Lacnea dai sei punti, insetto parassita

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Da lontano la Lacnea dai sei punti può essere scambiata per un’innocua coccinella. Avvicinandoci e guardandola meglio, è possibile non solo vedere che la forma ed il colore differiscono rispetto al polifago insetto della nostra infanzia, ma che questo piccolo animaletto che gli somiglia di sicuro ha appena pasteggiato con i nostri fiori.

E ci va tutt’altro che leggero con le piante ornamentali ed le fioriture. In particolare con la rosa poi sembra pasteggiare con gusto in più di una stagione. La primavera, con la ripresa vegetativa e le fioriture rigogliose rappresenta una tentazione per questo insetto parassita, molto sensibile a diverse tipologie di insetticidi, ma anche in grado di riprodursi in modo sostenuto e continuo.

La lacnea dai sei punti è particolarmente pericolosa nella sua forma adulta. E’ un insetto di dimensioni molto contenute, lungo al massimo 8 millimetri, con il corpo nerastro e le elitre di colore giallo-ocra scuro o nocciola che presentano le macchie tondeggianti di colore nero che ci ricordano la coccinella: ma attenzione a non sbagliare, in questo caso come ci indica anche il suo nome, sono tre per elitra. In Italia questa specie è diffusa in particolare al nord, dove non solo è cresciuta di numero in maniera incontrollabile, ma è stata anche in grado di apportare danni notevoli alle coltivazioni colpite. Non bisogna dimenticare che seppure prediliga rose ed altre fioriture, questo piccolo insetto non si pone problemi ad attaccare anche le colture dell’orto.

Il danno arrecato alle piante è ovviamente dovuto alla sua attività trofica. Questo insetto è uno dei defogliatori più voraci presenti in natura e non si pone problemi a mangiucchiare con il suo piccolo beccuccio anche le fioriture. Il suo periodo di massima dannosità è tra la fine della primavera e l’inizio dell’estate. La lacnea dai sei punti si combatte, come vi abbiamo anticipato, attraverso degli interventi chimici mirati da evitare quando i fiori sono aperti e se vi è la presenza di insetti pronubi e entomofagi sulle piante colpite: saranno loro stessi un’ottima arma biologica in questo caso.

Photo Credit | Alessandro-Funghi Italiani

 

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