Irrigazione del giardino: partiamo dalle basi

Possedere un giardino, a prescindere dalla presenza o meno di certe tipologie di piante, presuppone il dover fare in modo che le stesse possano contare su un apporto di acqua costante o comunque necessario alla loro sopravvivenza. In tal senso a venirci in aiuto è l’impianto di irrigazione che al pari di quello previsto per gli orti, deve rispondere a determinati requisiti per risultare funzionale.

Partiamo da un presupposto inderogabile: l’impianto d’irrigazione viene progettato in relazione al giardino. Non vi è altro modo nel quale è possibile approcciarsi. Ecco quindi che la prima cosa da fare è valutare in base alla grandezza ed alla disposizione delle piante del proprio spazio verde la giusta collocazione degli irrigatori, dell’ ala gocciolante e del pozzetto centrale a seconda della tipologia di innaffiamento che si sceglie.

Gli irrigatori in commercio  sono in grado di bagnare il terreno con diverse angolature che possono essere regolate a piacere o muoversi circolarmente di circa 90° a segmento. Di solito vengono posizionati sul perimetro del giardino in modo da funzionare adeguatamente ed al contempo non essere d’intralcio sia dal punto di vista estetico che pratico per i movimenti nello spazio.

In quasi tutti gli impianti il problema principale con il quale combattere è quello della pressione dell’acqua. O meglio del mantenimento di un certo livello della stessa per tutta la grandezza dell’impianto. Va ricordato che una normale linea domestica è in grado di supportare in maniera adeguata tra i 5 ed i 6 irrigatori. Se il giardino dovesse aver bisogno di un numero maggiore di quest’ultimi sarà bene suddividere idealmente l’intero spazio in zone e creare impianti differenti, con altrettanti fonti di acqua per ognuna di esse.

Attenzione, per un corretto funzionamento generale è necessario che l’intero giardino possa contare sullo stesso tipo di irrigatori. A partire dall’erba del prato, fino ad arrivare alle aiuole fiorite.