operazione conosciuta sotto il nome di divisione in cespi. Questo perché la pianta da sola produce di rado dei semi fertili. Può essere riprodotta anche per talea, sebbene sia consigliata, in base ai risultati il metodo che a breve vi spiegheremo. Una sola qualità è in grado di essere riprodotta tramite i semi con successo ed è il dragoncello russo.

La divisione in cespi che si applica all’estragone è molto semplice e per tale motivazione viene per questo attuata sulle piante erbacee perenni. In alcuni casi questa divisione si attua perché la pianta assume delle proporzioni troppo vaste che ne limitano in qualche modo il corretto sviluppo a livello di fioritura e coltura.

Ogni” frammento” ottenuto deve essere dotato di radici e germogli. La nuova pianta che si forma è ovviamente identica alla pianta madre da cui deriva. La divisione in cespi è la preferita per alcune tipologie di erbe perché da modo di ottenere un maggior numero di nuove piante rispetto alla talea, e perché contemporaneamente si da modo alle stesse di fiorire in maggiore quantità e con più facilità.

Settembre è il mese ideale per la divisione in cespi dell’estragone perché la pianta si ritrova in riposo vegetativo. Un altro periodo adeguato coincide con la primavera grazie alla facilità di ricrescita delle stesse dettate dalla stagione. Come dividere in cespi? E’ più semplice di ciò che si pensi, ma se non avete familiarità, la prima volta potete farvi aiutare da un agronomo o da un contadino.

Prima di tutto va estratta la pianta dal terreno, avendo cura di staccare il terriccio dalle radici. Ove servisse, si possono lavare le stesse in un secchio di acqua, con delicatezza per rimuovere la terra.  Dopodichè bisogna tagliare la pianta in diverse parti, avendo cura che ognuna presenti un buon numero di radici ed alcuni germogli sani e forti.

Infine, basterà prendere i cespi così ottenuti  e reimpiantarli nel terreno, il quale dovrà essere annaffiato con cura.

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