Il grillo campestre ed il grillo domestico

grillo campestre grillo domestico

Il mondo degli insetti non è formato semplicemente da parassiti. E conoscere anche quelli che ci spaventano nella foggia, ma innocui nel loro essere, ci consente di dare alle nostre piante cure amorevoli senza stressarle con inutili trattamenti. In tal senso oggi vogliamo parlarvi del grillo campestre e del grillo domestico.

Come potrete immaginare si tratta di specie affini e per il vostro bene toglietevi dalla testa l’immagine del grillo parlante di Pinocchio se non conoscete l’aspetto di questi insetti. Sia il Gryllus campestris che il Gryllus domesticus assomigliano ad uno strano mix tra una vespa, una mosca ed un coleottero.  Nel caso del grillo campestre parliamo di un grillide robusto di colore nero, dotato di femori dal colore del lato interno rossastro e delle tegmine in parte dipinte da pennellate giallastre o aranciate. Le dimensioni dell’insetto differiscono in base al genere. E mentre i maschi vanno da una lunghezza compresa tra i 18-26 mm, le femmine sono caratterizzate da una lunghezza che varia dai 19 ai 27 mm.  I grillo domestico è invece di colore bruno giallognolo, di forma oblunga, e vive nelle crepe dei muri.  Entrambi si cibano di briciole, avanzi di farina o grano, piccoli scarti di cereali o piante simili.

Il frinire del grillo maschio è il canto nuziale con il quale attira la compagna per la fecondazione ed è creato dallo sfregamento delle tegmine l’una sull’altra. Il suo picco viene raggiunto tra i mesi di maggio e giugno. Questo insetto è presente in tutta Italia. Difficilmente è possibile incontrarlo sopra i 1500 metri di altezza, ma è compatibile con quasi tutti gli ambienti. Esso predilige rifugiarsi nei prati, tra le coltivazione ed in mancanza di vegetazione scava gallerie nel terreno.  Il loro ciclo vitale dura circa un anno a partire dalla deposizione da parte della femmina a giugno di diverse centinaia di uova.  Non sopravvivono tutte: le neanidi vivono insieme per qualche settimana per poi crearsi delle singole tane nelle quali mutare. Muoiono circa un mese dopo il loro accoppiamento.

Photo Credit | Wikipedia

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