Infiorata, cosa è? Cenni di storia

L’arrivo della primavera fa pensare ai fiori, è ovvio, che con il loro gradevole profumo e la loro essenza, i loro colori riempiono i nostri occhi e la nostra esistenza. Non molte persone però ne conoscono l’utilizzo para-religioso che si fa degli stessi. E’ vero, il fiore di per se stesso ha rappresentato da sempre un simbolo si di purezza, ma anche di celebrazione ed augurio.  Vi è una forma di arte, che prevede l’utilizzo di fiori è che da secoli molti paesi si tramandano con risultati spettacolari.

Parliamo dell’infiorata.

Essa consiste in un lungo tappeto di fiori, parliamo di centinaia di metri, che viene composto del giorno della festività cattolica del Corpus Domini, molto sentita ancora oggi in alcuni paesi. Storia vuole che la tradizione della decorazione floreale sia nata  a Roma nella prima metà del XVII secolo come espressione artistica dei fioriai dello stato nei confronti delle maggiori festività.

Nello specifico parliamo dei primi quadri creati con i fiori dalle sapienti mani e dal gusto di Benedetto Drei, responsabile della Floreria vaticana, e di suo figlio Pietro, i quali avevano usato, raccontano le croanche dell’epoca, “fiori frondati e minuzzati ad emulazione dell’opere del mosaico”  il 29 giugno 1625 in occasione della festività  dei santi Pietro e Paolo, patroni di Roma. Allo stesso modo anche Stefano Speranza, un collaboratore del Bernini a crearne un altro, contagiando, si sussurra, anche lo stesso artista ad aiutare la diffusione dell’arte floreale in tal senso.

Una tradizione barocca che da Gian Lorenzo Bernini è giunta fino a noi, anche se con la sua morte a Roma si smise di creare infiorate. Una tradizione più duratura nella zona dei Castelli Romani, dove è rimasta viva però solo nel paese di Genzano, dove garofani, ginestre e rose vengono utilizzate insieme a tanti altri fiori per creare delle vere e proprie opere d’arte.

Questo perché fu proprio questo centro della provincia romana a rendersi protagonista dell’invenzione dell’infiorata del Corpus Domini nel 1778, assurta alla sua condizione attuale quattro anni dopo, nel 1782. Una tradizione esportata anche lontano dalla nostra penisola, fino alle Canarie ed al Giappone dove però, ovviamente viene a mancare la tradizione religiosa a favore di una esteticità più sfarzosa ma meno sentita.

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